Se ci saranno le elezioni siamo pronti e vinceremo

Siamo per un governo delle riforme

Intervista a Luciano Neri componente del PD Circoscrizione Estero e del Coordinamento de l’Unione

“ Noi siamo per un governo istituzionale che riformi questa pessima legge elettorale perché abbiamo come priorità l’Italia e gli italiani, non gli interessi personali, di partito o di gruppo, per assicurare stabilità e possibilità di governo, per chiunque vinca. Andare al voto con questa legge sarebbe scellerato e si riprodurrebbe la stessa instabilità.
Per questo siamo contrari ad elezioni subito, ma se ci saranno siamo pronti, e le vinceremo. Gli italiani sapranno vedere la differenza tra chi pensa ai propri interessi personali, del proprio partito o del proprio gruppo e chi lavora per un’Italia più forte e più giusta, per istituzioni più efficienti e per una politica come strumento di servizio sorretta da forti principi morali”. E’ netto Luciano Neri, e va giù pesante “…contro questa destra irresponsabile che non ha eguali in nessun Paese civile, e le cui caratteristiche sono diventate ancora più evidente con l’indegno comportamento tenuto al Senato”.
D: Certo l’immagine del Parlamento e dell’Italia non è uscita bene, uno spettacolo sconcertante.
R: L’immagine ignobile non è né del Parlamento né dell’Italia, ma di quel centrodestra. Non siamo nella notte delle vacche nere in cui tutto è uguale, per quello che è avvenuto ci sono responsabilità politiche precise, missini, An, Forza Italia e Lega, e responsabilità personali altrettanto note. Noi non ci siamo mai comportati né mai ci comporteremo in quel modo, noi abbiamo rispetto delle istituzioni e delle persone, che siano esse alleate o avversarie. Ma in quale parlamento civile qualcuno si azzarda a fare quello che hanno fatto loro ? A stappare champagne, a mangiare mortadella, a fare corna, a mimare con le mani il gesto della pistola, a insultare definendo “checca maledetta” l’avversario, a sputargli contro. Se fossero stati nel parlamento americano piuttosto che in quello inglese o tedesco sarebbero stati cacciati con ignominia e interdetti dal ricoprire qualsiasi carica pubblica. E’ preoccupante che uno che ama definirsi “statista” come Fini invece di espellere i responsabili li sostenga. E’ bene che si facciano vedere quelle immagini e si comprenda la differenza di stile, di rispetto, di moralità tra noi e loro. Stiamo stampando migliaia di cd che manderemo in giro per il mondo, affinché la gente possa vedere e giudicare.
D – Lei parla di reazioni positive e di iniziative, ma il clima che si respira in giro per il mondo non sembra essere altrettanto reattivo e determinato.
R – E’ comprensibile dopo quello che è successo, dopo un impegno come quello profuso per due anni dal governo Prodi, un governo che ha lavorato bene, che ha ricostruito credibilità e autorevolezza dell’Italia nel mondo, penso alla missione in Libano o alla moratoria sulla pena di morte, che ha svolto una azione coerente ed efficace, sul versante del risanamento come su quello dello sviluppo, con il sostegno ai salari e all’innovazione. La loro tristezza è anche la mia, veder abbattere una esperienza importante da traditori piccoli piccoli, traditori istituzionali e del mandato popolare che rappresentano quando va bene la loro famiglia e lo 0,5% dei voti. Non ha una logica continuare così, per questo vogliamo cambiare la legge elettorale. Rivolgendomi ai nostri aderenti, a tutti gli esponenti e i simpatizzanti del centrosinistra nel mondo, ai nostri parlamentari eletti all’estero innanzitutto li ringrazio e a loro dico che è superato il tempo della tristezza è che è arrivato quello di rivendicare con orgoglio quanto fatto e di presentare le proposte per il futuro. Li ringrazio per un impegno morale e civile che ha fatto vincere l’Unione due anni fa e ha accompagnato le iniziative di governo e parlamentari che hanno consentito di recuperare e aumentare risorse economiche a favore dei nostri connazionali, risorse che il precedente governo Berlusconi aveva drasticamente tagliato. I nostri parlamentari, assieme al governo, hanno elaborato e votato due finanziarie che hanno dato contributi importanti alle nostre collettività, specialmente sui terreni sociali e sanitari. I parlamentari del centrodestra, compresi quelli eletti all’estero, hanno votato contro questi contributi e, quindi, contro i nostri connazionali. C’è una certa differenza. Su questi dati di fatto avverrà il confronto, e vedremo chi vincerà !
D – Sulla base di quali elementi lei descrive una prospettiva così aperta quando i sondaggi sembrano affermare il contrario ?
R – I sondaggi ci dicono che attorno al PD sta crescendo una forte attesa, direi quasi euforia per uno scontro che condurremo tutto all’offensiva, con proposte innovative e coerenti. Non difenderemo quello che della vecchia politica non ci piaceva, i compromessi e le mediazioni estenuanti finalizzate ad arruolare anche il più piccolo dei galoppini di paese senza soffermarsi sulla sua fedina penale. Dall’altra parte si presentano sempre gli stessi, Berlusconi, Bossi Fini, con lo stesso candidato immutato nel tempo, con la stessa arroganza a difendere un impianto vecchio, lottizzatorio, arretrato, che ha prodotto ingovernabilità e partitocrazia. Si presentano come gli uomini della rissa e della divisione. Ma non sono maggioranza, gli italiani non chiedono questo.
D – Ma all’estero il centro destra ha già detto che questa volta vincerà perchè andrà unito, mentre non è altrettanto scontato per il centrosinistra. Non vi preoccupa questo nuovo scenario ribaltato rispetto a due anni fa ?
R – Sognano. Anche due anni fa dicevano che avrebbero preso l’80%, poi sono stati svegliati dai ceffoni della realtà. Personalmente credo importante lavorare per un centrosinistra il più largo possibile, dentro ovviamente un quadro programmatico omogeneo e un accordo di governo condiviso. Quindi vedremo alla fine il quadro delle alleanze che emergerà. E comunque noi vinceremo all’estero perché siamo stati seri, coerenti e concreti, perchè abbiamo già vinto anche in passato, e abbiamo vinto perché abbiamo preso più voti, non solo perché ci siamo presentati uniti. E inoltre questa volta il centrodestra non potrà contare sull’impropria campagna elettorale fatta da Ministri e sottosegretari alle spalle degli italiani e con i soldi dei contribuenti. Dovranno andare a presentare il “niente” che hanno prodotto in questi due anni. Non bastano le mortadelle mangiate in Senato e i “rutti” istituzionali per vincere le elezioni.
D – In una dichiarazione di ieri Tremaglia spara bordate contro il governo, dichiara che è pronto a tornare e che si riprenderanno la rivincita.
R – Se il nuovo fosse rappresentato da Tremaglia non si farebbe mai giorno. Tremaglia non esiste, è bruciato, il centrodestra è stato così cinico che ha scaricato su di lui tutta la responsabilità della sconfitta.
D – E chi prenderà il suo posto ?
R – Chi l’ha già preso, vorrà dire. La Contini di Forza Italia da una parte e Zacchera dall’altro. Due che hanno caratteristiche comuni, l’arroganza politica e l’analfabetismo sui temi che riguardano gli italiani nel mondo.
D – Tra i competitor sul piano internazionale avrete anche il Senatore De Gregorio, ex dipietrista passato con Berlusconi.
R – No non è un competitore, la sua associazione è inesistente, non lo conosce nessuno all’estero, quei pochi che lo conoscono lo evitano e quelli con cui sfaccenda, solo negli Stati Uniti, non lo votano perché non sono italiani.

