Sen. Marilena Adamo
Mancano risorse e programmazione. Il centrodestra sta paralizzando l'evento. Non è per questo che abbiamo vinto l'Expo
“Il decreto per l'Expo è diventato ormai come l'Araba fenice, nessun sa dove sia. Sarebbe bene che qualcuno lo facesse sapere al sindaco Moratti”. Lo sostiene la sen. Marilena Adamo, segretario della commissione Affari costituzionali, precisando che “nel giallo a puntate sul decreto Expo vale la pena di fare il punto”.
“Innanzitutto non c'è nessun decreto – ricorda – ma un articolo, forse, nel decreto fiscale, detto la “prefinanziaria” leggibile soltanto in bozza che per gentile concessione (di chi?) è stato pubblicato sul Sole 24 ore. Il “forse” è d'obbligo perchè nemmeno di quel decreto c'è, quindi, un testo ufficiale, a parte una “copertina” approvata in 9 minuti dal Consiglio dei ministri”.
“L'errore in cui sta incorrendo buona parte della stampa, milanese in particolare – aggiunge la senatrice del Pd – è frutto prima di tutto della forzatura da parte dell'instancabile opera di comunicazione del sindaco Moratti, finalizzata a dare per scontato quello che scontato non è: cioè la sua nomina a Commissario e il presunto tempismo del Governo. Dopo tanta propaganda c'è da chiedersi: è mai possibile che un grande evento che richiede investimenti per 4.100 miliardi di euro, connesso a opere infrastrutturali di rilievo nazionale, non abbia nè una Legge speciale, nè un decreto specifico?”.
“E' evidente – conclude – che siamo di fronte a un immobilismo dovuto alle liti interne al centrodestra, a una lotta tra diverse le personalità che governano la Regione e la città di Milano. In questo modo ogni decisione viene rimandata, quando invece è quanto mai urgente un testo chiaro che indichi tempi, entità delle risorse finanziate e indicazioni di governance. Al contrario, invece si pensa di operare, come sta facendo il governo, con un articoletto clandestino in un decreto che di fatto delega tutte le scelte future a Berlusconi.
Non è così che abbiamo vinto Expo, non è così che ne faremo un'occasione di sviluppo per il nord e per il Paese che tutti abbiamo auspicato”.
