Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc.

In Italia, una volta c’era, l’Impero ed il regime Fascista, c’era il M.S.I. ed Alleanza Nazionale, ma il Tricolore c’era, c’e’ e ci sara’ per sempre.

Ci fu una volta l’epoca dell’Istituzione Monarchica di Casa Savoia e c’era anche il Tricolore; C’era l’epoca imperiale ed il fascismo e c’era il Tricolore; Ci furono le sanzioni economiche e c’era il Trico- lore; Ci fu l’epoca imperiale e l’Era Fascista che rappresentarono l’Italia, e la coinvolsero nel II Con- flitto Mondiale e c’era il Tricolore; Ci fu il regime Fascista ed il Gran Consiglio che sfiducio’ Mussolini e c’era il Tricolore; Ci fu il governo Badoglio che sostitui’ quello di Mussolini e c’era il Tricolore;

Ci furono le truppe alleate nel sud e quelle tedesche nel nord della penisola tutte e due invasero l’Italia e c’era il Tricolore; Ci furono le truppe tedesche che si ritirarono dal territorio italiano, ma cerano le truppe alleate con le (AM LIRE) Moneta del governo militare alleato che danneggio’ l’economia italiana all’indomani della liberazione e c’era il Tricolore;

Ci furono i partigiani nella Venezia Giulia nel settembre 1943 e ritornarono come “titini” nel 1945 e c’era il Tricolore; C’era una volta il Movimento Sociale Italiano ed il Partito Nazionale Monarchico, due partiti che furono fondati nel periodo postbellico e c’era il Tricolore; C’era il Movimento Sociale Italiano, unico partito di destra che resistette all’urto dell’egemonia dei due blocchi Democrazia Cristiana e Partito Comunista e c’era il Tricolore;

C’era il Movimento Sociale Italiano con alternativa a Destra e c’era il Tricolore; C’era Il Movimento Sociale che nel 1994 entro’ nel I governo Berlusconi, c’era il Tricolore; C’era Il Movimento Sociale Italiano che conflui’ nel nuovo soggetto politico Alleananza Nazionale, c’era il Tricolore; C’era una volta Alleanza Nazionale che entro’ nel II e III governo Berlusconi, c’era il Tricolore;

C’era una volta Alleanza Nazionale che nel 2008 si coalizzo’ con Forza Italia presentatosi alle elezioni politiche in unica Lista denominata PdL e c’era il Tricolore; i protagonisti della menzionata Lista vinsero le elezioni e c’era il Tricolore; C’era una volta Alleanza Nazionale entro’ nel IV governo Berlusconi tutt’ora operativo e c’era e c’e ancora il Tricolore; Alleanza Nazionale con il suo ultimo Congresso decise di sciogliersi per confluire nel nuovo progetto politico “Popolo della Liberta’”, ci sara’ ancora il Tricolore?

Questa in effetti l’evoluzione del Partito Fascista che si manifesto’ nel periodo anteguerra e durante il II conflitto mondiale, la sua metamorfosi come fosse un camaleonte, che cambio’ uniformandosi alle stagioni, ma come purtroppo succede arrivo’ il suo inesorabile tramonto accompagnata dalla stagione della sua estinzione, ma c’e’ e ci sara’ sempre il Tricolore? Tutto questo periodo corrisponde l’arco della esistenza di chi ha descritto sinteticamente le fasi, passaggi ed il percorso di un partito che ha custodito gelosamente i suoi valori alti come difesa inespugnabile alla nostra nazione Italiana, un viaggio virtuale dall’inizio alla fine della rappresentazione. Ma l’Italia ed il suo Tricolore generatore di civilta’ e di italianita’che nessuna ideologia potra’ mai soffocarle.

Quindi , tutto era successo: rivoluzioni, conquista dell’ Impero, la conquista del potere di Mussolini, le sue alleanze con il destino dell’Italia che nessuno avrebbe mai voluto e la destituzione di Benito Mussolini, capo del Fascismo e capo del Governo, consenguenza di un atto di sfiducia promossa dal Gran Consiglio, l’organismo politico piu’ alto del regime Fascista, indicandone la strada per presentare le dimissioni nelle mani di re Vittorio Emanuele III di Savoia.

