“Sul tema dei diritti sindacali, e quindi della rappresentanza nei luoghi di lavoro, per quanto attiene al personale a contratto alle dipendenze del Ministero degli affari esteri, occorre davvero un’assunzione di responsabilità” – ha sottolineato l’On. Marco Fedi, deputato del PD e segretario della Commissione affari esteri.
“Il Governo, anche a fronte di possibili rilievi da parte della Commissione europea relativamente alla esclusione di cittadini comunitari da un processo di democrazia rappresentativa sui luoghi di lavoro, dovrebbe impegnarsi maggiormente in una fase di trattativa con i sindacati. Pur comprendendo la natura degli ostacoli che abbiamo davanti – tra cui la posizione dell’ARAN, agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni – è fin troppo evidente come su questa materia occorra una più forte azione del Governo” – ha sottolineato l’On. Marco Fedi.
“Abbiamo depositato una proposta di legge, “modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di diritti e prerogative sindacali di particolari categorie di personale del Ministero degli affari esteri”, n. 717, assegnata il 9 ottobre alla Commissione Lavoro della Camera, che di fatto affronta il problema rimuovendo gli ostacoli alla piena partecipazione sindacale di tutti i lavoratori della rete diplomatico-consolare italiana. La nostra azione è stata chiara e risponde ad una precisa assunzione di responsabilità politiche” – ha ricordato l’On. Fedi.
“Credo sia importante che anche la maggioranza assuma un impegno parlamentare in tal senso, con azione bipartisan, come ritengo importante che il Governo apra un fase negoziale sindacale ed assuma un impegno politico nel sostegno alle modifiche di legge proposte” – ha concluso l’On. Marco Fedi.
La proposta di legge 717 è stata firmata dai parlamentari Fedi, Bucchino, Narducci, Porta, Razzi, Samperi e Di Biagio.