IN CALCE A QUELLA LEGGE C’àˆ SEMPRE LA MIA FIRMA!

LA RIVINCITA

E’ la seconda volta che gli italiani all’estero eserciteranno il diritto di eleggere propri rappresentanti nella circoscrizione estero.

E’ la seconda, questo vuol dire che c’è stata una prima volta ed allora viene alla memoria la grande ed eccezionale battaglia fatta da me in un arco di tempo immenso. Mai è capitato nel mondo. Cinquanta lunghi anni, dal 1954 al 2001. Ma è tutta la vicenda ha del fenomenale perché fu strenuamente osteggiata sino ad arrivare all’attuale legge Tremaglia attraverso una graduale adesione da parte di tutti.

Cosa la spinse, quale fu la molla che scattò dentro di lei da portarla a fare questa “crociata”?

L’ incredibile passione, lo straripante anelito di italianità che si percepiva nei connazionali all’estero. All’epoca essi non avevano nemmeno lo stato civile ma una grande voglia di identità, una grande consapevolezza del loro essere italiani e dei loro diritti.
Dopodiché si è trovato uno come me che ha capito che la prima grande iniziativa doveva essere quella di farli rientrare nello stato di servizio. Prima bisognava riportarli nello stato civile. E chi l’ha fatto? Io! Con una legge del 27 ottobre del 1984 mi pare che è quella dell’A.I.R.E. In questo modo sono riuscito a farli rientrare nello stato civile italiano. Gli italiani erano abbandonati a sé stessi e se non ci fosse stata quella legge dell’A.I.R.E, non avrebbero avuto nemmeno la certificazione che è indispensabile per fare il grande salto morale, giuridico e politico del voto. Conseguentemente mi sono trovato a gestire quella che era stata l’iniziativa del 1954 promossa dal Movimento Sociale Italiano. Piacerà, non piacerà ma ha portato ad ottenere il diritto all’esercizio del voto.

La vota scorsa si disse che la CdL perse le elezioni all’estero per la eccessiva frammentazione. Quest’anno, nel simbolo del Popolo della Libertà non è presente neanche il cognome di Fini per cui una buona parte dell’elettorato di AN è abbastanza contrariata. Se Tremaglia presentasse la sua lista, la lista Tremaglia, non crede che prenderebbe un sacco di voti?

Si ma non si possono fare esperimenti. Questo è il momento della rivincita politica che deve riportare la destra a vincere e a governare il paese. Il nostro elettorato sa bene dove votare e ci sosterrà facendoci vincere senza equivoci e senza dubbi. Si sa che in politica si commettono degli errori. Oggi ci ritroviamo forti della esperienza precedente in un momento in cui la tendenza politica nel nostro paese è quella di aggregare dando meno importanza ai partiti singoli. Il nostro elettorato sa, come tutti i parlamentari sanno, che esiste questa realtà del voto all’estero, fatto che ha ridato vita politica a milioni di italiani residenti fuori confine.

Nonostante il tentativo da parte di qualcuno di mettere in ombra l’ex ministro degli italiani nel mondo?

Cambiare la Costituzione due volte è un fatto che non era mai capitato. Si ha voglia di dire “dimentichiamoci di Tremaglia” o “questa volta Tremaglia non fa lui le liste”. Lottare per ridare diritti ai nostri connazionali, diritti che erano stati loro negati dall’incuria e dal disinteresse nazionale, non è certo una cosa da poco conto. Così facendo uno entra, bene o male, nella storia per una battaglia vinta ma che ha visto momenti anche drammatici. Allora se così è mi fa sorridere un tale che dice “non ci sono liste Tremaglia”. Potrei rispondere che tutte quante le liste hanno questo segnale imperituro. Pensi che un deputato eletto all’estero per giunta del centrosinistra, un giorno in Transatlantico, mi ringraziò nel bel mezzo di una intervista mentre mi vide passare. Mi ringraziò perché grazie alla legge Tremaglia aveva avuto l’onore e la possibilità di entrare in Parlamento.
Quando penso a queste cose cosa vuole mi interessino le polemiche sterili ed inutili. In genere, si tratta di elementi che non si sono mai occupati degli italiani nel mondo e comunque non ne hanno mai capito il significato. Tanto è vero che quando io facevo quelle cose incredibili, meravigliose, “queste persone” non le ho mai trovate vicino a me.

