Il gotha dell’industria e della finanza si mobilita per Alitalia

di ALESSANDRO MONTANARI

Cordata, sì di Ligresti e Tronchetti

La cordata salva-Alitalia si farà. Il segnale che Silvio Berlusconi aspettava dopo aver chiesto e ottenuto da Romano Prodi un prestito-ponte da 300 milioni di euro è arrivato dal gotha italiano dell’industria e della finanza.
Il primo a uscire allo scoperto è Salvatore Ligresti. «Le cose si fanno in silenzio ma si fanno – ha detto il presidente di Fondiaria-Sai e di Premafin – La cordata si farà e penso che ci sarà modo di essere coinvolti. Dare una mano mi sembra giusto e doveroso nei confronti del Paese, della compagnia, dei lavoratori e del turismo». A breve distanza partono segnali importanti anche dall’assemblea di Confindustria. La neo-presidente Emma Marcegaglia si augura che «il prestito serva a spingere altre soluzioni» e aggiunge: «Spero che una soluzione ci sia ma che sia comunque una soluzione di mercato e che salvi anche Malpensa». Parla anche Marco Tronchetti Provera. Il presidente di Pirelli e vice-presidente di viale dell’Astronomia giudica «auspicabile» la formazione di una cordata aggiungendo che, «di fronte a una proposta trasparente e chiara sui numeri», si potrà saldare un gruppo. «Aver guadagnato del tempo – osserva poi Tronchetti – è molto importante. Per fare una due diligence e poter presentare a terzi un’ipotesi». Interpellato sull’argomento, Carlo De Benedetti si rifugia in un “no comment” che può essere letto come un segnale di disimpegno ma anche di coinvolgimento diretto. Anche l’ex presidente di Sea e Confindustria Giorgio Fossa, esperto del settore aereo, dà indicazioni positive. «Se si espongono Bruno Ermolli e Gianni Letta c’è la possibilità che qualcosa di serio ci sia. Lasciamoli lavorare». Fossa ipotizza poi un «ricoinvolgimento» di Air One, «magari affiancata da una compagnia internazionale come Aeroflot». Il senso della giornata si riassume nelle parole di Mario Moretti Polegato. Il patron della Geox spiega che la cordata italiana è «l’augurio di tutti» ed anzi si spinge a dire che «è un impegno degli industriali, un segno di responsabilità civica».
Politicamente la mobilitazione dell’industria e della finanzia italiana è una doccia gelata per il Pd. Basti considerare le parole pronunciate da Massimo D’Alema prima dell’outing apri-pista di Ligresti: «Abbiamo dovuto salvare Alitalia, altrimenti sarebbe fallita e questo fallimento sarebbe stato il primo regalo di Berlusconi al Paese. Dopo aver sabotato la trattativa, non essendoci alcuna cordata, siamo dovuti intervenire con soldi pubblici. Resto stupito di fronte alla mancanza di serietà di Berlusconi che non si è mai accorto della situazione, tirandola fuori solo in campagna elettorale».
Lo choc di D’Alema dev’essere pari a quello dei grandi quotidiani, in particolare Repubblica che mercoledì scorso dedicava un editoriale al «tavolo vuoto del Cavaliere».
Tutti in campo. Polegato (Geox): «L’impegno degli industriali è un atto di responsabilità civica». E Marcegaglia chiede soluzioni che salvino anche Malpensa.(www.lapadania.com)

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