TASK FORCE SULLA CITTADINANZA IN AMERICA LATINA

La risposta all’interrogazione dell’On. Fabio Porta

L’On. Fabio Porta aveva presentato il 3 giugno di quest’anno una interrogazione riguardante l’attivazione di alcune task force da utilizzare per il riassorbimento delle cospicue giacenze delle pratiche di cittadinanza in Brasile, Argentina, Uruguay e Venezuela. Sulla risposta data dal sottosegretario Alfredo Mantica l’On.Porta ha rilasciato la seguente dichiarazione:

< Tra i primi atti parlamentari ho ritenuto di dover richiamare l’attenzione del Governo, con una apposita interrogazione presentata al Ministro degli Esteri, sugli arretrati delle pratiche di richieste di cittadinanza in America Latina, che hanno raggiunto complessivamente il drammatico livello di un milione, di cui oltre la metà nel solo Brasile. Nell’interrogazione presentata con gli altri deputati del partito democratico eletti all’estero, sottolineavo l’urgenza di costituire al più presto le task force annunciate dal precedente governo e di fare in modo che alla loro operatività concorressero diverse figure professionali, da integrare con il personale già operante in loco. A distanza di alcuni mesi ho avuto risposta dal Governo sulle questioni poste e, quindi, prendo atto che le operazioni di costituzione delle task force sono in via di completamento. Sulla base delle risorse previste dalla finanziaria 2008 e degli atti compiuti dal Governo di centrosinistra sono state previste 20-25 missioni di lunga durata, che per ragioni di bilancio potranno essere effettuate solo nel 2009, un trasferimento suppletivo di 25 unità di ruolo e l’assunzione di 50 impiegati a contratto a tempo indeterminato, nonché la disponibilità di un certo numero di digitatori da utilizzare come supporto alle funzioni amministrative di riconoscimento di cittadinanza. Questo personale sarà destinato al Brasile, all’Argentina, all’Uruguay e al Venezuela, in proporzione all’entità delle pratiche giacenti.
Non posso tacere la preoccupazione che i pesanti tagli di cui il Ministero degli Esteri e gli interventi per le politiche migratorie sono fatti oggetto, possano bloccare o ritardare qualcuna di queste iniziative o addirittura interrompere la continuità di un intervento che, per la mole di lavoro da affrontare, dovrebbe durare nel tempo.
Insisto nel chiedere che l’assunzione dei digitatori sia fatta su base di criteri e procedure concorsuali certi e trasparenti. Nello stesso tempo chiedo al Governo e ai funzionari del MAE di vigilare affinché i digitatori non siano distolti dai compiti per i quali dovrebbero essere utilizzati.
In ogni caso, si tratta di un primo passo che dovrà essere seguito coerentemente da altri passi successivi, in modo che in tempi ragionevoli possano essere riassorbiti gli arretrati, soddisfacendo finalmente il diritto dei richiedenti e limitando anche le operazioni affaristiche che intorno alle pratiche di cittadinanza si sono sviluppate in questi anni.
Continuerò in ogni caso, con l’augurabile aiuto dei rappresentanti delle nostre comunità, dei patronati e di chiunque voglia segnalarmi situazioni particolari, a vigilare sulla effettiva efficacia di queste misure >.

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