Si è incatenato alla statua di Garibaldi nel Senato

IL SENATORE FERNANDO ROSSI SI E' INCATENATO ALLA STATUA DI GARIBALDI ALL'INTERNO DI PALAZZO MADAMA

Dichiarazione:

Con un intollerabile Decreto del Governo “Contra Personam”, già approvato dalla Camera, ed ora all’esame del Senato, hanno esonerato tutti, ma proprio tutti, tranne noi, dalla costosa fatica di raccogliere le firme.
L a lista PER IL BENE COMUNE, tranne due lodevoli TV private operanti su bacini regionali ha finora goduto del totale disinteresse degli organi di informazione; nei giornali, nelle radio e nelle televisioni, quelle del “cosiddetto servizio pubblico” compreso, dentro al fiume di ore dedicato a dibattiti, confronti e ospiti politici in studio, non hanno trovato nemmeno un minuto per spiegare la diversità della nostra proposta politica, non certo confondibile con quella dei tanti partiti fotocopia; a Ballarò ci hanno addirittura accomunato a De Gregorio….
Come raccogliere le firme se i cittadini non sono nemmeno informati che esistiamo?
Ciononostante nostri candidati e nostri sostenitori di varie liste civiche, movimenti e comitati si sono buttati nel difficilissimo lavoro di ottenere le firme dei cittadini; ma anche qui ecco arrivare “o sistema”: le anagrafi dicono di non conoscere il regolamento e si rifiutano di autenticare le firme sui modelli di accettazione candidatura predisposti esattamente come da vademecum del Ministero degli Interni; mentre le domande, per la collocazione di un tavolino “raccolta firme”, vengono girate agli uffici Occupazione Suolo Pubblico, i quali rispondono che va rifatta domanda e che potranno prendere in esame solo le richieste pervenute con 15 gg di anticipo ( secondo i comuni “democratici” dovremmo raccogliere le firme due o tre giorni dopo il termine utile per la loro consegna! Serve altr per capire dove sta andando a finire la democrazia italiana?)
Qualora l‘ex maggioranza parlamentare si dimostri sorda e irremovibile, farò appello agli ex Presidenti della Repubblica, ai senatori a vita, alla coscienza ed alle personali coerenze democratiche e libertarie di senatrici e senatori per ottenere almeno 1 (una) loro “adesione tecnica” che farebbe saltare la trappola “Contra Personam”, inserita nel Decreto.

Nell’aula del Senato sono risuonate spesso le parole di Voltaire: “Io non sono d’accordo con ciò che dici, ma mi batterei fino alla morte per il tuo diritto di dirlo”.
Invece, il Decreto del Consiglio dei Ministri, con la motivazione che le elezioni anticipate non lasciano tempo sufficiente per la raccolta delle firme (previste dalla normativa oggi in vigore) ne esonera tutte le liste rappresentate in parlamento, tranne una: PER IL BENE COMUNE, che in Parlamento è da me rappresentata; un decreto “Contra personam”, odioso ed inaccettabile.
Ho fatto, finora inutilmente, appello al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, ai membri della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato ed ai direttori delle testate giornalistiche, ma ho la netta sensazione che i gruppi parlamentari dell’ex maggioranza si siano orientati ad arrivare quanto prima alla definitiva approvazione “facendo finta che non ci siano problemi”; qualcuno ha addirittura avuto il coraggio di dirmi che dovevo protestare prima, “adesso è troppo tardi, nessuno può fermare il treno già lanciato”.
Non è vero; ci sono tutte le condizioni per correggere il misfatto, basterà approvare l’emendamento che correttamente lascia l’impianto dell’esonero per chi ha rappresentanza parlamentare, cassando il successivo passaggio che fissa nel numero di 2 senatori, il requisito per esercitare la funzione di “rappresentanza parlamentare”.

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