Le ronde una nuova polizia parallela inutile

Il governo ha di recente varato il decreto legge sulla sicurezza. Tra le misure previste in questo provvedimento, tra le quali la cancellazione degli arresti domiciliari per chi è accusato di violenza sessuale, una merita particolare attenzione: quella che prevede la possibilità di organizzare ronde antistupri di volontari, tra i quali ex poliziotti ed ex carabinieri, per supportare l’attività di controllo del territorio, svolta dalle forze dell’ordine istituzionalmente preposte a questo compito, oltre alla repressione e contrasto di ogni fenomeno di delinquenza.
Il premier Berlusconi ha spiegato che la ratio di questa misura è combattere il fenomeno della violenza sessuale ai danni delle donne ed è stata adottata in seguito al grande clamore suscitato dai recenti episodi(stupro della Caffarella).
La Lega ha esultato per l’inserimento delle ronde nel decreto, fortemente sponsorizzate da Bossi e Calderoli, ma sonoramente bocciate dal Vaticano, che le ha giustamente definite una abdicazione dello Stato di diritto.
Prevedere le ronde significa sancire per legge e ammettere il fallimento dell’attività svolta dalle forze di polizia nel contrasto della delinquenza, oltre ad accogliere nel nostro ordinamento giuridico una pulsione che molti di noi provano, quella contra legem di farci giustizia da soli.
Anche al presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano le ronde non piacciono, così sostanzialmente allineandosi alle critiche espresse dalla chiesa.
Giudizio negativo è stato espresso anche dai sindacati della polizia che hanno parlato di rinuncia dello Stato nel combattere la criminalità per affidarla ai cittadini, oltre a definirle inutili e pericolose.
Gli ex poliziotti e carabinieri,secondo le intenzioni dell’esecutivo,dovrebbero avere un ruolo guida delle ronde che, qualora il decreto legge fosse convertito dalle Camere,sarebbero composte da cittadini sopra i 25 anni,senza armi e all’esito del controllo negativo sui carichi pendenti degli aspiranti rondisti.
Ma se i membri delle ronde non hanno armi ma solo telefoni cellulari e ricetrasmittenti, come prevede il governo, come possono combattere efficacemente il crimine che al contrario è armato e bene?
Oltretutto si espongono i cittadini costituiti in ronde a rischi gravi per la loro incolumità fisica essendo privi di armi nel contrastare i malviventi.
Ma non si può neanche armare i membri delle ronde, altrimenti trasformeremo le nostre città in far west.
Insomma una misura assurda,pericolosa e inutile. Basterebbe invece non tagliare i fondi destinati alla manutenzione dei veicoli della polizia, come invece il governo ha fatto, e così quando questi ultimi si rompono i poliziotti rimangono appiedati in caserma alla faccia del proclamato contrasto duro della criminalità.
In Sicilia le ronde sono sempre esistite, composte dai picciotti pagati dai privati per difendere le sorelle,i cantieri,i condomini,i quartieri, ma l’origine storica non è però delle più edificanti.
I volontari della sicurezza(i membri delle ronde) staranno alle dipendenze dei sindaci,controllati dal prefetto e dai comitati provinciali per la sicurezza.
Le prefetture custodiranno invece gli elenchi dei partecipanti.
Il decreto prevede inoltre il patrocinio gratuito al processo per le vittime delle violenze,la revisione della legge Gozzini per quel che riguarda i benefici carcerari che dovrebbero essere aboliti per questo genere di reati, e ancora il mantenimento dei Cie(centri di identificazione ed espulsione per immigrati clandestini) con possibilità di proroga fino a 18 mesi della permanenza dell’immigrato irregolare in questi centri, oltre a uno stanziamento a titolo di una tantum per la polizia e le forze dell’ordine per un maggior controllo del territorio.

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