Sonia Alfano candidata alla presidenza della regione Sicilia

Sonia Alfano: un nome che spicca tra quelli dei “big” candidati alla presidenza della regione Sicilia e che, in molti sperano, potrebbe riservare grandi sorprese. Coordinatrice regionale del movimento “Ammazzateci tutti” nonché membro del coordinamento nazionale contro tutte le mafie, Sonia è la figlia di Beppe Alfano, giornalista ucciso a Barcellona Pozzo di Gotto l’8 gennaio del ’93 e la cui attività si rivolse soprattutto a uomini d’affari, mafiosi latitanti, politici e amministratori locali; il processo che ne seguì, a quindici anni di distanza, non è ancora giunto a conclusione.
Sostenuta dalla lista civica “Amici di Beppe Grillo”, da quando ha annunciato a Palermo la sua “discesa in campo”, Sonia Alfano ha ricevuto decine di lettere, partite da Catania, contenenti ingiurie e calunnie, mentre nessuna solidarietà è stata dimostrata da altri candidati, istituzioni o partiti. Ma lei prosegue diritta per la sua strada, sottolineando come tali manovre altro non fanno che rinvigorire il suo impegno. Forte, determinata e coraggiosa, Sonia si ribella a queste elezioni che si dimostrano, a suo avviso, la solita corsa alle poltrone, non tralasciando di sottolineare la paradossale situazione siciliana in cui candidati alleati, si presentino rivali in altre liste nazionali, tutte perfettamente calcolate e confezionate nelle sedi dei partiti. Ragioni della politica, o di convenienze politiche dei singoli, dunque, come se la Sicilia fosse una cosa a parte rispetto allo Stivale in cui accordi vacillanti e piccole alleanze corrono un po’ tutte da sole, “ma anche” in compagnia.
Sonia corre davvero sola, noncurante delle lettere intimidatorie che sono state ricevute, per conoscenza, anche da esponenti politici siciliani, da Rosario Fiorello, fratello di Beppe (che realizzerà con il regista Graziano Diana una fiction su Beppe Alfano) e dai genitori di Attilio Manca, il giovane urologo originario di Barcellona, trovato morto a febbraio del 2004 in circostanze misteriose, che i genitori sostengono sia stato ucciso dalla mafia perché costretto ad assistere Bernardo Provenzano durante l’intervento a Marsiglia. È sicura di poter essere la risposta alla voglia di ricambio della politica che, secondo lei, non ha alcuna intenzione di cambiare la situazione in Sicilia, così come non lo ha fatto in tutti questi anni di promesse non mantenute.
È questa la ragione per cui gli Amici di Beppe Grillo hanno presentato una lista di cittadini in Sicilia, composta da gente comune, studenti, impiegati, precari, madri, esasperati d’essere solo numeri al servizio dei “signori” della politica. Sullo sfondo del simbolo della lista, la faccia del comico genovese: ci mette la faccia per la prima volta lui, mentre gli altri l’hanno già persa da tempo perché, come sostiene il comico genovese, cambiano nomi, colori, simboli, ma ci sono sempre le stesse persone attaccate alle poltrone, alle nomine, agli affari, alle clientele, pronti a promettere la luna per poi sparire dopo le elezioni. All’accusa di fare antipolitica, Grillo ha sempre ribadito il contrario, e cioè che questa è voglia di fare buona politica e di vedere nuovi politici, che possano sostituire chi ha portato in questi decenni l’Italia al degrado, all’esasperazione e alla miseria, che vanno licenziati e non riciclati. A breve anche la pubblicazione dei casellari giudiziari per dimostrare che i candidati sono tutti lontani da ogni forma di corruzione, favoreggiamento, falso in bilancio, falsa testimonianza, abusivismo, concussione etc, insomma puliti.
Non è una questione di numeri e seggi da conquistare, per la Alfano, che porterà avanti i voti di quei cittadini che hanno un bisogno urgente di voltare pagina, stanchi di vedere sempre le stesse facce. È catastrofica la situazione della regione, secondo la candidata presidente, che punta il dito contro l’ottimismo di slogan come “Buongiorno Sicilia” o “Italia rialzati”; secondo lei, infatti, si è in rianimazione con il rischio di morire per colpa di chi non ha coraggio e dignità di farsi da parte. Sono stati i giovani a richiedere la candidatura della Alfano, prendendo l’iniziativa attraverso decine di blog. I giovani, insieme a tutti i sostenitori di “Ammazzateci tutti”, movimento antimafia, apartitico, regolarmente costituito e strutturato in rete, la sostengono perché ci sia una Sicilia finalmente pulita e perché, come diceva Borsellino, “se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.
Tra i punti essenziali del programma della lista, ci sono la trasparenza delle decisioni politiche, il taglio dei costi della politica e degli sprechi nella formazione professionale, la promozione delle imprese, soprattutto giovanili, investimenti su ricerca, salute e qualità dell’ambiente. Se la Alfano andrà al governo, ha annunciato, dimezzerà le retribuzioni dei deputati regionali, eliminerà le auto blu e pubblicherà su internet e tv, tutte le fasi in cui si fanno scelte importanti per i siciliani, ritirerà le partecipazioni bancarie della Regione, investendo il ricavato nella realizzazione di centri di ricerca gestiti seguendo criteri meritocratici. Che sia proprio questa la volta buona?

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