di Carlo Mochi Sismondi
Tre sono i temi di questo editoriale: due riguardano noi, il terzo è, invece, intorno a noi e concerne la tempesta politica che vediamo.
Cominciamo da noi: anche il lettore più distratto avrà visto che con questo numero la nostra newsletter cambia. Cambia come formato, come contenuti, come titolo. Dopo oltre 7 anni di lavoro (abbiamo cominciato da “pionieri” nel novembre 2000) e 236 numeri FORUM PA Net va in pensione e così le altre newsletter che negli anni si erano affiancate alla primogenita: “altraPA” sulle tecnologie, “ReSet” sullo sviluppo delle economie territoriali, “Sanità elettronica” sull'uso dell'ICT in sanità. Quattro erano, in effetti, un po' troppe: rischiavano di intasarvi le già cariche caselle postali e di fare un po' di confusione. Le abbiamo quindi unite in una sola newsletter che avrà cadenza settimanale e che si presenta con un nuovo titolo “forumpa.it – al centro dell'innovazione” che da una parte rimanda al nostro sito, dall'altra ripropone la missione che ci siamo dati.
Come vedete ci sono rubriche nuove e approfondimenti su ciascuno dei temi precedentemente trattati. Come sempre sarà a voi il giudizio se siamo riusciti o meno a cogliere l'obiettivo di realizzare uno strumento utile, agile, che presenta i temi e i problemi in forma comprensibile, ma senza banalizzarli. Di banalità ne sentiamo anche troppe!
Il secondo punto che ci riguarda è ampiamente presentato nel resto della newsletter e già avevamo avuto modo di parlarne altre volte. Si tratta del lancio della versione beta (vuol dire che è finita e funzionale, ma che è migliorabile soprattutto seguendo i vostri consigli…) di SaperiPA, il nostro Knwoledge Management System (questo è il suo nome esatto, ma a me piace pensarlo come un'enciclopedia) che rende fruibile l'enorme patrimonio documentale che abbiamo accumulato negli anni. E' stato un grosso impegno che ci siamo sobbarcati da soli, ma ci è sembrato necessario per tante ragioni che sono esposte nel nuovo sito e nell'articolo che lo presenta, tante più una. Che era giusto: il sapere che abbiamo raccolto non è nostro, è della PA e delle aziende che hanno intrapreso con essa il cammino dell'innovazione. In realtà non facciamo altro che operare una restituzione di valore e sottolineiamo questo diffondendo tutti i contenuti sotto licenza “Creative Commons” ossia senza copyright.
Tema grande quello della restituzione, tema importante per la PA e per i cittadini, che mi riporta al terzo argomento di oggi. Ho letto le bozze disponibili in rete dei programmi dei vari schieramenti politici e il tema della Pubblica Amministrazione brilla per la sua assenza. E' presente, invece, una corsa a proporre riduzioni della spesa pubblica per poter abbassare le tasse. L'obiettivo è condivisibile, ma si può tagliare con intelligenza o rendendo la macchina un rottame inservibile. E l'intelligenza è figlia della visione che si ha della PA, come “bene comune” in una società democratica e strumento per la garanzia dei diritti (soprattutto per i più deboli) e per uno sviluppo sostenibile che accresca la qualità della vita, o come sovrastruttura inutile e parassitaria.
Ma il busillis è proprio lì: il tema non è quanto si spende per la PA, ma se essa è capace di restituire questi soldi ai cittadini ed alle imprese sotto forma di servizi di valore.
Per far questo, mille sono state le ricette di questi travagliati 18 anni che ci separano dalla 241/90, la maggior parte era buona, alcune erano ottime: bastava avere il coraggio o la stabilità politica per portarle a buon fine…
Noi non molliamo la presa: staremo con il fiato sul collo alla politica e ai vari schieramenti. Ma abbiamo bisogno di voi: questo è il momento per dire la nostra! Già dalla prossima settimana vi diremo come farlo e che ne faremo!