La futura nuova legge elettorale per le europee

E’ probabile che nel prossimo giugno gli italiani scelgano i propri rappresentanti al Parlamento europeo con una nuova legge elettorale.
Si è infatti raggiunta un’intesa tra PDL e PD sui punti qualificanti del testo normativo modificativo dell’attuale sistema elettorale: una soglia di sbarramento fissata al 4% e la conferma del voto di preferenza.
Il provvedimento, approvato di recente dall’aula di Montecitorio, e che passa ora all’esame del Senato, modifica la legge 24 gennaio 1979, n. 18, che finora disciplinava l’elezione dei componenti l’assemblea di Strasburgo spettanti all’Italia.
Fine della soglia di sbarramento è quello di eliminare i piccoli partiti(Mpa, Dca, partito dei pensionati,socialisti,repubblicani e sinistra radicale) dall’agone politico e la conseguente frammentazione del medesimo, confermando così l’attuale sistema bipolare caratterizzante oggi i due rami del Parlamento nazionale.
Contrari alla soglia i partitini che hanno fatto esplodere la loro protesta e il loro forte dissenso sul testo varato dalla Camera che, vedono così spostare in alto la soglia da scavalcare per portare un deputato in Europa.
Per risarcire almeno in parte i piccoli partiti Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Democratici di Sinistra, aveva presentato un emendamento che concedeva il finanziamento pubblico a tutti i partiti che superassero l’1 per cento.
Tale emendamento “contentino” è stato però giudicato inammissibile dal presidente della Camera Fini.
“Soglie” sono presenti anche in altri paesi aderenti all’UE e sono del 4% in Austria e Svezia, del 3% in Grecia e del 5% in Francia,Germania,Romania,Ungheria,Polonia,Lituania,Repubblica Ceca e Slovacchia.
Negli altri Paesi non ci sono sbarramenti legali, ma i sistemi di voto creano sbarramenti effettivi.
I più alti sono in Irlanda 17%,Estonia 10%, Gran Bretagna e Slovenia 9%.
Altro motivo di discussione che ha impegnato le forze politiche presenti in Parlamento ha riguardato la conferma o meno delle preferenze oppure il passaggio al sistema delle liste bloccate, sistema questo ultimo adottato alle ultime elezioni politiche, oggetto però di numerose critiche perché priva l’elettore di scegliere il proprio rappresentante delegando così la scelta dei parlamentari alle segreterie dei partiti.
Su questo ultimo argomento di discussione le posizioni tra PD e PDL sono state divergenti in quanto il PD ha sostenuto il sistema delle preferenze mentre la PDL ha sostenuto il sistema delle liste bloccate.
Il testo recentemente licenziato da Montecitorio ha sancito poi la vittoria del sistema delle preferenze che senza alcun dubbio conferisce al parlamentare eletto una legittimazione popolare non garantita dal sistema delle liste bloccate con cui i parlamentari vengono selezionati da oligarchie partitiche a danno degli elettori.
L’accordo tra Veltroni e Berlusconi sulla soglia di sbarramento al 4% è in sintonia con quanto espresso dalla maggioranza degli italiani in un recente sondaggio dell’Ipsos secondo il quale il 72,4% dei cittadini è favorevole a una soglia di sbarramento; anzi per il 39,4% sarebbe opportuno alzarla sopra al 4%.
Lo schieramento parlamentare pro nuova legge elettorale è vasto e quindi salvo possibili colpi di scena ad opera dei senatori, la riforma è destinata a diventare legge.

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