L’ILLIBERALE FERDINANDO ADORNATO

L’ILLIBERALE LIBERAL

“Ragiona, Italia”, questo era il titolo di un appello anti-Berlusconi a ridosso delle elezioni del 1994. Estensore del manifesto Ferdinando Adornato, candidato progressista, poi approdato sulla sponda opposta, ragionando “molto e bene”, a detta di chi non vede di buon occhio il trasformismo di alcuni, salvo essere disposto ad accettarlo per altri.
“Siamo tra quelli che lottano perché l’Italia diventi una società aperta, nella quale, cioè, aumentino le possibilità di vita e di espressione dei cittadini”, così Ferdinando Adornato intervistato da Panorama in merito a Liberal nel ’96.
Una nuova inversione di rotta, o forse sarebbe meglio dire di lotta, Ferdinando Adornato l’ha fatta nel momento in cui, pur riconoscendo la validità di un libro da lui definito “interessante”, ha ritenuto al tempo stesso inopportuno tanto che si citasse il suo lusinghiero giudizio, quanto che si portasse a conoscenza dell’opinione pubblica il contenuto: la viltà, la connivenza, la complicità, oggi più che mai in auge, di non pochi personaggi pubblici che, lontani dalle luci dei riflettori sbugiardano se stessi negando proprio “le possibilità di vita e di espressione dei cittadini” invocate da Ferdinando Adornato.
La “libertà più piena” di Liberal rispetto alla sua concorrenza la si è toccata con mano nel momento in cui ha pubblicato una lettera aperta di Susanna Agnelli al presidente dell’Inter, ma non quella a Ferdinando Adornato dell’autore del libro in questione, al quale ha così negato il più elementare diritto, quello di esistere.
Un comportamento più che collaudato: il coraggio dei dieci, dei cento… mai uno contro uno ad armi pari, per non essere costretti a riconoscere una persona in quanto soggetto dotato di una sua propria attività intellettiva che ragiona, riflette e argomenta, e dover così rispondere del proprio operato.
Un comportamento collaudato e redditizio, posto in pratica finanche dal presidente ed ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che, anziché correggersi, se non altro per il rispetto che si dovrebbe avere nei riguardi del popolo sovrano, ha rincarato la dose con il suo reiterato silenzio complice, evidentemente in perfetta sintonia con la coerenza da lui stesso evocata: “ho la mia storia, sono coerente”. Risultato: a Siena Liberal premia Ciampi, “il presidente patriota”.
Con la chiusura dei manicomi, d’altronde, si è reso più facile applicare la legge antidemocratica del più forte ledendo la dignità della persona ed i suoi imprescindibili diritti. All’insaputa di una società civile e democratica, che è convinta di vivere in un’Italia che non è più quella di Mussolini in quanto il fascismo internava in essi chi era scomodo al regime non esistendo solo le patrie galere, il confino e l’esilio per chi vi si opponeva, oggi si finge che sia “fuori di testa”, negandone l’esistenza, chiunque possa anche solo porre in discussione, non parteggiando per gli uni a danno degli altri, l’immagine pubblica di questo o di quel personaggio.
Tutti uniti contro chi non è schierato, tutti uniti contro chi non è “anti”. Tutti zitti, come il libro a cui ci si è richiamati denuncia e svela.
“Ho avuto le Sue pagine sulla ‘Legione straniera, oggi’, pagine chiare, sensate e molto oneste”, Indro Montanelli, 16 febbraio 1977. A questi criteri, come testimoniano i miei scritti, mi sono sempre attenuto. Ferdinando Adornato, ad esempio, può dire, potendolo provare, altrettanto di sé?

(Per contattare l’autore: Silvano Strazza – Casella postale n. 1141 – 16121 Genova Centro)

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