Sandro Simonitto, presidente del Comites Argovia
Un recente “Comunicato stampa” del Comitato Italiano per i Problemi Educativi (Cipre) mi invita in Argovia (Svizzera) ad attenermi alle mie “specifiche funzioni di presidente del Comites dell'Argovia” e ad evitare di occuparmi del Cipre.
Ora, però, quando un Ente non funziona, e il Cipre proprio non funziona, il Comites ha per legge il dovere d'intervenire. Beninteso: il Comites non può amministrare un Ente e non ha mai avuto intenzione di farlo, ma deve individuare soluzioni possibili nell'interesse comune. Ed è quello che stiamo facendo, con buona pace dei “reduci” (due su sette) della Giunta Cipre.
Il Cipre è reduce da una lunga fase di crisi, aggravatasi negli ultimi 13 mesi a punto tale che i Comitati Genitori avevano proclamato, su richiesta di almeno l'80% dei Comitati, un'assemblea “autoconvocata”. Qui il Cipre ci ha finalmente segnalato l'intendimento di procedere alla convocazione dell'Assemblea. E il Comites Argovia – con lettera del 21. 1.2008 – ha revocato l'incontro dei genitori “autoconvocati” stabilendo che essi, pur con tutte le loro buone ragioni, non dovessero turbare la procedura consueta. Come si vede, il Comites è doverosamente intervenuto solo nella proprorzione in cui la Giunta del Cipre si era dimostrata assolutamente incapace di agire.
Mi sia concesso dubitare che i “reduci” del Cipre abbiano rispettato lo Statuto e le Leggi vigenti in questo Paese. La bassezze condensate nel loro Comunicato mi paiono piuttosto avvalorare il contrario. E comunque confermano tutte le preoccupazioni del Comites, oltre che mie personali, circa l'inefficiente gestione dei corsi di “lingua e cultura italiana” nel nostro Cantone.
