L’approccio italiano alla conservazione delle antichità  egiziane

In occasione della visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Museo Egizio “Midan Tahrir” del Cairo il 26 ottobre, è stata inaugurata una mostra che illustra il progetto di riqualificazione e formazione del personale del sistema museale egiziano, finanziato dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri,
attuato dal Segretariato Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e realizzato attraverso l'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR).

L’Antico Egitto, con il suo fascino intramontabile, i suoi misteri e i suoi inestimabili tesori è al centro del percorso didattico di restauro in mostra dal 26 ottobre al museo “Midan Tahrir” del Cairo, in una esposizione dal titolo: “L’approccio italiano alla conservazione delle antichità egiziane. Condividere la conoscenza attraverso la formazione”. All’inaugurazione della mostra sarà presente il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.

L’iniziativa ha il compito di illustrare attraverso un percorso figurativo, il programma di riqualificazione e formazione “Egyptian museum requalification system”, finanziato dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del ministero per gli Affari Esteri italiano, nel quadro della convenzione stipulata con il Segretariato generale del ministero per i Beni e le Attività culturali, nella persona del professor Giuseppe Proietti e con la collaborazione della direttrice dell’ISCR, dott.ssa Caterina Bon Valsassina.

Dopo il Cairo, a febbraio 2009 sarà Roma a ospitare, presso il complesso Monumentale del S. Michele, una analoga mostra dedicata al programma di formazione e riqualificazione finanziato dal ministero degli Esteri italiano. Sarà così possibile ammirare e conoscere anche nel nostro Paese, l'opera di restauro “made in Italy” delle antichità egiziane nelle quali rivive lo splendore di un'epoca mitica, che ha sempre affascinato studiosi e archeologi.

Tra i lavori di restauro di maggiore interesse che fanno parte del programma di cooperazione promosso dal Ministero degli Esteri italiano e che verranno illustrati nelle due esposizioni ci sono lo studio della “piccola testa lignea di Tutankhamon bambino”, i celebri ritratti del Fajoum, la testa della regina faraona Hashepsut, oltre ad altre famose opere di età faraonica e romana.

Il programma di cooperazione culturale tra Italia e Egitto è stato elaborato dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro ed è destinato ai curatori e ai conservatori di cinque musei del Cairo: Museo Egizio, Museo Copto, Museo di Arte Islamica, Museo Nazionale della Civiltà Egiziana, Museo di Arte Tessile.
Prevede anche la pubblicazione di un volume sui corsi, in italiano e in inglese, e la traduzione in lingua araba della “Teoria del restauro“ di Cesare Brandi. Sono inoltre previste altre iniziative: un convegno per la presentazione dei risultati finali, a cui parteciperanno i principali soggetti italiani ed egiziani coinvolti nell’iniziativa; attività di continuo aggiornamento tecnologico e scientifico degli operatori coinvolti nelle attività di conservazione e restauro del patrimonio culturale; definizione di politiche di programmazione delle attività di conservazione basate sull’analisi preventiva delle vulnerabilità e dei rischi a cui è sottoposto il patrimonio culturale egiziano.

I programmi di formazione e riqualificazione previsti dalla Convenzione sono iniziati a febbraio 2008 e si concluderanno a febbraio 2009; sono curati dall'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma (ISCR) in stretta collaborazione con il Supreme Council of Antiquities, grazie alla collaborazione del Segretario Zaki Hawaas, e con la Direzione dell’Egyptian Museum del Cairo. Ai corsi hanno presenziato finora oltre 120 partecipanti egiziani, tra curatori, conservatori, restauratori, e bibliotecari, con il coinvolgimento di più di 70 docenti. I dodici mesi di attività sono così suddivisi: nove mesi di corsi di formazione al Cairo, presso il Museo Egizio, per complessive 1500 ore di lezione (900 ore di teoria in aula e 600 ore di pratica in laboratorio); due mesi di stage a Roma per due operatori egiziani, presso i laboratori scientifici e di restauro dell’ISCR.
A margine del progetto è prevista anche la ristrutturazione di un laboratorio di restauro e la modernizzazione dell'impiantistica del vecchio edificio che ospita il Museo.
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I principi fondamentali sui quali l’ISCR ha impostato i corsi di formazione per i musei del Cairo sono la prevenzione e la manutenzione come strumenti essenziali per il controllo della conservazione delle opere d’arte nel tempo; il continuo aggiornamento tecnologico e scientifico degli operatori coinvolti nelle attività restauro del patrimonio culturale; la definizione di politiche di programmazione delle attività di conservazione basate sull’analisi preventiva delle vulnerabilità e dei rischi a cui è sottoposto il patrimonio culturale egiziano.

Per informazioni: www.trainingegyptianmuseum.org/

ISTITUTO SUPERIORE
PER LA CONSERVAZIONE E IL RESTAURO
Responsabile Programma Formazione ISCR in Egitto
Arch. Donatella Cavezzali
dcavezzali.ircr@beniculturali.it
Segreteria Tecnica
Dr. Davide PreviteraTel. + 39 06 48896456
davide.previtera.iscr@beniculturali.it

NOVECENTO MEDIA E CONSULTING
Rossana Tosto
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