Ultimi concitati giorni di campagna elettorale nella Circoscrizione Estero. Nella nostra Ripartizione America Meridionale, promesse e polemiche non si contano più, ma come avvenne due anni fa, quasi tutto il fuoco è indirizzato sui candidati delle liste Associative. Anzi, allora gli esperti dei partiti politici e i comunicatori italiani non avevano idea di cosa fossero le nostre Associazioni per cui non hanno dato molta importanza alla lista Associativa, ma ora, dopo che il sen. Pallaro è stato per due anni l’ago della bilancia a Palazzo Madama, hanno dedicato molta più attenzione, non agli italiani all’estero, ma ai movimenti dell’Associazionismo.
Da qui le critiche, le dichiarazioni e le strane proposte che hanno fatto alcuni responsabili dei partiti italiani pe gli italiani nel mondo, che hanno avuto come obiettivo la lista dell’Associazionismo e il Movimento Associativo di Merlo.
Ad esempio, a Rosario, Maurizio Chiocchetti responsabile per gli italiani nel mondo del Partito democratico ha così criticato le liste indipendenti: “In America Latina ci sono liste che si proclamano indipendenti, ma non si capisce bene da chi o cosa”, aveva dichiarato Maurizio Chiocchetti incontrando i circoli del Pd di Rosario. “Anche gli eletti all’estero hanno il dovere di dire se stanno con Veltroni o con Berlusconi. Noi del PD, anche a Rosario, non abbiamo dubbi. Stiamo con Veltroni perché crediamo in un Italia nuova, con un governo efficiente ed efficace che trovi le risposte ai bisogni dei cittadini. Di quelli che vivono in Italia e all’estero”. “Il Pd è l’unica alternativa credibile alla destra e a Berlusconi anche qui in Sud America”, aveva concluso il responsabile del Pd. “Chi ha compiuto altre scelte, candidandosi con i cosiddetti indipendenti, favorisce invece di fatto la destra e Berlusconi, che godono di una bassissima reputazione in questa parte del mondo”. Specialmente quest’ultima frase è un chiaro riferimento ai candidati della lista di Merlo al Senato, Mirella Giai e Adriano Toniut, che nelle passate elezioni si erano battuti per la coalizione di centrosinistra.
Da parte sua Marco Zacchera, pari grado di Chiocchetti di Alleanza Nazionale, nella sua newsletter settimanale ha invitato i simpatizzanti del centrodestra che non erano contenti con i candidati del Pdl a votare due candidati presenti nella lista dell’AISA. La settimana successiva ha corretto il tiro dicendo che era assurdo pensare che avesse promosso il voto per altre liste che non fossero quelle del Pdl. La responsabile per l’estero di Forza Italia Barbara Contini, evidentemente non è molto sicura della correzione di tiro di Zacchera, visto che durante un comizio a Buenos Aires ha detto: “Zacchera ha sbagliato”.
Da parte sua Caselli candidato del Pdl al Senato ha assicurato che una denuncia sulla presenza di 120mila schede elettorali in un magazzino della Andreani, era partito dal suo ufficio (ma alcuni dicono che sia partita dagli uffici locali di un partito ex alleato di Berlusconi). Senonché poi si è scoperto che non si trattava di schede elettorali ma solo di buste, ma intanto la cosa era servita per riprodurre la notizia decina di volte su decine di siti web e per fare illazioni sul conto dei candidati dell’AISA. Insomma un bufala, ma non di quelle napolitane con cui si fanno le mozzarelle.
E inoltre era servita per far scattare altre denunce in altre parti del mondo, che hanno avuto in comune la stessa caratteristica: mancanza di precisione. Non un nome di candidato o di partito, non una segnalazione concreta tipo: tale tizio in tale indirizzo ha offerto tanti soldi a caio per comprargli la busta. Niente, solo accuse generiche e fatte, quasi tutte da esponenti del Pdl. Il che è un peccato, visto che invece di fare denunce in forma generica e imprecisa, che portano a pensare che saranno rispolverate il giorno dopo lo scrutinio se i risultati non saranno favorevoli al Pdl, l’alleanza di centrodestra avrebbe potuto sottolineare che il voto all’estero è merito del governo Berlusconi e specialmente del suo ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia. Ma evidentemente Tremaglia è stato tagliato fuori dal tavolo delle decisioni e nell’alleanza di centrodestra hanno preso il sopravvento i settori che guardano con meno simpatia il voto degli italiani all’estero. Forse anche per questo nella campagna del Pdl hanno dato così poco spazio agli altri candidati.
L’attacco ai candidati dell’Associazionismo però, dimostra la paura che hanno i partiti italiani di dover rinunciare un’altra volta a due o più seggi in Parlamento e che – se il voto del 13 e 14 aprile confermasse alcuni sondaggi – si ripeta la situazione della legislatura che si è appena conclusa. Con il senatore eletto nella lista dell’Associazionismo a far parte della stretta cerchia dei parlamentari che hanno un voto determinante. Anche se è auspicabile che questo non succeda, perché l’Italia ha bisogno di un governo che possa governare senza essere insidiato da singoli parlamentari o da esponenti di partiti, se si ripetesse la situazione non sarebbe un dramma, perché il senatore eletto nella lista dell’Associazionismo ha dimostrato lealtà e grande responsabilità.
E non dovrebbe essere diversamente, visto che l’Associazionismo italiano in Argentina è espressione di una comunità che si è sempre dimostrata responsabile e leale nei confronti dell’Italia, anche quando questa non ha fatto altrettanto con i suoi figli emigrati in queste terre.
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