Venezia: continua inarrestabile la crisi del vetro di Murano

“E’ l’ennesima riprova delle difficoltà e della profonda crisi che sta vivendo il settore del vetro artistico muranese con conseguenze tragiche per l’economia locale”. Questo il primo commento dell’onorevole e consigliere comunale del comune di Venezia, Cesare Campa, alla notizia della messa in mobilità di quasi metà degli operai della storica azienda muranese di Gino Cenedese.
“Credo sia urgente organizzare un tavolo con tutte le autorità competenti, gli operatori economici ed i sindacati per un effettivo rilancio dell’economia del vetro di Murano. A questo punto serve un’azione concreta ed efficace che deve passare attraverso l’effettivo lancio del marchio, necessario per esaltare questo prodotto così unico. Allo stesso tempo bisogna assolutamente riflettere sul ruolo della Scuola del Vetro Abate Zanetti a reale servizio dell’economia dell’isola. La scuola di formazione, se finalizzata al rafforzamento delle maestranze locali ha un senso, se invece è una scuola aperta al mondo perde di utilità e questo sarebbe un madornale errore. Lo stesso errore che si sta compiendo attraverso le scelte operate sull’Ospizio Briati per il quale spenderò tutte le mie energie affinché sia destinato secondo il suo originale lascito. Murano, la sua arte e le sue strutture devono essere lasciate ai Muranesi. Non vorrei che il destino di Murano finisca come la vicenda dei chimici di Marghera dove non c’è mai stata la volontà di risolvere la questione. Le vicende socio-economiche di Murano meritano rispetto e attenzione, passione ed intelligenza che mi auguro ci siano da parte di tutti”.

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