L’A.N.R.P. SU CEFALONIA: TANTE CHIACCHIERE MA NON LA VERITA’

di Massimo Filippini

L'Ass. Naz. Reduci dalla Prigionìa (ANRP) è un Ente riconosciuto dallo Stato e come tale gode di privilegi economici e di varia natura per svolgere la sua attività intesa a tutelare gli interessi di quanti soffrirono la prigionia durante il periodo bellico.
Fin qui nulla da eccepire ma quando l'ANRP pretende di dare lezioni di 'storia patria' editando Riviste e pubblicazioni varie, la cui stampa è ovviamente frutto delle sovvenzioni governative di cui gode, le cose cambiano aspetto perchè la sua asserita apoliticità cede il passo ad un'evidente faziosità che si può definire sinistrorsa -per nulla bilanciata da considerazioni di segno opposto- come risulta evidente negli scritti da essa pubblicati.
Si obietterà che l'esprimere le proprie idee è un aspetto fondamentale della democrazia e su questo sono pienamente d'accordo, ma quando si ricevono fondi statali non è opportuno -per non dire lecito- produrre un' informazione storico – culturale a senso unico per di più refrattaria a dar spazio a qualsiasi voce difforme come avviene sulla 'vexata quaestio' di Cefalonia divenuta una sorta di cavallo di battaglia di detta associazione dai cui 'esperti' è trattata in modo quasi esclusivo, lasciando solo interventi sporadici agli altri anche se -come chi scrive- sul tema in questione non solo non hanno nulla da imparare ma, al contrario, molto da insegnare ai predetti esperti.
Nè vale a bilanciare questa disparità di trattamento la circostanza che il segretario Orlanducci si sia degnato di autorizzare la pubblicazione di un paio di articoli del sottoscritto nella Rivista 'Rassegna' nell'arco temporale di quattro anni se, contestualmente, egli stesso ha aggiunto ad essi -a mo' di chiosa- due suoi interventi intesi a confutare quanto in essi scritto, realizzando così una sorta di 'difesa' ideologica delle ragioni della Rivista da possibili inquinamenti delle tesi esposte dal sottoscritto.
Un controllo spietato sul ‘dissenso’ –anche quello, bontà loro, consentito- a conferma che le pubblicazioni dell'ANRP sono mirate più a sostenere politicamente le tesi ideologiche care alla decrepita sinistra storico-culturale che a far svolgere un sereno dibattito sull'argomento di Cefalonia.
Da ciò ho preso spunto per inviare il messaggio sotto riportato al Segretario Orlanducci del quale non ritengo affatto possibile un ravvedimento anche se sarebbe doveroso stante il non trascurabile particolare che l'ANRP si regge su fondi pubblici cioè di tutti che, ovviamente, non possono nè debbono essere obbligatoriamente d'accordo con le ricostruzioni storiche a senso unico dell'ANRP.
Ecco il testo:

“AL SEGRETARIO DELL'ASS. NAZ. REDUCI PRIGIONIA (ANRP) ENZO ORLANDUCCI”

Egr. prof. Orlanducci,
sono Massimo Filippini, figlio di un Martire di Cefalonia, trattato dai tanti 'maneggioni' che imperversano su Cefalonia ed ora anche su Corfù e, purtroppo, anche da te e dalla tua associazione, (malgrado un paio di articoli che mi hai pubblicato, accompagnati però da tue “precisazioni” intese a smentirne il contenuto) come se fossi figlio di N.N.

Ho letto sulla rivista 'Rassegna ANRP' molte rievocazioni inveritiere di Cefalonia (perchè basano la vicenda non su ORDINI ricevuti dal gen. Gandin ma su inesistenti SCELTE della truppa e su dati numerici dei nostri Caduti del tutto FALSI) e ultimamente anche di Corfù e in merito a quest'ultima ti invio l'allegato articolo:

Da esso constaterai che esistono anche generali con gli 'attributi' -come Francesco Merlino- che mi onorano della loro stima a differenza di altri vecchi e cadenti dei quali credo che tu ne conosca qualcuno: comunque conosci certamente i registi dei travisamenti di cui sopra dei quali -tra l'altro- nessuno è legato personalmente alla vicenda come -cito per tutti- l'insegnante di tedesco (e non 'professore' di storia) Paoletti alle cui folli tesi su Cefalonia -respinte persino dai suoi compagni della Sinistra- hai concesso l'onore di inaugurare la neonata rivista 'Le porte della Memoria' dell'ANRP.

La stessa Presidente dell'ass. Acqui che sproloquia a vanvera sui fatti è un' abusiva nel senso che è figlia di un ufficiale morto a Corfù e non a Cefalonia per cui -per dirla con un certo 'Tonino'- che c'azzecca costei con quest'ultimo fatto ?. Malgrado ciò la predetta è in prima fila nel propugnare le FALSE TESI della Sinistra su Cefalonia ed è la stessa che si fece fotografare il 25 aprile 2007 a Cefalonia dietro il Pres. Napolitano mentre io -ancorchè invitato direttamente da questi- venivo guardato e trattato con malcelato odio da lei e dai suoi 'compagni' -chiamiamoli con il loro vero nome- dell'associazione al punto da sembrare io -orfano di un Martire di Cefalonia ! – l' abusivo e non lei che con Cefalonia non c'entra niente,

La presidenza dell'Ass. ne affidata a costei è una scandalosa assurdità che si vuole far passare per 'normale' come se tale fosse ad esempio la possibilità per l' orfano di un Caduto di Cefalonia -come il sottoscritto- di essere nominato Presidente di un' ass. ne che ricordi i caduti in Russia o in altri luoghi per giunta ESCLUDENDO o meglio ESPELLENDO dalla stessa -come si è fatto con me- una persona avente diritto di esservi iscritta perchè direttamente vittima di tali eventi.

