L’Eroe dei Due Mondi compie duecento anni: tributo a Garibaldi e ai Garibaldini teramani

di Alessio Palantrani

Istituzioni ed enti in testa per mettere in mostra i valori trasversali e transnazionali di libertà ed unità nazionale dell’eroe e del periodo rinascimentale
Ricorre in questi giorni di novembre una data storica, importante, vitale per il destino del nostro tanto contraddittorio, strampalato ed affascinante Paese: il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi. Da più parti e a più livelli, si stanno mettendo in atto le celebrazioni di rito e sul territorio teramano istituzioni ed enti non stanno facendo mancare il proprio tributo all’Eroe dei Due Mondi.
La Biblioteca Provinciale Dèlfico, l'Archivio di Stato, i Civici Musei, l'Istituto Superiore di Studi Musicali “G.Braga”, con il patrocinio di Comune, Provincia e Prefettura di Teramo hanno organizzato una mostra storico-documentaria “Garibaldi e i garibaldini dell'Abruzzo teramano” che sarà inaugurata venerdì 23 novembre. Le celebrazioni in onore di Garibaldi avranno inizio alle ore 16 alla Sala San Carlo del Museo Archeologico di Teramo con un il saluto del prefetto, Francesco Camerino, e un intermezzo musicale della formazione cameristica del “Braga” che eseguirà le arie del Risorgimento italiano. Le celebrazioni su Garibaldi avranno una significativa appendice a gennaio, all’Università di Teramo, con il convegno di studi “Giuseppe Garibaldi fra storia e mito” al quale parteciperanno l’ambasciatore dell’Uruguay , Carlos Ramon Abin De Maria, e l’ambasciatore del Brasile, Adhemar Gabriel Bahadian
L'ampia documentazione presentata proviene da diverse istituzioni teramane. Mentre per i fondi messi a disposizione dall'Archivio di Stato possiamo parlare di documenti confluiti naturalmente nell'istituzione a ciò deputata, per quelli provenienti dalla Biblioteca, ci troviamo di fronte a manoscritti, carte a stampa, immagini e cimeli in larga parte arrivati attraverso donazioni. Di provenienza per lo più privata sono i cimeli (giubbe garibaldine, bandiere, nastri tricolori) messi a disposizione dai Civici Musei di Teramo. Sin dal 1910, dunque, grazie ad un paziente lavoro di catalogazione, questi documenti furono riuniti in un’unica sezione denominata “Fondo Risorgimento” che avrebbe dovuto documentare – secondo il disegno dell'allora bibliotecario Luigi Savorini – la partecipazione dell'Abruzzo teramano alla nascita e all’affermazione del Risorgimento. Una ricchezza iconografica e documentaria che mai, fino a questo momento, era stata riproposta al pubblico.
“Il fervore che si è creato intorno a questa iniziativa – ha sottolineato il prefetto, Francesco Camerino, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione, questa mattina, in Provincia – è reso possibile dalla concordia tra istituzioni pubbliche e private che hanno messo insieme energie e risorse. Una dimostrazione di coesione istituzionale forte che, in questa come in altre occasioni, ci dà la possibilità di raggiungere risultati notevoli. L’iniziativa merita grande attenzione perché Garibaldi è un simbolo dell’unità nazionale ed espressione della libertà dei popoli”. “Si tratta di due valori – gli ha fatto eco il presidente della Provincia, Ernino D’Agostino – che intendiamo promuovere soprattutto tra i giovani, senza volere minimamente attribuirgli connotazioni retoriche. L’indubbia valenza culturale della manifestazione è testimoniata dall’aspetto storico su cui abbiamo voluto porre l’accento”. Sono intervenuti anche l’assessore alla Cultura, Rosanna Di Liberatore, che ha ricordato come “la sinergia tra diverse istituzioni ha prodotto risultati importanti dal punto di vista degli obiettivi che ci eravamo prefissi”, e il direttore della biblioteca, Luigi Ponziani, il quale ha ricordato “la ricchezza umana, politica, culturale e civile della storia riguardante i 74 garibaldini dell’Abruzzo teramano”. Alla conferenza stampa hanno partecipato, tra gli altri, anche Paola Di Felice, direttore dei Civici Musei di Teramo, Lucia Sciannella dell’Università di Teramo, e Claudia Castracane, direttore dell’Archivio di Stato del capoluogo.
La biblioteca Delfico, inoltre, ha diramato un comunicato in cui si racconta il contributo e la partecipazione da parte dei luoghi e delle persone del teramano, di cui pubblichiamo alcuni stralci.
“L'Abruzzo Teramano, per tradizioni storiche e sentire civile, alimenta non poco il movimento nazionale che trova culmine e svolta nell'impresa garibaldina dei “Mille”. Le aspirazioni costituzionali e democratiche e quindi unitarie avevano avuto modo di manifestarsi diffusamente nel corso dell'Ottocento preunitario attraverso gli episodi salienti del 1814 a Città S. Angelo, del 1837 a Penne, del 1848-49 quando fu l'intera Provincia a partecipare ai moti costituzionali […].La partenza di Giuseppe Garibaldi da Quarto alla volta della Sicilia richiama giovani ardenti di amor patrio insieme a vecchi patrioti che già avevano partecipato al fianco del Generale alle campagne del 1848-49. I Teramani sono numerosi e talvolta pagano con la morte la generosità che li fa accorrere sui campi di battaglia dove si compie l'antica aspirazione nazionale. A leggere le talvolta scarne biografie dei Garibaldini teramani si percepisce una passione prorompente, un entusiasmo alimentato dal moto risorgimentale, un afflato romantico che spesso rappresenta il collante culturale grazie al quale la lotta unitaria trova intima linfa. Ben settantadue sono i teramani, che a buon diritto possiamo definire garibaldini […].Questi uomini provenivano da molteplici centri della Provincia e appartenevano a tutti i ceti sociali, a famiglie di antico lignaggio e ruolo civile come Troiano De Filippis Dèlfico, come pure a famiglie di modesta estrazione come il fornaio Francesco Paolo Di Teodoro, o il sarto Berardo Bonolis. A scorrere le professioni svolte da questi uomini il quadro che se ne ricava è davvero variegato […].Essi rappresentano un caleidoscopio capace di restituirci la ricchezza sociale, umana, civile e morale di quel periodo così fondante per i destini nazionali.”(2duerighe.com)

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