“Ciao carrarmato!” Arriva German Denis a giocare a Napoli

Dopo tanto parlare pare che ormai ci troviamo in dirittura d’arrivo, il sito dell’Independiente è
addirittura già al momento dei saluti: “Ciao carrarmato!” titola il portale ufficiale del ‘rojo’ di
Avellaneda per ringraziare il suo bomber. Notizia corredata da riferimenti al Napoli di Maradona
e Lavezzi e da cifre quasi definitve: 12 milioni di dollari nelle casse del club di Julio Comparada, al
cambio attuale poco più di 8,5 milioni di euro.

L’ennesima Marinata o no? Se dovessimo attenerci alle mere statistiche verrebbe da dire di sì.
Vero è che fino all’anno scorso “el tanque” non aveva brillato per prolificità (24 reti in 90 partite),
ma nell’ultima stagione è stato veramente una macchina da gol: 27gol in 35 caps, per un totale
di 44 segnature in 65 presenze con la ‘camiseta roja’. “E allora?”, vi starete chiedendo, “dove
sono le perplessità?”. Innanzitutto qualche dubbio ci sorge sfilando la lista dei capocannonieri
argentini degli ultimi anni: Ernesto Farìas, Rolando Zarate, Josè Luis Calderon, Mariano Pavone,
Julio Cruz,Luciano Figueroa, Javier Campora…insomma non sempre segnare in Argentina è garanzia di
segnare nei campionati Europei. Non per niente è dai tempi di Batistuta e Crespo che la nazionale albiceleste fatica a trovare un numero 9 di razza.

Ma torniamo a German Denis, cercando di illustrare il suo tipo di gioco e come potrebbe inserirsi
nel modulo del Napoli. Nato 27 anni fa a Lomas de Zamora, il neocentravanti partenopeo muove
i primi passi nell’amonimo Talleres de Remedios de Escalda, salvo poi approdare a 18 anni nel
Quilmes, dove inanella le prime presenze nel calcio che conta. Successivamente milita per una
stagione in prestito nel “Los Andes”, quando improvvisa arriva la chiamata del Cesena. Esperienza
tutt’altro che da ricordare quella del giovane argentino, che in maglia bianconera trova pochissimo
spazio (3 reti in 28 presenze). I tifosi romagnoli ricordano un Denis lento, appesantito e poco
incisivo sotto porta. Tornato in patria nel 2003, si mette nuovamente in mostra con le maglie
dell’Arsenal de Sarandì e del Colòn, pur senza mai impressionare per capacità realizzativa.
Con l’Independiente però la storia muta radicalmente: Denis trova l’ambiente ideale, lavora
forte, cerca di trasformare la massa grassa in massa muscolare e così facendo raggiunge un’
invidiabile costanza di rendimento. I gol arrivano a grappoli, German segna in tutti i modi: di
testa soprattutto, (il suo fondamentale migliore, sia per la capacità di colpire con precisione e
potenza che per l’abilità nel trovare sempre la posizione ottimale) ma anche di destro, di sinistro,
in pallonetto, (magistrale quello in casa dell’Olimpo) addirittura di tacco, come quando contro
Quilmes e Colon con autentici colpi di genio fece impazzire l’hinchada del diablo. Bisogna però
ammettere che gran parte dei gol di Denis (molti negli ultimi 10 metri) sono merito delle
allegrissime retroguardie argentine, che tatticamente sono molto indietro rispetto a quelle
italiane. Con difese schierate la storia potrebbe cambiare. Di sicuro al tanque non manca
l’olfatto del gol, in area è letale, mentre lontano dalla porta fatica nel far salire la squadra
e nella conclusione dalla distanza.

Marino ha deciso di scommettere per l’ennesima volta, non è andato sul campione affermato
come poteva essere nel caso di Diego Milito. Ha intravisto ancora il potenziale, prevedendo
probabilmente una perfetta integrazione tra Denis e Lavezzi, quest’ultimo abilissimo nel creare
gli spazi e nel servire assist d’oro per i suoi partner d’attacco. In conclusione il biondo argentino
è indubbiamente migliorato dall’esperienza in riva all’Adriatico, ma vedere in lui le stimmate del
nuovo Batistuta è eccessivo, quanto meno per caratteristiche di gioco: il re leone aveva
un’esplosività, una potenza di tiro dalla distanza e una completezza nei fondamentali che
Denis non ha nel suo repertorio. Ci sbilanciamo, vedendo nel “tanque rojo” un potenziale
da 12-13 gol a stagione. Appuntamento a Giugno 2009 per riscuotere la scommessa o per
essere messi alla berlina.

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