Il suo arresto fu giustificato come atto precauzionale e l’inatteso intervento di Hitler il dittatore tedesco, che libero’ Mussolini ed al tempo stesso, Mussolini, fondo’ la Repubblica Sociale Italiana, non piu’ libero ma fu obbligato ad assoggettarsi ai voleri del capo della Germania nazista. Dopo l’infausto armistizio dell’8 settembre 1943, l’Italia fu divisa temporaneamente in due tronconi: al sud le truppe alleate ed il seguito del governo alla guida del Maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio e una piccola parte del Regio Esercito Italiano al comando del re Vittorio Emanuele III che ebbero non solo funzioni amministrative, ma operative nell’ambito militare a supporto delle truppe alleate.

Nel Nord Italia ci fu la presenza di formazioni di soldati, divenuti partigiani, inquadrati come un piccolo esercito chiamati “Badogliani”, separatamente ci furono anche altre formazioni partigiane al comando del CLN per operazioni militari di disturbo sul territorio italiano, all’epoca controllate dalle truppe tedesche che affianco’ l’esercito della neo costituita Rupubblica Sociale Italiana con a Capo Mussolini.

Per concludersi con una guerra perduta e l’onere di dovere affrontare la ricostruzione con una economia maggiormente disastrata a causa di moneta stampata della amministrazione militare che provoco’ una vera inflazione e tutto divento’ piu’ difficile perche’i costi dei generi di prima necessita’ salirono alle stelle.

Nel 1946 ci fu anche la battaglia referendaria popolare per la scelta della forma istituzionale dello Stato, ovvero Monarchica o Repubblicana. Fu tutto deciso e maledettamente in fretta, la vittoria elettorale arrise ai sostenitori della Repubblica Italiana. Lotte politiche molto dure e gli scontri non furono facilmente domabili, comunque tutto fu tollerato con l’obiettivo di evitare uno scontro armato col pericolo di un’ altra piu’ devastante rivoluzione civile di cui opponenti potenziali quelli che caldeggio’ il sistema politico russo, altri invece sostennero il modello Democratico americano. Furono le prime Elezioni Politiche del 1948 che decisero da quale parte l’Italia si dovette orientare.

Il periodo democratico con i partiti storici che primeggiarono nello scenario politico italiano dal 1948 al 1993, poi la decadenza e nel 1994 il primo ingresso della formazione politica di Sivio Berlusconi, che si coalizzo’ con il Movimento Sociale Italiano e la Lega Nord, che vinsero la tornata elettorale e vi rimasero due anni, circa. Poi l’alternarsi del centrosinistra con il centrodestra, che riprese il potere nel 2001.

Nel 2006, la formazione di Prodi, coalizzata con altri partiti storici, ma politicamente e fortemente orientati a sinistra con a capo Romano Prodi, successo ottenuto con un minimo scarto di voti e si percepi’ la sofferenza del centrodestra a dovere assistere a una serie di provvedimenti legislativi promossi dalla sinistra che gli italiani, in generale, non condivisero ma la Legge decreto’ loro di esercitare ll potere, il centrodestra per quanto protestasse si rassegno’ a subirla.

Ma all’improvviso si apri’ una spaccatura nell’ambito del governo Prodi, la cosa fu grave perche’ le dimissioni del Ministro della Giustizia, mise in ginocchio il governo in quanto numericamente inferio- re come voti e quindi, non ebbero piu’ la maggioranza al Parlamento Italiano. Dopo qualche tentati- vo di rimettere in piedi una possibile nuova maggioranza con gli innesti di altri partiti che potenzial- mente avrebbero potuto entrare nel nuovo governo tecnico o transitorio, non fu cosi’, ed ogni trat- tativa cadde nel vuoto. Il Presidente delle Repubblica, preso atto dell’ impossibilita’ di formare un nuovo governo e quindi, le Camere furono sciolte e ne decreto’ nuove elezioni.

Le strategie erano gia’ in atto come affrontare l’imminente campagna elettorale. Due partiti maggiori dell’area di centrosinistra fondarono il Partito Democratico, confluirono individualmente anche parlamentari che militarono in altri partiti, ma esclusero tutta l’estrema sinistra ed eccezionalmente si coalizzo’ con il partito di Di Pietro, questo fu il progetto voluto da Walter Veltroni con il proposito di vincere le elezioni contro gli avversari politici con a capo il loro leader Berlusconi.

