Roma 12 gennaio 2009 – “Condivido pienamente le considerazioni formulate dal presidente Fini in merito alla necessità di tracciare un piano di riforma della Giustizia nel nostro Paese. Un progetto che deve strutturarsi sul carattere indispensabile dell’intervento e che dovrà necessariamente prendere forma in uno scenario di condivisione e di equilibrio, senza sbavature o eccessi”. Queste le parole dell’On. Aldo Di Biagio, deputato del PdL eletto nella Ripartizione Europa, con le quali ha commentato la proposta di riforma della giustizia da svilupparsi in un percorso in sei punti resa nota dal presidente della Camera Gianfranco Fini in una lettera al “Corriere della Sera”.
“Saluto con soddisfazione il clima di consenso generale che ha accolto queste considerazioni – ha affermato il deputato del PdL – che hanno contribuito a sfatare le polemiche vacue di queste ultime settimane e che hanno il merito di individuare i punti di particolare criticità su cui urge un intervento del Governo. In particolare – ha continuato Di Biagio – in materia di intercettazioni telefoniche, sono pienamente in linea con quanto affermato dal presidente Fini. Le intercettazioni devono rappresentare un non trascurabile strumento di accertamento del reato e ciò dovrà essere valido anche nei reati contro la pubblica amministrazione, senza che ne venga amplificato il carattere puramente mediatico e strumentale delle stesse”.
“Su questo tema spinoso e complesso – conclude il deputato del PdL – sarà opportuno creare un’arena di dialogo parlamentare costruttivo senza trascurare i contributi di quelle categorie e di quelle forze che potrebbero fornire importanti spunti. Appare quindi opportuno oltre che necessario che le modifiche normative siano apportate con questo spirito”.
