Nuove norme in materia di sicurezza

Il Senato ha recentemente varato il disegno di legge governativo contenente nuove norme in materia di sicurezza pubblica che ora passa all’esame dell’aula di Montecitorio.
Il provvedimento, fortemente sponsorizzato dalla Lega Nord e dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, si propone di contrastare l’immigrazione clandestina e più in generale la delinquenza in qualunque modo essa si manifesti.
In Italia gli immigrati irregolari sono passati dai 350000 stimati a inizio 2007 ai circa 650000 di inizio 2008: in breve 1 immigrato su 5 non è in regola con le norme che disciplinano l’accesso e la permanenza nel nostro Paese dei cittadini stranieri.
Il pacchetto normativo, contiene fra le tante disposizioni una in particolare, che ha destato molto clamore mediatico, quella che stabilisce l’obbligo di fatto per i medici di denunciare alla polizia gli immigrati privi di documenti che dovessero presentarsi per richiedere assistenza medica.
Non solo. Il partito di Bossi ha chiesto anche che lo straniero paghi per le cure che gli vengono erogate.
Soluzioni normative che giustamente hanno scatenato un putiferio di polemiche soprattutto da parte dei medici che si vedono costretti a violare il segreto professionale cui sono deontologicamente tenuti ad osservare.
Non solo queste norme rischiano di creare delle malattie clandestine in quanto l’ immigrato irregolare che sa di rischiare l’espulsione andando in ospedale, deciderà così di non curarsi.
Perfino il sindaco di Roma, l’aennino Alemanno, ha preso le distanze da queste disposizioni sostenendo che l’obbligo di pagare l’assistenza sanitaria imposto agli immigrati è sbagliato in quanto il nostro Paese ha il dovere di prestare assistenza nei confronti di ogni essere umano.
Viene poi modificato l’art. 61 del codice penale, nella parte in cui esso prevede la circostanza aggravante comune della minorata difesa, con la finalità di ampliare gli strumenti di tutela per gli anziani.
L’art. 12 delinea poi il delitto di impiego di minori nell’accattonaggio, introducendo tra i delitti contro la personalità individuale l’art. 600 octies del codice penale, che prevede la reclusione fino a tre anni, per chi si avvale per mendicare di una persona minore di quattordici anni.
Sono poi stati ampliati i poteri dei prefetti per l’espletamento delle funzioni finalizzate a prevenire infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti.
Disco verde di palazzo Madama anche alla tassa di soggiorno per gli immigrati; l’importo del contributo andrà da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro.
Viene inoltre modificato il codice penale al fine di colpire efficacemente il commercio di esseri umani, estendendo l’aggravante prevista al sesto comma dell’art. 416 in materia di associazione per delinquere alle forme più gravi di organizzazione dell’immigrazione clandestina.
Passano poi al vaglio dei senatori la stretta sui ricongiungimenti familiari, il test di italiano per gli stranieri che arrivano nel nostro Paese, un inasprimento di pena per chi seppure espulso, resta in Italia.
Via libera anche all’emendamento che esclude la misura degli arresti domiciliari per chi è accusato di stupro e concede alle vittime di questo delitto il gratuito patrocinio.
Tra le altre novità si registra l’introduzione di una autonoma fattispecie di reato che punisce con la reclusione da uno a quattro anni chiunque consenta ad un detenuto sottoposto al regime dell’art. 41 bis (il carcere duro per i mafiosi) di comunicare con gli altri.
E’ previsto poi lo scioglimento dei gruppi islamici in odore di terrorismo che sarà possibile solo dopo il parere favorevole espresso dal magistrato.
Delusi i radicali che si vedono respingere la proposta di introdurre nel nostro codice penale il reato di tortura, che è previsto in tutti i Paesi – come dichiarato nella convenzione Onu – ma non in Italia.

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