Cooperazione nucleare italo francese e non solo

Italia e Francia competono da anni nel settore vinicolo e nella moda per conquistare il primato mondiale in questi settori produttivi.
A smentire questa consolidata rivalità, ben nota alla maggior parte di noi, hanno pensato il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy che recentemente, al termine del vertice italo francese, hanno sottoscritto una alleanza tra i rispettivi Paesi.
La cooperazione tra i due partner prevede la costruzione di quattro centrali nucleari che sorgeranno nel nostro Paese, la prima delle quali sarà operativa nel 2020.
La costruzione di questi quattro impianti sarà il prodotto della collaborazione tra le due aziende di Stato che si occupano di energia: l’italiana Enel e la francese Edf.
La cooperazione riguarda tutti gli aspetti del nucleare, dalla collaborazione in ambito europeo ai temi della sicurezza, dalla collaborazione tecnologica alla formazione dei tecnici, dallo smantellamento degli impianti alla collaborazione industriale in paesi terzi.
Ognuna delle costruende centrali avrà una potenza di 1600 megawatt, per un totale di 6400 Mw: vale a dire il 25% dei consumi di energia nel nostro Paese.
Il documento che sancisce questa ritrovata cordialità di rapporti tra i due Stati, prevede la creazione di una alleanza strategica tra Enel e Edf per la progettazione e la realizzazione di quattro impianti nucleari di terza generazione nel nostro territorio.
Enel avrà la maggioranza sia del controllo che dell’esercizio delle centrali mentre paritetica sarà la parte relativa allo sviluppo della progettazione degli impianti.
Enel potrebbe però non essere l’unico protagonista italiano di questa operazione infatti uno dei due memorandum sottoscritti dai due partner prevede che il capitale della joint – venture sia aperto all’ingresso di altri soci gli operatori del settore come Edison, Sorgenia, le municipalizzate con la diluizione proporzionale delle quote in capo all’Enel e all’Edf.
L’altro memorandum sottoscritto invece consolida la presenza di Enel in Francia: dopo la partecipazione al 12% nel progetto del reattore di Flamanville, il gruppo energetico italiano ottiene la stessa quota nella realizzazione del secondo impianto di terza generazione, quello di Penly in Normandia.
Per quanto riguarda il coinvolgimento delle aziende che dovranno costruire le centrali, i documenti sottoscritti dal nostro premier con il presidente francese Sarkozy, prevedono lo sviluppo della cooperazione industriale tra le imprese nucleari dei due paesi, in modo particolare tramite la realizzazione di partenariati strategici industriali tra imprese italiane e francesi competenti per l’ingegneria e la realizzazione di ogni tipo di apparecchiature per le centrali elettronucleari.
Il che significa, che una joint-venture come quella tra Enel e Edf potrebbe nascere tra l’Ansaldo e un’analoga impresa francese: un’apertura del mercato francese per la società del gruppo Finmeccanica che oggi produce prevalentemente centrali.
L’asse Roma – Parigi ha portato ad accordi anche nel campo della difesa: nascerà un battaglione misto italo francese da dislocare in Libano e da utilizzare in altre missioni.
Si pensa anche ad una portaerei per l’uso congiunto.
E’ stato inoltre rilanciato l’impegno per la Lione Torino, il progetto dell’alta velocità ferroviaria che collegherà le due città passando per la Val di Susa.
Si punta a ridurre i tempi di realizzazione di questo progetto infrastrutturale.

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