Nel frattempo Silvio Berlusconi ed il suo alleato Gianfranco Fini, fecero appena in tempo a presentarsi in un unica LISTA “Popolo della Liberta’” (PdL), anche quest’ultimi si coalizzarono con la Lega Nord con a capo Umberto Bossi loro leader storico. Tutte le altre formazioni politiche che non furono assorbite o non ritennero utile a coalizzarsi si presentarono al loro elettorato separatamente ognuno con il proprio simbolo e programma.

All’indomani dello spoglio dei voti, ci fu un vero sunami politico perche’ la vittoria questa volta arrise sorprendentemente a favore del centrodestra, sbaragliando tutto e tutti. Da queste elezioni tutti ne uscirono con le ossa rotte a eccezione delle due grandi formazioni e le rispettive Liste coalizzate con i due nuovi soggetti politici. Si configuro’ a una svolta politica e piu’ accentuata da “La Destra”, un nuovo partito, nato dalla scissione nell’ambito di Alleanza Nazionale, ma per quanto fossero motivati non riusci’ a superare la soglia del 4% limite per accedere al Parlamento Italiano.

Questo limite apparentemente non difficile da superare, ma il risultato del voto annullo’ ogni previ- sione elettorale, il centrodestra si assicuro’ una larga maggioranza al punto di potere proporre nuove leggi con la quasi certezza di potere avere il quorum necessario per essere approvate. Che cosa vuole significare questo? Che i tempi per il dibattito potrebbero un giorno non lontano essere ridotti, e non solo, ma senza un minimo di condivisione con le forze politiche d’opposizione ed in alcuni casi non completamente codivise dalla stessa maggioranza.

L’operazione di dissoluzione di Alleanza Nazionale nell’ esprimere la volonta’ di confluire nel PDL avvalandone di fatto la fondazione del nuovo soggetto politico come unico partito, che cosa vuole dimostrare? La morale e fin troppo evidenziata, che Alleanza Nazionale non c’e piu’, quindi l’uomo politico piu’ incontrastato che mai, e lo si percepisce che a tutti gli effetti, era e’ e lo sara’ concentra- ta in un sola persona. Da questo punto nascono seri dubbi se due anime determinanti possano convivere nella medesima struttura politica. E se sara’ davvero concessa dalla parte piu’ forte identi- ficarsi soggetto politico di centrodestra? Vorrei che cosi’ fosse.

Ecco perche’ all’inizio di questo articolo ho voluto fare una carellata di avvenimenti che si succedet- tero anche all’interno di questo percorso, intenzionalmente ho voluto tracciare le vicissitudini di un’Era politica e la storia del regime Fascista, prima e durante la II Guerra Mondiale e poi agli inizi del periodo postbellico, gli eredi di tali ideali nazionali che costituendosi come partito, furono testimoni di un lungo percorso di vita politica da quando entro’ nel Parlamento Italiano nel 1948 e conclusasi in questi giorni con la dissoluzione volontaria avvallata dall’ultimo congresso di Alleanza Nazionale.

In questo lungo e tortuoso percorso l’avere assistito come spettatore, come testimone ed in molte circostanze anche militante e protagonista su quanto e’ accaduto nella storia della politica italiana. Dalla Monarchia al Fascismo, dall’Istituzione Monarchica a quella Repubblicana con gli americani ed i tedeschi che entrambi invasero l’italia, chi per una guerra perduta e chi venne chiamato invasore dopo l’8 sttembre, anche quando in Italia divisa in due: al Sud la Monarchia, al Nord La Repubblica Sociale Italiana e per tutto il periodo postbellico, il Tricolore ci accompagno’ nella vittoria e nella sconfitta , come vero che le monarchie e le repubbliche si dissolvono, i regimi totalitari e quelli de- mocratici si fondano e si dissolvono, stessa sorte per i partiti che si sfasciano, ma il Tricolore in Italia, il nostro vessillo nazionale impera ora ed imperera’ per sempre nella nostra madrepatria e nei 5 Continenti irradiera’ anche laddove c’e’ o ci sara’anche un solo italiano.

Boston, 27 marzo 2009

On. Michele Frattallone, Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc.

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