Il posto dell’Italia dei Valori è al centro con il Partito Democratico

Intervista all’on. Pino Pisicchio Italia dei valori

Un commento alle dichiarazioni di Mastella: «Il più lontano possibile da Di Pietro»!

Come commentare una dichiarazione di questo genere? E’ una dichiarazione ideologica più che una dichiarazione politica. Non mi pare che abbia argomentato politicamente questa cosa. Potrebbe tranquillamente rispondere in egual misura Antonio Di Pietro.

Quale dislocazione ha l’Italia dei Valori quando si tratterà di votare?

Guardi, è avvenuto qualcosa di molto importante negli ultimi mesi nel panorama politico nazionale ed è rappresentato dal fatto che il Partito Democratico ha scelto di presentarsi a sua volta alle prossime elezioni politiche fuori dal rapporto con la sinistra antagonista. Che cosa significa questo? Automaticamente significa che il nostro panorama politico nazionale, avrà una destra che non è più un centrodestra ma è destra egemonizzata da Berlusconi e da una quantità, mi sembra di 18-19 partiti, una sinistra antagonista ed un centro con la presenza del PD e dell’Italia dei Valori forse anche i socialisti. L’Italia dei Valori è il centro di quest’area, un’area di centrosinistra. Questo è un fatto importantissimo che sancisce al tempo stesso la fine di un bipolarismo malato, forzoso che ci ha strangolato negli ultimi quindici anni e che dà addio ad una esperienza politica in cui appunto le posizioni centriste e riformiste possono stare insieme. Il posto nostro è quello. Ci sarà probabilmente un’alleanza con il Partito Democratico e, comunque sia, noi saremo lì nell’area centrale del Paese e della scena politica.

Ma i conti non tornano, e l’Udc? Se il PD con l’IdV hanno occupato già quella postazione?

L’Udc sta a destra. L’Udc non è più un partito di centro. Veda, è come dire in qualche modo un fatto ineluttabile. Nel momento nel quale il Cavaliere Silvio Berlusconi riafferma la sua egemonia assoluta e punta a vincere le elezioni riutilizzando tutto il materiale che a destra può recuperare, anche le posizioni e le formazioni più estreme della destra, la Mussolini, Storace, Forza Nuova ecc. ecc., queste posizioni sono quelle caratterizzanti. L’equivoco in cui si è dovuto dibattere il povero Prodi in questi mesi è stato quello del confronto con una forte sinistra antagonista che condizionava il suo percorso politico. Le stesse difficoltà se le troverà Berlusconi ma moltiplicate per cento.

Se si fosse intuito prima che il Partito Democratico avrebbe preso le distanze dalla sinistra, non sarebbe stato meglio partecipare alla fase costituente per l’IdV?

Ma guardi, l’Italia dei Valori ha una sua specificità, una sua netta specificità rappresentata intanto da una sensibilità moderata che fa del ripristino delle regole del gioco, una priorità. Parla di legalità e non di giustizialismo, ripristino delle regole. Questo è un paese che non ha più regole. Ecco, l’IdV ha fatto di questo lo stigma ed il suo elemento di caratterizzazione anche da un punto di vista della riconoscibilità da parte della pubblica opinione. Questo è un dato politico importante ed anche un elemento costitutivo del patrimonio specifico del partito il cui Presidente è Antonio Di Pietro. Ora sicuramente ci si può incontrare con il Partito Democratico, ma forse è utile per tutti, per il Partito Democratico così come per l’IdV sviluppare un percorso politico autonomo.

A proposito di giustizia, una Magistratura che indaga la Destra come la Sinistra, non è una magistratura sana?

Questa mi sembra sia una Magistratura che indaghi in tutte le direzioni come è giusto che debba essere perché l’ordine Magistratuale esegue gli orientamenti legislativi, le leggi quindi, e deve essere indipendente. Lo dice la nostra Costituzione, la sua indipendenza si manifesta attraverso l’affrancamento da timori riverenziali sia delle destra che della sinistra. Certo, è chiaro che anche su questo argomento c’è da far chiarezza nel nostro paese nel senso che la tentazione di molti pubblici ministeri di occupare le pagine dei giornali in una sorta di voracità mediatica francamente credo non sia accettabile. Allo stesso modo credo non sia accettabile anche questo tremendo clima che talvolta si sente nel paese dovuto al conflitto verbale che viene adesso realizzato dalla politica nei confronti della magistratura. Tutto questo non può essere parte di un sistema che noi consideriamo funzionale. Ma qui entriamo nel territorio delle cose che è utile fare e che sarebbe necessario fare insieme perché la regola della giustizia va fatta insieme con la destra e la sinistra. Aggiungerei anche insieme alla magistratura, all’ avvocatura, tutti insieme seduti intorno ad un tavolo. Ma qui siamo già nel capitolo due, magari l’affronteremo in un altro momento.

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