STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO

Giovanni Rapana’

Coordinamento PD – Canada

“Più che chiedere più soldi per se, il senatore Giordano (PDL) potrebbe battersi contro i tagli del suo governo ai capitoli di bilancio per gli italiani nel mondo”

Ho appreso con amarezza e sconcerto della presentazione della prima proposta di legge del senatore Basilio Giordano che non è finalizzata a tutelare, e magari ad ampliare, i contributi per gli italiani nel mondo, ma solo a chiedere più fondi per se e per la sua categoria.

Così, mentre per il prossimo triennio, attraverso le manovre economiche e le finanziarie, l’attuale governo si appresta a tagliare drasticamente, quasi ad azzerare, i capitoli di bilancio che riguardano gli italiani nel mondo, i servizi consolari, l’insegnamento delle lingua italiana, la Conferenza dei Giovani italiani nel Mondo, ecc… il senatore Giordano non trova di meglio che, da una parte, legittimare questo scempio e, dall’altra, chiedere fondi per un settore che invece avrebbe bisogno di una verifica complessiva ed approfondita, oltre a maggiore trasparenza. Ancora più incredibile ci appare la richiesta del Senatore del PDL se consideriamo che uno dei settori che sarà sottoposto ad un drastico attacco da parte delle manovre economiche e finanziare di questo governo, sarà proprio quello della carta stampata, per il quale è stato proposto il quasi azzeramento dei contributi di sostegno. Con una lesione profonda del diritto all’informazione e del principio democratico che si fonda su una offerta informativa pluralista e differenziata.

Da tempo, assieme ad altri, in ambito CGIE, e non solo, abbiamo al contrario chiesto di sottoporre a verifica l’intero settore della carta stampata all’estero, e sarebbe certamente ora che il MAE fornisse, una volta per tutte, non solo l’elenco delle testate che vengono finanziate sulla carta, ma anche l’effettività operativa e la consistenza delle stesse tesate che vengono finanziate. Questo vuol dire verificare quante di queste hanno una redazione, con quanti giornalisti, con quale compagnia stampano e distribuiscono i giornali. Quanti sono i costi di produzione, di redazione e di distribuzione, quanti quelli derivanti dalle vendite della pubblicità ecc…. Ci sono giornali per gli italiani nel mondo di grande qualità, realizzati con professionalità e sacrificio, ma ci sono anche tante truffe, ci sono anche tanti giornali inesistenti che non hanno nessuna corrispondenza con le regole previste in Italia e nei Paesi di accoglienza e che continuano ad essere pagati con i soldi dei cittadini italiani, sia essi residenti in Italia che all’Estero. Bisogna fornire ai Consoli gli strumenti necessari per operare delle verifiche sul territorio. Oggi basta una semplice dichiarazione dell’Editore per ricevere ingenti contributi, dichiarazione che nessuno è abilitato per legge di verificare. In base alla legge attuale, infatti, basta presentare al Consolato, insieme alla domanda di contributo, alcune fotocopie di qualche numero redatto per l’occasione, oppure dichiarare di stampare 38,500 copie, a ben vedere molte di più di quanti sono gli italiani nella circoscrizione, ed il gioco è fatto. Insomma nessuno può contestare la dichiarazione dell’Editore, perchè mancano gli strumenti legali per una verifica. E’ questo tanti Editori, come il senatore Giordano, lo sanno bene.

Maggiori controlli sono stati chiesti a varie riprese non solo dal sottoscritto, ma anche da quei settori della stessa stampa italiana all’estero che lavorano per davvero e bene e che non possono accettare di veder confondere il proprio lavoro di qualità, con le truffe legalizzate. Quindi i molteplici problemi della Stampa italiana periodica all’estero non si possono certamente correggere con una semplice operazione di “maquillage”, della relativa L.416/81, che ne prevede i contributi. Aumentare le poltrone in seno alla Commissione di valutazione, giusto per accontentare questo o quel organismo, è come gettare fumo negli occhi e nascondere i veri problemi del settore, molti dei quali si risolverebbero invece solo attraverso un’operazione di radicale modifica della legge che dovrebbe prevedere gli strumenti necessari ed efficaci per consentire maggiori controlli, per limitare le truffe e premiare le testate che fanno bene il loro lavoro. L’analisi e la verifica di questi temi saranno al centro del seminario che terremo prossimamente a Montreal assieme alla FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) ed altri Organismi di settore.

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