Coordinamento degli impiegati a contratto degli Iastituti Italiani di Cultura

Cari colleghi, cari amici,

in allegato i comunicati sindacali riguardanti la categoria degli impiegati a contratto delle Rappresentanze diplomatiche, consolari e degli Istituti Italiani di Cultura.
un caro saluto a tutti voi
COORDINAMENTO DEGLI IMPIEGATI A CONTRATTO DEGLI ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA
CRISTINA RIZZOTTI IIC STOCCARDA
NICOLA FRESA IIC AMBURGO
BEPPE SCORSONE IIC MONACO DI BAVIERA

COMUNICATO SINDACALE n. 6/2008

Il 15 febbraio u.s. ha avuto luogo un incontro tra Amministrazione e OOSS in materia di personale a contratto. Durante questo incontro, fortemente voluto e richiesto dalla CONFSAL-UNSA/ESTERI, sono stati affrontati molti temi e molte problematiche di esclusiva pertinenza del personale a contratto. I rappresentanti CONFSAL-UNSA/ESTERI presenti all’incontro hanno nuovamente fatto presente la palese discriminazione della categoria a contratto in vari settori, iniziando dalle retribuzioni, determinate, in assenza di negoziazione, in maniera unilaterale da parte dell’Amministrazione, ai sensi del famigerato DL 103/2000 che fissa dei parametri, quali ad esempio le retribuzioni erogate nello stesso Paese da altre Rappresentanze straniere, spesso difficili da reperire ed anche da interpretare. Ciò deriva dal fatto che non sempre le Rappresentanze di altri Paesi sono disposte a fornire, anche per motivi fiscali, i propri dati e se lo fanno, talvolta, omettono l’erogazione di benefici quali fuori busta, premi e incentivi ecc. Inoltre, la chiave di lettura dei predetti dati, è tutt’altro che semplice. Vi sono per esempio Paesi che erogano retribuzioni maggiori ma prevedono giorni di congedo inferiori, altri Paesi prevedono il pagamento di straordinari ecc. Questi elementi, uniti al dato sul mercato del lavoro locale che nei Paesi disagiati abbassa profondamente la media salariale, creano una forte disomogeneità non solo tra personale a contratto in servizio nei Paesi di tutto il mondo, ma anche tra il personale a contratto all’interno della stessa sede, con differenze retributive che hanno dell’incredibile ( in talune sedi il rapporto è di 1 a 10 o a 15 ), come abbiamo potuto appurare in occasione della nostra recente raccolta dati che ha visto coinvolti i nostri iscritti in tutto il mondo. Inoltre, è stato fatto presente il problema della malattia. Il personale a contratto, anche sotto questo aspetto, è il meno tutelato rispetto al restante personale del MAE. A parer nostro, non è accettabile che il personale a contratto a legge italiana abbia diritto a un numero di giorni di malattia retribuiti diverso rispetto al personale di ruolo, nonostante entrambe le categorie siano destinatarie del medesimo CCNL. Ancora più inaccettabile, inoltre, è che al personale a contatto a legge locale vengano concessi la metà dei giorni rispetto ai colleghi a legge italiana. Questi ultimi, solo grazie all’intervento della nostra sigla in ambito di CCNL, dal settembre 2007 hanno diritto a 90 gg anziché 45 gg nell’arco di un triennio. Purtroppo questo stesso beneficio resta tuttora precluso ai colleghi a legge locale. Un’altra inqualificabile ed ingiusta disparità di trattamento è dettata dalla preclusione al personale a contratto a legge locale dei diritti sindacali. Detto personale non può a tutt’oggi votare o candidarsi nelle elezioni RSU. Non solo. Non può usufruire di permessi sindacali. I colleghi a legge locale membri del Direttivo e del Coordinamento di questa sigla, nonché i partecipanti all’ultimo Congresso, hanno dovuto e devono attingere al proprio congedo ordinario per svolgere attività sindacale. Questa O.S. si adopera da anni per rimuovere questa palese disparità sia in ambito giudiziale che parlamentare. In occasione dell’ultimo incontro con il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, egli aveva dichiarato a chiare lettere di essere favorevole all’estensione dei diritti sindacali al personale a legge locale. Nonostante questa esplicita presa di posizione da parte del suo massimo esponente, il MAE non ha saputo – o voluto? – tradurla in fatti.
In ambito di formazione, per la prima volta alla fine del 2007 a Zurigo, è stato espletato un corso di aggiornamento destinato al personale a contratto e al personale di ruolo. Detto corso è stato frutto di ripetute richieste di questa O.S. e l’auspicio è quello che possano aver luogo presto altri corsi simili
poiché non è accettabile che ad un dipendente a contratto, dal giorno della prima assunzione nella sede, al giorno del suo pensionamento, non venga destinata neppure un’ora di formazione. E’ stato inoltre affrontato il tema dei passaggi interni, o meglio la mancanza degli stessi. Infatti, a parte i posti limitati resi vacanti fino a metà 2004 ai quali è stato possibile accedere mediante passaggi interni, attualmente, per il personale a contratto, non esiste alcuna forma di progressione in carriera. Ciò svilisce e demotiva fortemente il lavoratore che invece dovrebbe avere garantita quantomeno l’opportunità di un avanzamento nel corso della sua vita lavorativa. Altri temi fondamentali che la nostra O.S. intenderà affrontare ai tavoli sono quelli del computo dell’anzianità di servizio degli ex impiegati a contratto transitati nei ruoli, nonché di concorsi riservati al personale a contratto per l’immissione nei ruoli, la possibilità di poter usufruire di aspettative non retribuite e congedi dei genitori, di part-time anche per il personale a legge locale laddove non previsto dalla normativa locale e la garanzia del mantenimento del posto di lavoro in caso di chiusura di sedi all’estero. L’Amministrazione deve provvedere infine all’applicazione dei nuovi profili professionali al personale a contratto a legge italiana come previsto dal nuovo CCNL, anche in previsione del contratto integrativo, i cui lavori dovrebbero iniziare nel prossimo futuro. In ambito di trattativa per il contratto integrativo la nostra organizzazione sindacale non mancherà di vigilare affinchè i diritti acquisiti vengano garantiti, la professionalità del personale a contratto venga debitamente riconosciuta e le problematiche irrisolte, oramai vecchie di decenni trovino in esso un’adeguata soluzione. Aprire quindi questo genere di confronto con l’ Amministrazione e con le altre OOSS sulle problematiche del personale a contratto, è a nostro parere, un metodo valido e concreto per individuare soluzioni condivise che conducano ad un effettivo miglioramento delle condizioni della categoria a contratto. Nel corso dei tavoli la nostra O.S. si renderà portavoce della necessità di predisporre un protocollo d’intesa che preveda le priorità e le strategie d’intervento e sul quale vi sia un’ampia convergenza da parte dell’Amministrazione e delle altre OO.SS. Determinante è che questo processo non rimanga lettera morta, come quello sottoscritto con l’Amministrazione nel 2001. Possiamo affermare che un primo passo in questa direzione è stato fatto e ringraziamo la Direzione Generale per le Risorse Umane, nella persona del Min. Sanfelice, per la disponibilità mostrata e per aver condiviso insieme alle OOSS la necessità di proseguire a scadenze regolari con gli incontri. Fra breve Il personale in servizio all’estero sarà chiamato ad esercitare un grande sforzo per garantire a tutti i cittadini residenti all’estero l’esercizio del diritto di voto; a questo grande impegno organizzativo contribuirà in maniera determinante il personale a contratto. Ci auguriamo dunque che allo stesso modo l’Amministrazione compia ogni sforzo possibile per trovare un’adeguata soluzione alle problematiche sopraesposte. Attendiamo soluzioni urgenti a problemi urgenti e, sebbene questa O.S. valuti positivamente questo passo dell’Amministrazione, non esiterà ad adire le opportune azioni di autotutela sindacale se queste soluzioni non arriveranno. Roma, 19 febbraio 2008 La Direzione Nazionale CONFSAL-UNSA/ESTERI

