Il caratterista: On. Ciriaco De Mita

Caricature, osservazioni sui tic, vizi e virtù di personaggi pubblici. Duecento parole per dare un’idea.

All’improvviso, il ponte del Transatlantico sembra svuotarsi. Ogni riparo è buono a nascondersi alla vista. Colonne, spigoli, muri, porte, piante. Silenzio assoluto asservito al vibrare di un lazo fischiante violento nell’aria. Ecco De Mita. Gaucho post litteram. Entrando, mentre il cappotto si svincola da una spalla, l’altra mano punta la vittima. Lancia ed acchiappa il malcapitato di spalle avvilito e sgomento. Un avambraccio infila inopinato un gomito. Si appoggia con tutto il corpo. Appesantisce la vittima, lo costringe a percorrere innumerevoli volte la lunghezza del Transatlantico. Parla, parla guardando solo avanti ignorando tutti senza salutare nessuno. Poi, si ferma. Al centro. Pausa, uno stop, alza il capo, riflette. Gesticola un po’con tutte e due le braccia. Riavvinghia la cavia e ricomincia a camminare. E’ il terrore dei parlamentari. Resistenza invidiabile e schiuma alla bocca lo caratterizzano. Quando, stremato, dopo aver confuso la vittima, contro la sua volontà, si accomoda, provvede ad arginarne il margine di movimento protendendo il busto in avanti. Nessuno soccorrerebbe mai. Il costo sarebbe prenderne il posto. Guarda da su alle lenti. Corruga la fronte, tiene stretto il lazo, teme la solitudine. Campione di roping, fa violenza offrendo la sua compagnia imponendola col sottobraccio ad uncino.

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