Regolamentare i campi rom

Il nostro Paese è stato in passato una terra di emigranti in cerca di fortuna in America,Inghilterra,Germania e in numerosi altri Paesi del mondo; questo fatto è innegabile e dobbiamo tenerlo presente quando ci rapportiamo al fenomeno dell’immigrazione.
Dobbiamo così accogliere gli stranieri, come in passato fummo accolti noi quando avevamo la valigia di cartone ma, nello stesso tempo, abbiamo il dovere di far vivere gli stranieri decorosamente e, nel caso dei rom in particolare, non in campi come quelli attuali, che sono discariche a cielo aperto e non insediamenti dignitosi, come invece dovrebbe essere.
Nello stesso tempo però i rom devono rispettare le regole del Paese che li accoglie se vogliono integrarsi, e non come spesso accade, violare le regole che disciplinano la civile convivenza: spesso infatti si dedicano a furti e ad altre forme di illegalità sfuggendo ad ogni forma di controllo.
E’ questo l’obiettivo che si propone il regolamento per la gestione dei villaggi attrezzati per le comunità di nomadi presenti sul territorio del comune di Roma.
Questo disciplinare contiene un lungo elenco di diritti e doveri, requisiti per la permanenza e l’accesso,permessi e modalità di esercizio con i quali, d’ora in poi verranno costantemente monitorati e controllati i dieci campi rom presenti a Roma.
Esaminiamoli: doppio cordone di sicurezza 24 ore su 24 dentro e lungo il perimetro dei campi,obbligo di identificare chiunque entri:sia i residenti nelle zone adiacenti i campi,ai quali verrà rilasciato un tesserino con fotografia e dati anagrafici, sia i visitatori occasionali,obbligo di annotare tutti gli ingressi su registri appositi,divieto di accesso,parcheggio e transito di veicoli e motoveicoli,divieto di ospitare parenti o amici dopo le 22,divieto di accendere fuochi fuori dalle aree autorizzate.
Tutti i campi saranno dotati di un dispositivo di vigilanza,che potrà essere rafforzato con l’utilizzo di telecamere;le forze dell’ordine pattuglieranno l’esterno,e dentro ci sarà un presidio fisso di vigili urbani o,in alternativa,di guardie giurate,che dovranno garantire la sicurezza interna,compilare il registro delle presenze,verificare l’identità dei visitatori e annotare ogni ingresso.
Il regolamento è stato messo a punto dal prefetto di Roma nella sua veste di commissario per l’emergenza nomadi.
Si tratta del primo testo unico dei campi romani il cui obiettivo è semplice e chiaro:disciplinare la gestione e le regole di condotta cui i rom, gli zingari nel linguaggio della gente comune, devono attenersi se vogliono essere ammessi negli insediamenti autorizzati, che il comune di Roma gestirà insieme a un comitato consultivo di cui faranno parte, oltre ai rappresentanti del Campidoglio,Asl,vigili del fuoco,polizia,carabinieri e un delegato rom.
Gli unici insediamenti dove i nomadi potranno vivere,una volta che il nuovo regolamento entrerà in vigore.
Per conquistare la residenza nei campi,che sarà valida per un biennio,bisognerà ricevere l’autorizzazione del dipartimento alle politiche sociali del comune di Roma,cui spetta il rilascio del permesso e l’assegnazione in uso delle piazzole di sosta per le roulotte, dei prefabbricati e dei servizi.
Dopodiché,entro 30 giorni,si verrà iscritti nei registri anagrafici della popolazione residente del comune di Roma.
Chi però ha subito una condanna definitiva o un periodo di detenzione superiore a due anni, verrà respinto.
Per attrezzare i campi rom sono stati stanziati 23 milioni:10 dal governo, 8 dal comune di Roma e 5 dalla Regione.

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