Gaza: Narducci (PD): “UE e USA parlino all’unisono per avviare una road-map della pace”

“I tre punti indicati dal ministro Frattini, che riassumono la proposta franco-egiziana, devono avere il sostegno del parlamento italiano ridando alla politica – come ha ben indicato il presidente Veltroni – il ruolo forte che ha avuto nei momenti migliori della road-map della pace ” lo ha affermato l’on. Franco Narducci vicepresidente della Commissione esteri intervenendo in occasione dell’audizione del Ministro Frattini alle Commissioni congiunte esteri e difesa della Camera e del Senato.

“L’obiettivo deve essere – ha proseguito Narducci – la conclusione di un cessate il fuoco duraturo che garantisca la sicurezza per Israele e i palestinesi, secondo la nota formula terra in cambio di pace, e cessare lo spargimento di sangue cercando di allontanare quelle immagini di guerra che si ripetono da troppo tempo. Nessuna guerra ha mai messo fine alla guerra, deve essere questa consapevolezza l’incitamento per guardare alla pace con speranza“.

“Purtroppo – ha aggiunto Narducci – dobbiamo riconoscere che c’è stata una sottovalutazione della comunità internazionale che non ha colto con tempestività il pericolo derivante dalla rottura della tregua da parte di Hamas”. “Ora bisogna riannodare i fili del dialogo per ristabilire le condizioni della pace. Occorre che l’Italia e l’UE, agendo all’unisono con gli USA, facciano una forte pressione sui Paesi arabi moderati affinché siano parte attiva del processo di pace ed evitare la radicalizzazione dello scontro che potrebbe condurre verso altri drammatici scenari”.

“Come ha sostenuto oggi il Card. Martino – ha continuato l’on. Narducci – la maggioranza della popolazione soffre senza alcuna colpa e quindi è dovere di tutti operare, con impegno, per arrivare al cessate il fuoco il prima possibile e nel frattempo essere presenti con gli aiuti umanitari secondo la grande tradizione solidaristica italiana, coordinando le forze per essere più incisivi, come ha indicato il ministro Frattini”.

“Bisogna – ha concluso il vicepresidente della Commissione esteri – riaprire la trattativa tra Israele e ANP interrotta ad Annapolis e favorire accordi economico/commerciali per garantire il miglioramento delle condizioni di vita nella Striscia di Gaza e nello stesso tempo favorire la cooperazione culturale con una chiara tensione educativa alla convivialità delle differenze”.

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