COMUNICATO SINDACALE n. 7/2008 VOTO ALL’ESTERO

Il Consiglio dei Ministri ha approvato negli ultimi giorni il Decreto Legge inerente il voto all’estero. Rispetto alle passate consultazioni vi sono delle importanti novità. Il voto all’estero è esteso anche ai cittadini temporaneamente all’estero, nonché ai loro familiari conviventi. In questa tipologia, oltre al personale appartenente alle Forze Armate e di Polizia, i professori universitari ed i ricercatori, vi sono anche i dipendenti di Amministrazioni dello Stato, e quindi il personale di ruolo in servizio all’estero. Al fine di poter esercitare il proprio diritto di voto, detto personale dovrà presentare un’apposita domanda entro il 9 marzo 2008 (revocabile fino al 21 marzo 2008). Questi elettori sono ammessi a votare per la circoscrizione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica in cui è compreso il comune di Roma. DECLASSAMENTO CONSOLATI DI PRIMA CLASSE Gli 8 Consolati di prima classe distribuiti sulla rete estera verranno declassati a Consolato. Ciò non influirà in nessuna maniera nell’organico ma solamente nella figura del capo del consolato, solitamente individuata nella figura del Consigliere di Legazione. Infatti il declassamento consentirà ai Segretari di Legazione di ricoprire a pieno titolo, e non solo in qualità di reggente, l’incarico di capo del consolato. Questa operazione, che consentirà un risparmio all’Amministrazione, avverrà per gradi, ovvero nel momento in cui il capo missione lascerà la sede. I Consolati interessati, oltre a quello di Esch-sur-Alzette già destinato ad accorpamento, saranno Lilla, Detroit, Saarbrücken, Tolosa, Berna, San Gallo e Mendoza. Roma, 19.02.2008 La Direzione Nazionale CONFSAL UNSA ESTERI

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