La Porsche al ministro ma che almeno ci lasci le Bmw

Il parlamentare azzurro interviene sulle auto noleggiate per la Polizia Penitenziaria inutilizzate.

“Caro Ministro… Cosi volevo cominciare ma non si può: il Ministro della Giustizia non c'è (dal 17 gennaio 2008 il Ministro della Giustizia ad interim è Romano Prodi). Comunque, se ci fosse, gli scriverei dicendogli che: la Porsche gliela lascio, se vuole, ma sia gentile mi permetta di dare ai nostri uomini della Polizia, qui in Veneto, quelle due Bmw 330 che a quanto pare nessuno può utilizzare e che stanno raccogliendo polvere nei garage dei Provveditorati dell' amministrazione penitenziaria”. Cosi Cesare Campa, parlamentare di Forza Italia, sulla questione delle auto di
lusso acquistate in leasing per la Polizia Penitenziaria ed inutilizzate per un cavillo burocratico, scrive in una lettera aperta. La questione riguarda 36 Bmw 330, pagate con un leasing di mille euro al mese e due Porsche Cayenne blindate: entrambi parchi auto inutilizzati per questioni di competenze e cavilli burocratici.
“Gli sprechi – scrive Campa – sono all'ordine del giorno e ogni giorno la stampa ce ne fa scoprire di nuovi: tant'è che “il Giornale”, Mario Giordano, ci racconta come lo Stato abbia deciso di acquistare Porche e Bmw, auto piuttosto lussuose mi risulta, per trasportare pentiti e mettere in atto trasferimenti ad alto rischio. Non sapendole poi come utilizzarle le ha 'spalmate' nei 18 Provveditorati del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, come ha anche raccontato il Gazzettino vedendo due di questi bolidi arrivare a Nordest. Orbene detti mezzi, apprendiamo dai sindacati della Polizia Penitenziaria, sarebbero abbandonati all'inutilizzo più totale perché la gestione di queste auto è ancora in mano all'ente centrale e non è stata ceduta ai vari provveditorati interregionali. Cosi chi lavora nelle carceri crede di avere a disposizione due auto
in più e invece per un ottuso cavillo burocratico è costretto a lasciare i mezzi in garage perché il proprietario romano sostanzialmente non gliela presta. Per risolvere la cosa probabilmente basterebbe un documento ed una firmetta. E invece, per fatti simili a questo, continuiamo lungo le nostre strade a vedere mezzi delle forze dell'ordine che, anche secondo una recente indagine del quotidiano il Gazzettino fatta sulle auto della Polizia, sono sostanzialmente rottami insicuri, costosi nell'uso e inquinanti quando in realtà il Governo in carica (ancora per poco) sciala su lussuose auto tedesche da tenere in vetrina. Come sempre quando si indica la luna c'è sempre qualcuno che guarda il dito e i problemi sono lungi dal venire risolti”

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