Angeli (PdL): "Il governo Berlusconi non si è dimenticato degli italiani nel mondo"

Nelle ultime settimane la crisi economica mondiale ha dominato tutti i mezzi d'informazione: anche il nuovo Presidente degli Stati Uniti la considera di importanza prioritaria rispetto agli altri problemi che dovrà affrontare. Non sarà facile uscirne, e i potenti della terra si affannano a cercare soluzioni e a condividere le responsabilità nelle decisioni da prendere. L' Italia, che cresce meno degli altri a causa dell'enorme debito pubblico e della sua debolezza in fatto di materie prime e di fonti energetiche, deve necessariamente muoversi in difesa, come in una partita tra forze impari: prima deve uscire dal tunnel, riducendo le spese e tagliando il debito, e soltanto a conti un pò più equilibrati potrà affrontare nuove opportunità di sviluppo. In questa logica si è mosso il governo, varando una Finanziaria rigorosa e intoccabile, con l' obiettivo di chiudere un'epoca in cui tutti i cittadini italiani, e i politici in primis, hanno pensato più a ricevere che a dare. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha ridotto i fondi a tutti i ministeri. A tutti, compreso quello degli Esteri. E così noi, che siamo stati eletti oltre confine, e che vorremmo rispondere alla fiducia dei nostri elettori promuovendo benefici e crescita di partecipazione, ci troviamo con le mani legate. E in questo momento possiamo fare poco per soddisfare i bisogni e per garantire nuovi diritti. Quello che ci sentiamo di dire tuttavia, è che la congiuntura sfavorevole finirà, dovrà finire, nel mondo, in Europa, in Italia: e quando l'avremo superata, noi saremo lì. a ricordare a chi ci governa che i cittadini italiani devono essere considerati tutti uguali, dovunque si trovino, dovunque le vicende della vita li abbiano portati. Nel rispetto di quella Costituzione e di quei valori morali che sono alla base della nostra società.

E' vero, i tagli che riguardano gli italiani all'estero sono pesanti: soprattutto per quanto riguarda l'insegnamento e la diffusione della lingua italiana nel mondo, e i connazionali indigenti. Ma ci troviamo in questa situazione perchè per anni si è distribuito denaro a pioggia, e soprattutto perchè quel denaro è stato sperperato dai più furbi a danno di chi ne aveva veramente bisogno.

A guardare bene nelle pieghe dei finanziamenti, si scoprono i piccoli e grandi approfittatori che questo governo intende colpire: se ci sono scuole italiane che all'estero funzionano egregiamente, ce ne sono altrettante che sono veri e propri bluff, che non lavorano come dovrebbero, che hanno livelli di qualità molto bassi e che vanno avanti solo grazie ai contributi che ricevono dallo Stato italiano, soldi quindi dei contribuenti.

Condivido per questo la posizione del governo, che ha intenzione di dare in mano ai privati, nel tempo, la gestione delle scuole italiane nel mondo: chi investe i propri soldi, cercherà pure il guadagno, ma sta bene attento a come si spendono . La filosofia della proliferazione dei servizi alla fine favorisce gli sprechi; anche se l'istituto scolastico é in rosso ogni anno, arrivano soldi dall'Italia a tappare i buchi: questo deplorevole costume di chi amministra la cosa pubblica deve finire.

Il momento difficile che stiamo vivendo ci consente paradossalmente di trarre qualche beneficio di tipo strutturale, tornando a concepire la politica, e anche la carriera politica, come il più ” onorevole” servizio che si rende alla comunità. Onori e oneri per tutti gli eletti: strizzino il loro cervello alla ricerca dei metodi più efficaci per consumare meno e produrre di più.

Il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, l'ha detto chiaro e tondo: è arrivata l'ora del cambiamento. E per chi facesse ancora orecchie da mercante, sottolinea: “Siamo al prendere o lasciare”.

Prendiamo, allora, cari elettori, quello che passa il governo; e industriamoci a destinarlo a chi ne ha più bisogno, mettendo da parte gli egoismi di parte o di categoria.

Per quanto riguarda gli anziani indigenti, ci sembra di buon senso la misura che prevede che occorrano dieci anni di residenza continuativa per godere di alcuni aiuti. Dinanzi a una stagnazione economica che rischia di diventare recessione, e, peggio ancora, depressione, comportiamoci come in qualsiasi famiglia che si rispetti: controlliamo bene ogni uscita, stringiamo la cinghia, e cerchiamo di scoprire quante e quali sono le cose di cui potremmo fare a meno. Arriveremo perfino a sorprenderci.

Aiutateci ad aiutarvi, recita uno slogan di successo. In attesa dello sviluppo che non c'è, preoccupiamoci soprattutto di sostenere i più deboli, e poi di distribuire le risorse verso quei settori e quelle oraganizzazioni che mostrano di voler lavorare per il Paese e non per meschini interessi di parte.

Gli eletti all'estero del Partito Democratico hanno gioco facile: a loro basta criticare, basta dire che nulla va bene, che Berlusconi è la causa di tutti i mali. Non è così, e ci dispiace che i colleghi dell'opposizione abbiano deciso di strumentalizzare al massimo certe situazioni. Loro che cosa avrebbero fatto? Non ci siamo dimenticati certamente che sono stati loro, sotto il governo Prodi, a tagliare fondi alla rete consolare, a chiudere consolati in tutto il mondo, con il pretesto che bisognava “razionalizzare” la spesa. Ora che il governo Berlusconi, costretto dagli eventi internazionali, si muove nella stessa direzione, loro, fingono di stracciarsi le vesti? E' il cinismo di chi si fa forte sfruttando i deboli. Dovrebbero imparare dagli americani, che, di sinistra o di destra, hanno sempre a cuore le sorti del loro grande Paese; dovrebbero concorrere alla soluzione dei problemi, non cavalcare l'onda del dissenso su tutto quello che fa il governo.

L'Argentina ha ottimi rapporti con l'Italia: gli italiani nel mondo non sono stati dimenticati, ma devono in questo momento cercare di capire che la situazione è questa, e se non ci sono soldi non ci sono per nessuno.

L'ha detto persino l'On. Antonio Razzi, dell'Italia dei Valori, eletto in Europa: “è inutile protestare. Se non ci sono soldi, non ci sono soldi e basta”. E lui è un parlamentare dell'opposizione! Ecco, le sue parole ci devono fare riflettere tutti. Il resto, è pura propaganda.

Arriveranno tempi migliori, e allora sapremo riconoscere agli italiani all'estero le garanzie che in questo momento non possiamo promettere: ma permetteteci di dirvi, cari italiani nel mondo, che tocca anche a voi cercare di fare sistema, creare le condizioni per un interscambio culturale, sociale e anche economico fra l'Italia e il vostro Paese di residenza. E' questo il segreto per sentirsi veramente uniti: che ciascuno si adoperi a spendere il suo talento nella costruzione di un futuro comune, in qualsiasi parte del mondo si trovi.

Cari elettori, cari amici, non credete a tutto ciò che leggete sulla stampa italiana o vedete alla televisione: i media, in Italia, guardano quasi tutti a sinistra, anche quelli che sono di proprietà del Cavaliere, perchè diretti da persone vicine all'opposizione. I giornali? tutti a sinistra, tranne forse uno o due. Insomma, la situazione non è facile, ma vi assicuro – cari italiani nel mondo – che il governo sta facendo di tutto perchè – in prospettiva – le cose cambino davvero, e in positivo. Per tutti.

Giuseppe Angeli*
*deputato del PdL eletto in Sud America

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