Roma 16 gennaio 2009 – “Da sempre l’Italia si distingue per la sua cultura di tolleranza e di rispetto che in più occasioni ha saputo manifestare e rafforzare, ragion per cui le dichiarazioni rigide ed infondate espresse dal commissario Hammerberg lasciano un certo sconcerto”. Così si è espresso Aldo Di Biagio, deputato del PdL eletto all’estero, all’indomani delle dichiarazioni rilasciate dal commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa al quotidiano “La Repubblica”.
“Ho accolto con soddisfazione la nota del ministro Frattini – aggiunge Di Biagio – che non ha mancato di sottolineare che le dure critiche rivolte alla politica del Governo in tema di immigrazione rappresentano un’offesa grave per i sentimenti di tutti gli italiani. Si tratta di osservazioni forzate che non riflettono assolutamente lo stato delle cose nel nostro Paese”.
“La priorità dell’Italia – continua Di Biagio – è combattere l’immigrazione clandestina e lo strascico di illegalità e malavita ad essa legata, orientando l’attenzione verso provvedimenti che rispecchiano in pieno le misure in materia di gestione dell’immigrazione portate avanti da molti Paesi dell’Unione Europea”.
“Come nel resto d’Europa esistono molte difficoltà di gestione ed organizzazione in questo settore, – conclude il deputato eletto in Europa – e queste non meritano di essere interpretate come discriminazione o addirittura violazione dei diritti umani. L’Italia, in quanto Paese che affaccia sul mediterraneo, è costantemente oggetto di sbarchi e di afflussi, oggettivamente complessi da gestire. Ma nei confronti degli stranieri non vi è mai stato un atto di discriminazione o di rifiuto. Se i nostri referenti europei hanno il desiderio di arrogarsi il diritto di giudicare la condotta della nostra politica sull’emigrazione si facciano anche carico, per coerenza, dei problemi che l’Italia deve costantemente affrontare e che certamente, per alcuni versi, risultano di gran lunga più complessi di quelli che dovrebbe affrontare un paese dell’UE che si colloca geograficamente un po’ più a nord”.