Lettera a Giuliano Ferrara.

di Domenico Bilotti

Caro Giuliano Ferrara, permettimi di iniziare questa mia complimentandomi per il tuo talento imprenditoriale. Il quotidiano “Il Foglio”, che certamente non amo, ha ripreso in Italia un indirizzo tipico dell'Europa Continentale degli anni che furono, del “secondo giornale”, quello che corre più sul filo dell'approfondimento e del retroscena che non su quello della notizia, dell'agenzia, dell'iper-diffusione. Permettimi pure di dirti che stai capitalizzando nel miglior modo possibile la tua crociata antiabortista: complimenti! Sento che non solo arrivano per essa gli speciali del Foglio a pioggia (preferisco di gran lunga le vostre belle paginate di economia e mercati!), ma anche che sarà la matrice fondante di una lista ad hoc alle politiche. Ora spiegami: ma se sostieni Berlusconi, la sua passione americanista per i soggetti unici, i partiti unici, il tramonto delle tessere, delle riunioni, delle assemblee… come puoi ora togliergli i voti, voti che comunque gli togli anche a presentarti con lui, visto che lasci il fianco aperto ad accuse di clericalismo per il tuo leader e se sarete insieme anche all'ulteriore infamia di non aver rispettato l'ormai famoso “correre da soli”? E credimi, ho letto la tua produzione giornalistica, da settimanali e quotidiani italiani. Sebbene fossimo molto più giovani all'epoca, seguivo anche le trasmissioni televisive, e ora seguo le nuove che conduci e sono passati dagli anni. Davvero prima dell'oggi mi era del tutto misconosciuto che ti fosse così a cuore la lotta all'aborto! Ma come ti poni, tu che della vita sei difensore oltranzista, libero vecchio stampo e tutto d'un pezzo, rispetto alla missione salvifica, raggiunta dalla 194, ti spezzare le reni al cancraccio dell'aborto clandestino, quello che uccideva gente del nostro Sud e del nostro Nord e del nostro Centro, per interruzioni che piombavano all'ultimo momento, con levature di prossimi neonati che certo non erano neanche più feto, scienza alla mano, e centinaia di migliaia di giovani morte su lettini di cliniche, di case private, di ambulatori rimessi alla benevola clandestinità dei magnaccia?
E che dire ancora di tutte quelle questioni che travolgono l'agenda politica e la vita di milioni di cittadini, e hanno il milionesimo della visibilità di questa tua crociata, che mi pare non brilli per pacatezza, per misura, per concretezza? Perché una lista antiabortista e non una lista antilobbista, ad esempio, visto che l'antilobbismo ha spesso animato i fondi economici del tuo quotidiano? Perché una lista antiabortista e non una lista anti”precarista”, visto che precariato e flessibilità vengono maneggiati a Destra e a Sinistra muniti di propaganda e disinvoltura?
E soprattutto, Maestro, ma non trovi che la strombazzante crociata, foss'anche la più nobile e notevole e memorabile cosa di questo 2008, davvero autenticamente sensibile ed umana (cosa che avrai capito non mi sogno minimamente di condividere), passi del tutto in secondo piano la donna, quella che nell'interruzione della gravidanza, nelle interruzioni di gravidanza, è più esposta al rischio, al soffrire, al dolore di scegliere tutto intimo e tutto perenne, comunque vada, e quello ulteriore di un intervento medico, di un gesto imprevedibile, di una dignità incommensurabile sulle sue spalle, tra i commenti, gli ostracismi, di questa nostra modernissima civiltà italiana? Lei, pure lei, Giuliano, ritieni assassina, senza nemmeno chiamarla sul banco degli imputati? Ma via! Da due decenni cerchiamo di sposar quantomeno il principio accusatorio. La santa inquisizione ha già dato nella Storia.

Comitato Politico dei Radicali di Sinistra
Coordinatore regionale della Calabria

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