SALVATORE ALBELICE E L’INFORMAZIONE ITALIANA ALL’ESTERO

ALLARGHIAMO I CONTRIBUTI ANCHE AI SITI WEB OLTRE CHE AI
GIORNALI, RADIO E AGENZIE, CREIAMO UNA COMMISSIONE AD HOC
CHE IN MERITO ALLE RICHIESTE PER LE PROVVIDENZE DEL GOVERNO
GIUDICHI LA REALE QUALITA' DEI MEDIA, UNA COMMISSIONE FATTA
DI GIORNALISTI ED EDITORI ITALIANI NEL MONDO, APOLITICA.
ABBATTIAMO IL MURO DELLE LOBBIES, FACCIAMO IN MODO CHE ANCHE
LE PICCOLE REALTA' POSSANO SOPRAVVIVERE

Tra gli obiettivi principali della sua campagna elettorale
c'è l'informazione italiana all'estero. Il recupero e la
valorizzazione di uno degli strumenti più importanti per
avvicinare i nostri connazionali nel mondo alla madrepatria:
la comunicazione. L'informazione per gli italiani nel mondo
è crescita, è cultura, è futuro.
Salvatore Albelice, prima da giornalista e direttore del
Mensile Ora Italia e poi ancora come responsabile
dell'associazione Media Italia Belgio e adesso anche come
candidato alla Camera per il PDL nella Circoscrizione
Europa, non poteva non includere tra i punti fermi del suo
programma quello delicato e attuale relativo
all'informazione. Albelice fin ora non ha mai mancato di
sottolinearlo, ma adesso vuole ancora di più parlare
chiaro in tal senso, mettere sul piatto della bilancia le
sue idee concrete per il futuro di giornali, radio,
televisioni e siti web, con l'imperativo categorico di
contribuire con il suo impegno a cambiare le cose, a
svecchiare come dice lui un sistema “vetusto” che non premia
realmente i meritevoli, nel quale non trovano spazio tutti,
e che soprattutto ha perso di vista l'obiettivo numero uno:
quello di realizzare una informazione di servizio, di
utilità, una informazione che rappresenti un ponte fra
l'Italia e l'Altra Italia. «Gli italiani all'estero hanno
dentro un coraggio, una passione e una forza, dice Albelice,
che non sono comuni. Sono loro il cuore pulsante
dell'Italia. Sottovalutare le loro necessità e nel
contempo le loro potenzialità può essere lo sbaglio
più grande da commettere. Per questo noi candidati nelle
Circoscrizioni Estere dobbiamo pensare al loro benessere,
non solo economico e sociale, ma anche culturale. Per questo
mi batterò affinchè l'informazione italiana nel mondo
non venga soggiogata da interessi di partito, non si
svilisca nelle lobbies, quelle per intenderci di chi detiene
il potere o comunque sta nelle grazie di chi occupa poltrone
di primo piano e costringe altri, altrettanto desiderosi di
fare giornalismo sano, a dover rimanere ai margini».
Albelice ha prima di tutto in mente di allargare la fetta
dei contributi anche al mondo del web ormai sempre più in
primo piano, diretto e immediato: «Le provvidenze – dice –
devono essere date non solo ai giornali e alle agenzie, ma
anche ai siti web. Senza dimenticare ovviamente le radio. Lo
so che questo è stato detto più volte ma nessuno fin ora
ha avuto il coraggio di abbattere quello che è un vero è
proprio muro. I giornali, le radio, le televisioni, e quindi
anche il mondo di internet possono costituire, insieme, una
realtà che gli italiani all'estero saranno capaci di
cogliere e recepire nel migliore modo possibile, e poi
riutilizzare come bagaglio di esperienza e di cultura per
far crescere le loro comunità e sostenere a loro modo la
nostra Italia. Chi pensa che gli italiani nel mondo non
siano interessati ai problemi della madrepatria o peggio
ancora non ne capiscano le necessità commette un grosso
errore. Diamo in mano ai nostri connazionali gli strumenti
per avvicinarsi al paese di origine, mettiamoli nella
condizione di guardare al futuro con ottimismo».
Albelice ha intenzione di smuovere le acque, quelle che lui
definisce senza peli sulla lingua, torbide e poco limpide
dei contributi all'informazione italiana all'estero. «Non
mi farò ingabbiare dalle regole della politica, agirò
secondo coscienza. Voglio prima di tutto lottare per creare
una commissione ad hoc che possa giudicare chi realmente
merita di avere i contributi. La commissione deve essere
apolitica, e deve essere composta da operatori del settore,
da coloro che già vivono tutti i giorni sulla propria
pelle il mestiere di giornalisti ed editori italiani nel
mondo. Va premiata la qualità, come contenuti e anche come
grafica, nel caso dei giornali, ovviamente non va
penalizzato chi non ha grossi fondi per realizzare prodotti
di alto livello ma che comunque con i pochi mezzi a
disposizione fa comunque un buon lavoro. Piccole e grandi
realtà vanno trattate alla pari, e poi finalmente ci vuole
visibilità, chiarezza. Tutti devono poter conoscere, ogni
anno, le cifre percepite da giornali e agenzie. Niente di
segreto o di nascosto: se domani un editore o un cittadino
vuole venire ad esempio a conoscenza dei fondi guadagnati da
una agenzia, tanto per citarne una, come 9colonne, non deve
correre il rischio di trovare la porta chiusa. O ancora
tutti devono sapere le cifre che ruotano intorno a grandi
realtà come Repubblica o Corriere della Sera. Fa male
certo sapere che mentre grandi giornali arrivano anche oltre
i 20 milioni di euro l'anno, altri, seppure più piccoli,
rischiano di morire. La mia sarà una battaglia pulita, una
lotta fatta unicamente per difendere gli interessi degli
italiani nel mondo, per tutelare la pluralità di
informazione. Mi auguro di trovare sostegno e appoggio in
tanti editori e operatori del settore, perchè da solo non
posso farcela, tutti insieme possiamo e dobbiamo migliorare
l'informazione italiana nel mondo».

CANDIDATO ALLA CAMERA PER IL PDL NELLA CIRCOSCRIZIONE EUROPA
www.salvatorealbelice.eu
ufficiostampa@salvatorealbelice.eu

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