D – E’ vero che lei si oppose a suo tempo alla candidatura di De Gregorio nell’Unione? Negli ambienti politici gira anche la storia di un suo richiamo a Lombroso a sostegno della sua tesi.
R – No, non mi sono opposto alla sua candidatura perché non sapevo neppure che fosse stato proposto e da chi. Sono per carattere aperto a tutte le fantasie, ma che qualcuno nel centrosinistra avrebbe potuto candidare un personaggio simile non me lo sarei aspettato veramente. E’ vero invece che ho chiesto che fosse cacciato dalla riunione dell’Unione per le candidature all’estero. Come Coalizione avevamo lavorato con impegno e serietà per oltre due mesi, raggiungendo un importante e delicato equilibrio che ci ha poi consentito di vincere. Provi a immaginare l’effetto che può fare l’ingresso tracotante, a riunione già iniziata, di 130 chili di ciccia, sudata e “rivestita” da un gessato d’ordinanza che in napoletano stretto ha iniziato a minacciarci invitandoci a prendere tutto il pacchetto da lui proposto o a prepararci alle ritorsioni più devastanti. No, non è per me, non accetto tanta volgare, minacciosa e sospetta arroganza. Da lì nasce la leggenda del richiamo a Lombroso, era un modo per riderci sopra e scaricare la tensione. Poi Di Pietro all’estero è andato da solo e noi abbiamo vinto le elezioni.(DL mondo)

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