“Le dichiarazioni fatte dal premio Nobel per la medicina, Renato Dulbecco, il quale ha dichiarato di sentirsi offeso di essere calabrese e italiano, mi trovano d’accordo”, ad affermarlo è l’on. Massimo Romagnoli, deputato di Forza Italia, eletto nella Circoscrizione Estero, ripartizione Europa.
“In questo Paese stiamo andando indietro invece di fare progressi. Da circa un anno vado affermando – prosegue Romagnoli – che in Italia l’Istituto di Statistica presenta dati economici “dubitabili e dubbiosi”, come nei confronti della Ragioneria dello Stato. Non possiamo sottovalutare la decisione della Corte dei Conti che ha deciso di impugnare davanti alla Consulta i dati ISTAT, sostenendo che lo Stato non ha mai riscosso multe dalle imprese fino a 765 milioni di euro. Anzi i contabili dello Stato affermano con una certa gravità che con il decreto “mille proroghe” il governo ha condonato questo buco”.
“Inoltre – evidenzia il deputato forzista – come riportato da qualche giornale economico ci sarebbero ombre sul Pil 2006, ed io aggiungo anche sul 2007”.
Per l’onorevole Romagnoli il declino di questo paese può fermarsi solo se il Parlamento riprende quel ruolo che gli è stato sottratto dai partiti.
“Dove sono andati a finire tutti quei propositi di “moralizzare la vita pubblica” da parte del governo Prodi, – è il suo commento – in tutto questo rientrano anche gli Enti locali a partire dalle Regioni. Si sono quintuplicati gli enti, vedi gli A.TER che sono diventati oltre 120 amministrazioni, vedi i parchi che sono oltre 28 con rispettivi presidenti ed amministrano in totale poco meno del Kruger Park con 2 milioni di ettari. In questa fase non servono le furbate dialettiche di qualche Ministro sulla riforma elettorale, il quale si erge a paladino dei piccoli partiti. Probabilmente a questo Ministro delle sorti del Paese gli frega ben poco, visto che siamo arrivati ormai ad oltre 30 partiti ed i cui costi sono sulle spalle della collettività”.
“Invito i Presidenti di Camera e Senato – conclude Romagnoli – affinchè sull’argomento dei tagli alla spesa pubblica, ormai inderogabili, sia dedicata un’intera sessione a Camere unite, con la presenza dei mass media, affinchè ognuno si assuma le proprie responsabilità davanti al Paese”.