LA REPLICA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE ALLA PDL

Il Presidente della Regione, a nome della maggioranza di centrosinistra e del governo regionale, risponde alle valutazioni politiche esternate dalla Pdl delle Marche.

POLITICA E MAGGIORANZA
La frequenza con cui la Pdl sforna sondaggi, addirittura in contraddizione tra loro, dimostra il suo nervosismo. Il motivo è chiaro: non ci sono argomenti nei confronti di una coalizioni che procede nella realizzazione del proprio programma, consolidando la compagine di governo.
Sono “troppi” per essere credibili i sondaggi “commissionati dal Governo nazionale” e che riguardano questo livello istituzionale e non le valutazioni sull’amministrazione locale.

SANITA’ E BILANCIO
Le Marche sono sotto osservazione come tutte le Regioni italiane da tempo: la Pdl si dimentica di dire che anche nel 1° semestre 2008 le Marche hanno registrato un bilancio dei conti sanitari in equilibrio, secondo i criteri rigorosi del tavolo nazionale di monitoraggio del Ministero dell’Economia. Si conferma il risultato positivo che nel 2007 ha permesso alla nostra regione di salire 2^ posto in Italia dietro alla Toscana per l’equilibrio dei conti. Tale performance è ancora più importante perché nel frattempo è aumentata la produzione sanitaria: ciò significa che il riequilibrio dei conti è stato ottenuto senza penalizzare i cittadini, anzi rafforzando e qualificando ulteriormente i servizi sanitari per la comunità.
Tale sentiero virtuoso dei conti regionali rischia di essere intaccato pesantemente dal Governo nazionale, che nel prossimo triennio ha definito i seguenti tagli su programmi già stipulati con le Regioni: sanità -7 miliardi di euro; servizi sociali -900 milioni di euro; trasporto locale -1,5 miliardi. Per le Marche il conto può essere molto salato: oltre 200 milioni di euro di tagli e penalizzazioni per i cittadini marchigiani sui loro diritti essenziali.

ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE
Le politiche di sviluppo della Regione, da sempre, sono orientato esclusivamente a favore delle micro e piccole imprese. Inoltre, la Regione sostiene l’internazionalizzazione attiva, e non la delocalizzazione, per acquisire quote di mercato in area ad altissima crescita e generare flussi di cassa da reinvestire sul territorio regionale con benefici anche per l’occupazione. Tale scelta di politica industriale è coerente sia con la natura del sistema economico regionale, caratterizzato per un tessuto diffuso di imprenditorialità di piccola dimensione, sia con le norme di incentivazione che privilegiano tassativamente le PMI.
Alcuni dati confermano tutto ciò: dal 2000 al 2007 nelle Marche solo lo 0,01% del totale delle risorse regionali, comunitarie e statali per lo sviluppo hanno riguardato grandi imprese. Di queste “briciole”, buona parte sono fondi statali (L.488) gestiti direttamente dal Governo centrale a cui la Regione fornisce soltanto indicatori statistici.
L’effetto positivo di tale politica industriale per lo sviluppo diffuso è certificato: dall’inizio della legislatura, pur in una difficilissima congiuntura nazionale e internazionale, e pur di fronte criticità territoriali estremamente significative, le Marche in termini di Pil reale hanno continuato a crescere come sistema regionale (+4,4%), più della media del Paese (+3,6%). Inoltre, sempre dall’inizio della legislatura, le Marche registrano siano una crescita dell’export (+29%), più marcata di quella nazionale (+18%), siano una diminuzione del tasso di disoccupazione, arrivato fino al 4,2%: segno evidente che l’apertura internazionale non ha penalizzato l’occupazione locale
La Giunta regionale, comunque, non abbassa la guardia: sta affrontando con determinazione e “progetti speciali” le situazioni di crisi più importanti, come nel Piceno e nel Fabrianese.

RICOSTRUZIONE
E’ una importante novità che il Pdl delle Marche si mobiliti per recuperare le risorse per il completamento definitivo della ricostruzione e sensibilizzare il Governo nazionale su tale questione. Marche e Umbria, infatti, stano ancora aspettando una risposta a distanza di quasi 3 mesi alla lettera del 26 giungo scorso con cui i Presidenti delle 2 Regioni hanno sollecitato il Governo nazionale, fin dal suo insediamento, per riattivare il tavolo già istituito nella precedente legislatura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per discutere degli stanziamenti per la ricostruzione da inserire nella prossima legge finanziaria del 2009.

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