A proposito dell’ intervista a Mantica di Alessandro Bettero-Corriere d’Italia

In un momento in cui anche l'America ridiventa assistenzialista per salvare lo sfacelo provocato da una amministrazione liberista,il nostro sottosegretario Mantica in una intervista ad Alessandro Bettero del Corriere D'Italia,a proposito degli Italiani all'estero sembra cadere dalle nuvole. Addirittura prospetta a chiare lettere un sempre piu' grande distacco e disinteresse dalle realta' delle nostre Comunita' all'estero che l'ex Min. Tremaglia continuamente elogiava e che addirittura nella loro rivalorizzazione ne vedeva giustamente
anche un notevole rientro economico nelle casse dissanguate della nostra madre Patria.

Riporto per sintesi solo alcuni passi delle intenzioni di Mantica per far capire ai nostri connazionali all'estero che cosa ci aspetta dall'attuale Governo.

Ci sono cittadini con passaporto italiano che non conoscono nemmeno la lingua”; “L’assistenzialismo non ha futuro”; “Per rinnovare un documento amministrativo non si ha bisogno del console e dell’impiegato”.
E’ finita un’epoca che considero anche eroica di costruzione della comunità, delle sue organizzazioni, del riconoscimento delle sue associazioni, dei sistemi di rappresentanza; ed è finita con l’elezione di 18 parlamentari della Circoscrizione estero nel 2008.
Senso d’appartenenza di cittadini italiani di seconda e terza generazione che, più che cittadini italiani, sono cittadini d’origine italiana.
Ci sono molti cittadini che hanno il passaporto italiano, e che sono, a tutti gli effetti, cittadini italiani, ma che non conoscono nemmeno la nostra lingua.
l’assistenzialismo nei confronti dell’Italia che, secondo me, non ha futuro
I servizi consolari che rende l’Italia nel mondo sono unici. Se vogliamo continuare con i ‘municipi italiani nel mondo’ parliamone,
Questo è un vecchio sogno dell’onorevole Tremaglia che io vorrei riprendere in maniera più pragmatica. L’onorevole Tremaglia pensava che, in qualche modo, la comunità degli imprenditori italiani all’estero avrebbe potuto aiutare l’Italia a ritrovare i fondi per gli investimenti, per le infrastrutture, per l’ammodernamento del Paese.
Io non credo che questo sia l’obbiettivo di una confederazione degli imprenditori italiani nel mondo.
. In altri termini vorrei sapere dai parlamentari italiani eletti all’estero, quale ruolo intendono assumere e come intendono svolgere la loro attività.
Abbiamo chiesto e ottenuto che le deleghe per gli italiani nel mondo e per la cultura fossero affidate alla stessa persona. Cioè a me. Quindi coordinarle entrambe mi pare già una cosa fondamentale. Una volta che capiamo dove si disperdono i contributi pubblici……

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