Visco cattivo venditore di fumo

Il viceministro Vincenzo Visco è un cattivo venditore di fumo. La promessa di ridurre le aliquote fiscali fa ridere fatta da lui. Si può credere a un signore che dal primo giorno del suo arrivo in via XX Settembre ha escogitato qualsiasi marchingegno per vessare tutti i redditi, senza riguardo per nessuno, colpendo con una gragnuola di tasse gli italiani “tristi e infelici”? Come credere a un viceministro che proprio in questi giorni continua prelevare da 80 fino a 230-250 euro dalle tredicesime? Un signore che diffida di tutti gli italiani e che ha rovesciato il principio giuridico dell’innocenza di ogni contribuente fino a prova del contrario, nella colpevolezza di ogni contribuente fino a prova del contrario?
A Visco non crede nessuno: né i sindacati né gli alleati moderati della sua maggioranza. Egli incarna il simbolo odioso di uno Stato crassatore, occhiuto e senza riguardi per nessuno. Una Finanziaria entrata alla Camera con un saldo di bilancio di 10,7 miliardi, è uscita approvata dal Senato con un saldo di 16,2 miliardi, cioè 5,5 miliardi in più di spese per tenersi buoni i comunisti di Diliberto e di Giordano. E gli italiani pagano e pagano.
Il carbone che ha alimentato il fumo di Visco è esaurito, per fortuna degli italiani. A gennaio ci sarà il redde rationem di una maggioranza che ha cessato di essere tale da molto tempo. Già solo per questo evento gli italiani potranno ritrovare un po’ di fiducia.

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