Spendere meglio i soldi dei contribuenti

E’ un fatto incontrovertibile che in Italia il denaro pubblico, incassato dallo Stato e dagli enti pubblici locali(regioni, provincie e comuni) attraverso le tasse, sia spesso speso male, per finanziare ad esempio, ospedali mai entrati in funzione o opere pubbliche come la stazione ferroviaria di Farneto, a Roma, che inaugurata in occasione dei mondiali di calcio, ospitati dal nostro Paese nel 1990 ha visto passare lungo i suoi binari ben pochi convogli per poi non essere più utilizzata.
A questo punto sorge spontanea una domanda: non si potrebbe spendere meglio questo gettito?
Stiamo parlando infatti non di somme irrisorie ma di migliaia o di milioni di euro che potrebbero essere destinati, per esempio, a migliorare i servizi che lo Stato eroga ai cittadini servizi finanziati attraverso i proventi frutto dell’imposizione fiscale (giustizia,sanità,scuole,università).
Ma in Italia sradicare le cattive abitudini è impresa difficile come difficile è eliminare rendite di posizione consolidatesi nel tempo o l’utilizzo di finanziamenti pubblici ad opera della politica a scopo clientelare ed elettoralistico.
Recentemente la regione Lazio, per continuare questa “virtuosa tendenza”, per celebrare degnamente la festa degli innamorati, ha speso ben 72000 euro per organizzare una festa concerto per i suoi dipendenti dal titolo: Roma, l’amore, le serenate.
Ma a guastare il party, giustamente, ci ha pensato il sindacato dei dirigenti degli enti locali Direr che attraverso il segretario del Lazio, ha stigmatizzato la questione affermando polemicamente: possibile che la regione Lazio che impone ai contribuenti l’addizionale Irpef più alta, la stessa con la sanità più indebitata e le barelle nei pronto soccorso che stazionano anche per giorni nei corridoi degli ospedali non trovi di meglio da fare?
Ospite d’onore della festa è stato il cantautore Franco Califano conosciuto dai suoi fan con il soprannome di Califfo.
Una locandina e tanti inviti (i posti a sedere erano 1763) spediti tramite posta elettronica, promuovevano l’evento che prevedeva anche per tutte le signore in sala un piccolo regalo.
Location del concerto è stato l’auditorium di via della Conciliazione, situato a pochi passi dalla basilica di San Pietro.
Lo stabile è gestito da una società che nel 2008 si è vista assegnare dalla regione 979 mila euro, con l’obiettivo di diffondere la propria immagine, si legge nella convenzione stipulata tra la società e la giunta, e intensificare la comunicazione istituzionale con manifestazioni idonee ad ampliare la conoscenza del ruolo della regione.
Una giustificazione del finanziamento in puro stile burocratese per non fare capire al cittadino nulla, in contrasto evidente con quanto stabilisce la legge 241 del 1990 sulla trasparenza degli atti della pubblica amministrazione.
Come se non bastasse nell’anno appena iniziato la regione ha passato alla società in questione un altro finanziamento di circa un milione di euro.
Sembra – è ancora il Direr a protestare – che la regione viva in un altro mondo: dando vita a un concerto nel giorno della festa degli innamorati, ricorrenza senza tradizione, importata e per niente sentita.
E,continua il segretario del Lazio del Direr, con costi elevati, mandando così un segnale evidente di distacco dai numerosi problemi quotidiani che affliggono la gente comune.
Parafrasando una frase evangelica, che ben si adatta a questa vicenda, potremmo dire che la legittima denuncia del Direr è la voce di uno solo che grida nel deserto dell’indifferenza generale.

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