E' un fatto inaudito che sta avvenendo CONTRO DI ME e del quale renderò edotto il Presidente Napolitano inviandogli copia della presente.

Su questa scandalosa anomalia ti mando il seguente mio articolo
http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=4053
informandoti nel contempo che mi risulta per prove certe che i signori di cui sopra hanno dato in escandescenze ascoltando al TG 2 del 15 nov. 2007 un servizio in cui sono stati menzionati 'anche' i risultati delle mie ricerche su Cefalonia.
Il tuo amico insegnante di tedesco Paoletti ha addirittura scritto una mail di fuoco al direttore del TG2 perche costui si è 'permesso' di mandare in onda un servizio sulle ricerche di un 'certo' Filippini, ovviamente 'dimenticando' di dire che quest'ultimo perse il Padre nella vicenda mentre lui è solo uno che scrive menzogne su Cefalonia e infamie irripetibili contro la medaglia d'oro al V. M. gen. Gandin cui tu, purtroppo, hai dato ricetto nel sito dell'ANRP inserendole nel già menzionato 'Le Porte della memoria' come verità degne di nota invece di cestinarle come farneticazioni di un Robespierre in sedicesimo.
Di ciò ovviamente non te ne faccio una colpa perchè ognuno è libero di pensarla come vuole purchè, però, non si superino alcuni limiti imposti dalla decenza soprattutto morale e comunque troverai più avanti il link al servizio che ha mandato in bestia il tuo amico (e, a quanto pare, tuo consigliere storico) oltre ai vertici della brutta copia di quella che un tempo fu l'Associazione Nazionale Superstiti e Familiari dei Caduti della Div. Acqui oggi ridotta – grazie ai buoni uffici della presidentessa abusiva Graziella Bettini e del suo entourage -ad altoparlante di quel che resta dell'ideologia comunista applicata a un fatto prettamente militare come quello di Cefalonia mostrato -attraverso un accurato e menzognero 'maquillage'- addirittura come l' episodio iniziale della resistenza ideologica come vuole o meglio impone la Sinistra storico-culturale ormai -grazie a Dio- ridotta al lumicino.

Se la Resistenza fu indubbiamente un evento che – pur attraverso mille sfaccettature- contribuì con il fondamentale aiuto militare Alleato a riportare la democrazia in Italia, mi sembra tuttavia fuori luogo usarne l'aspetto ideologico di matrice comunista -antidemocratico allora come oggi- come copertura di ignobili travisamenti sulla triste vicenda di Cefalonia dove dei Soldati del Regio Esercito caddero in adempimento dell'Ordine di Resistere ricevuto dai loro Superiori e quando furono fucilati gridarono W l'Italia W il Re ! e non certo W il comunismo come ci si vorrebbe far credere addirittura in pieno anno del Signore 2008.
Questo il link:

Prima di chiudere ti invito anche a verificare con l'aiuto dei tuoi 'esperti' il dato numerico dei Caduti tedeschi a Cefalonia che, qualora tu lo ignorassi, fu di appena una quarantina di morti (!), facendomi cortesemente sapere -una volta accertatolo- come spieghi che a Cefalonia, secondo i 'contatori' di balle che ben conosci ci sarebbero stati 9/10.000 morti italiani contro 40 (quaranta) morti tedeschi (!!).

Di fronte a tale ultimo dato due sono le alternative: o noi italiani combattemmo con lance e frecce ovvero sui fatti di Cefalonia si è costruita un'incredibile montatura per nascondere, dietro un'incredibile montagna di cadaveri, le vere responsabilità dei fatti che furono soprattutto di pochi militari della Div. Acqui rivoltatisi contro il loro comandante e oggi additati ad Eroi della vicenda come uno di loro che dopo l' infame rappresaglia tedesca non si peritò di collaborare con gli assassini dei propri commilitoni.
Tertium non datur.

Con i migliori saluti
Massimo Filippini

PS
A proposito dell'attendibilità storica dell' Ass. ne Acqui e della sua 'presidentessa', avendo letto nell'ultimo numero di 'Rassegna ANRP' la cronaca della posa del Monumento ai Caduti di Corfù- ti invio quest'ultimo articolo con preghiera di leggerlo e meditarci -magari cinque minuti- sopra
http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=4991

Se pubblicherai la presente in omaggio alla 'par condicio' di cui ti proclami fedele esecutore ne sarò molto lieto anche se non ci credo affatto. In fin dei conti io sono solo il figlio di un Martire di Cefalonia e non un 'insegnante di tedesco' o un iscritto al PRC.
Ciao
M. F.

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