Italia. Bologna. "Parlamento" giovani: si’ a ricerca su staminali embrionali

Italia. Bologna. “Parlamento” giovani: si' a ricerca su staminali embrionali

“No” alla clonazione delle cellule a scopo riproduttivo. “Si'” convinto, invece, al loro uso terapeutico e per ricostruire organi danneggiati. Bocciato l'impianto di tre embrioni fecondati in una donna, promossa la diagnosi preimpianto. Non sono misure assunte dal Parlamento dei “grandi”, gli adulti, ma le leggi cosi' come le farebbero 120 studenti delle scuole superiori di Bologna e provincia. Per un giorno, hanno infatti vestito i panni dei legislatori e si sono cimentati nella riscrittura della legge 40 e delle regole sulle cellule staminali.
L'iniziativa, che si chiama “Come un Parlamento” ed e' stata realizzata dalla Fondazione Golinelli con il contributo degli assessorati alle Pari opportunita' e alla Scuola della Provincia di Bologna, l'anno scorso verteva sugli Ogm; quest'anno un altro tema scottante, le cellule staminali anche embrionali e la fecondazione assistita. I ragazzi, partendo da una bozza di disegno di legge hanno elaborato tre versioni: una di queste e' arrivata dal gruppo denominato Authority, un'altra dai Conservatori e la terza dai Liberali. E' passata la prima proposta con 42 voti, mentre quella dei Conservatori ha incassato 16 si' e quella dei Liberali solo 35. I lavori del giovane Parlamento hanno compreso un approfondimento in classe, un confronto con ricercatori e filosofi, un momento di attivita' nel lifelearning center, la stesura delle proposte di legge e la simulazione della seduta parlamentare. Teatro dell'ultima tappa e' stata, questa mattina, il Consiglio provinciale di Bologna.
A raccontare l'esperienza in una conferenza stampa, questa mattina e' la relatrice della proposta vincente, Veronica Stanzani. “Assistita” dal presidente del Consiglio provinciale Maurizio Cevenini, che ha anche presieduto la votazione, la studentessa spiega che il suo gruppo ha discusso anche del destino degli embrioni preesistenti alla legge 40. La maggior parte dei ragazzi, per esempio, e' favorevole ad aprire una discussione sul loro uso a scopo terapeutico, cosi' come a lasciar decidere alla donna sugli embrioni. “L'attuale legge- precisa- non e' giusta, ci sono delle cose da cambiare”.
Tutti gli studenti, comunque, sembra abbiano preso molto seriamente la faccenda. Tanto da scegliere le vie “difficili”: stamane, per provare la votazione in aula, Cevenini ha chiesto ai ragazzi di votare si' o no agli esami di riparazione. Una maggioranza schiacciante preferisce andare a settembre che avere i debiti formativi.(Staminali.it)

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