Non si sente in giro granché parlare di elezioni all’estero perché?

Pochissimi parlano del voto all’estero eppure ci sono più di tre milioni di votanti all’estero che possono spostare di molto gli equilibri. Ho guardato gli eletti nella circoscrizione estero un po’ come se fossero i miei figli. Ho capito subito che bisognava fare qualche cosa di più, ecco perché proposi la Commissione Bicamerale per dare la possibilità a loro di fare la politica per l’Italia, la politica degli italiani all’estero. Dove? Come? Quando? Il governo dimissionario ha abolito persino il Ministero degli italiani nel mondo ma è ancora più assurdo abbandonare sessanta milioni di italiani di origine. E’ grave che non si sappia che, attraverso i 395 italiani parlamentari di origine italiana sparsi in tutti i parlamenti del mondo, sarebbe possibile attivare un meccanismo di relazioni e scambi che potrebbero tradursi in un vantaggio economico per tutta la nazione; 70 Camere di Commercio e 126 Comites massima espressione di questo nostro popolo da troppo tempo abbandonato; 48 ospedali italiani con i quali realizzai dei sodalizi con quelli italiani; la Confederazione degli Imprenditori Italiani nel mondo e via discorrendo.

Queste elezioni insieme al Popolo della Libertà, apporterà dei vantaggi, cosa pensa?

Porterà comunque dei vantaggi. La gente andrà a votare adesso perché forse è meno partitistica. Anche i deputati ed i senatori hanno potuto toccare con mano che è sbagliato guardare solo all’interesse del partito. C’è più consapevolezza che gli italiani all'estero siano una grande risorsa.

Poniamo il caso di un elettore italiano medio residente in Argentina che voglia votare Alleanza Nazionale ma che vede un simbolo su cui legge solo il cognome Berlusconi, non si confonderà?

Questo fa parte degli incidenti di percorso. Però, in questo caso, credo agevoli la scelta perché il contenitore dove devono confluire i voti è unico. Il nostro è un grande blocco della destra guidato da Berlusconi. Diventa più semplice arrivare ad individuare lo schieramento da votare. Anche questo ha la sua importanza. Ognuno di noi ha le proprie idee, io sono di Alleanza Nazionale, sono soprattutto del Comitato Tricolore per gli italiani nel mondo. Il Comitato ha una sua prerogativa, un suo dovere, innalzare, dare vita ad opportunità commerciali, culturali per italiani che sono nel mondo. Il Columbus Day è il tricolore che, portato da tutto il mondo, arriva sulla quinta strada a New York. Fu motivo di grande orgoglio per me essere stato designato quale ospite d’onore. Nonostante, allora, un procurato allarme comunista denunciasse disordini nei miei confronti, tutto si svolse nella più bella delle feste. Un giornale “America Oggi” titolò: Mirko eroe dei due mondi. Il giornale raccontò non solo la mancanza di incidenti ma anche la riuscita della manifestazione per me indimenticabile. Mi sembrò di andare alla conquista di New York in termini di amore in termini di cultura in termini di orgoglio. Fu quella una giornata stupenda che si è poi rinnovata.
Ci sono delle cose che non vanno ma il segno della battaglia di civiltà è firmato Mirko Tremaglia. Allora mi fanno sorridere quelli che tentano di fare una polemica che non esiste. Sono dei piccoli uomini che non hanno capito cosa vuol dire soprattutto l’Italia e gli italiani nel mondo.

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