L’ora legale

L’ora legale,che entrerà in vigore entro il mese di marzo, e che toglierà un’ora di sonno ad un quarto della popolazione della terra,facendone però guadagnare in compenso un’ora di sole in più al giorno,potrebbe non servire a risparmiare energia elettrica, motivo principale della sua istituzione.
E’ questo il risultato a cui sono giunte alcune recenti ricerche che è interessante esaminare in maniera analitica per conoscere meglio le cause scientifiche di un gesto-quello annuale dello spostare in avanti di un’ora le lancette dei nostri orologi-che ognuno di noi compie automaticamente senza però soffermarsi sul perché di questa condotta.
L’idea dell’ora legale ha una paternità illustre in quanto venne avanzata nel 1784 da Benjamin Franklin,lo scienziato,scrittore e politico statunitense inventore del parafulmine, per essere introdotta poi solo successivamente durante il periodo storico contrassegnato dallo scoppio della prima guerra mondiale.
Il primo studio di verifica sull’utilità dell’ora legale venne realizzato trentanove anni fa(1970) dal ministero dei trasporti americano che sostenne il risparmio energetico derivante dallo spostamento delle lancette quantificandolo nell’1%.
Per lungo tempo il mondo scientifico si è fidato della bontà di questa ricerca ma, le cose sono poi mutate con il passar del tempo soprattutto con l’avvento a livello mondiale dei condizionatori d’aria.
Trentasette anni dopo lo studio del ministero dei trasporti americano,nel 2007, una ricerca realizzata dall’economista Matthew Kotchen, dell’università della California, giunge a risultati opposti sostenendo al contrario che l’ora legale fa aumentare i consumi di elettricità dell’1%, con un esborso a carico dell’erario statunitense di ben 9 milioni di dollari all’anno.
Questo perché,spiega lo studioso,l’ora legale riduce la richiesta di elettricità nelle case ma al contempo ne produce una più elevata per i condizionatori durante l’estate e per il riscaldamento durante l’inverno.
Anche la commissione per l’energia della California è giunta ad un risultato analogo a quello di Kotchen, mentre un’indagine compiuta recentemente dall’Energy Institute australiano sostiene che il risparmio energetico connesso all’ora legale è solo apparente.
Secondo l’istituto australiano il minore consumo energetico viene calcolato sulle ore pomeridiane cioè quelle interessate dalla maggiore quantità di luce,mentre se si fa il conteggio complessivo tra il risparmio pomeridiano e la maggiore richiesta di energia tra le 7 e le 8 del mattino e quella usata nelle ore più tarde della giornata il saldo risulta pressoché zero.
Non tutti i lavori scientifici compiuti sull’ora legale e sulla sua validità sono però negativi.
Per l’Italia Terna,società responsabile della trasmissione dell’energia elettrica sulla rete, afferma che negli ultimi tempi si sono risparmiati grazie all’ora legale da 70 a 80 milioni di euro l’anno.
C’è poi un altro elemento da considerare che riguarda le ricadute sulla nostra salute.
Secondo il New England Journal of Medicine nonostante si affermi che un’ora in più di luce dovrebbe permettere maggiore possibilità di movimento alle persone, durante la prima settimana della nuova ora vi è un aumento del 5% degli infarti e questo incremento si mantiene costante dal 1987.
L’aumento degli infartuati è dovuto all’alterazione che si viene a creare nei ritmi biologici e soprattutto in quelli del sonno.
Ciò dimostra la realtà del proverbio che afferma che ogni medaglia ha il suo rovescio.

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