Onorevole Giuseppe Astore IdV

TRIBUTI E CONTRIBUTI TERREMOTO 2002 : ASTORE (IDV), INTERVIENE IN AULA

“ Eliminare ogni forma di diseguaglianza fiscale ed emanare un’apposita ordinanza di protezione civile, ai sensi della legge 225/1992 in modo da renderla organica o in alternativa appropriate norme nel Decreto Mille Proroghe per stabilire diritti uguali per tutti i cittadini italiani nel caso di calamità naturale”.
Questo è stato l’impegno richiesto al Governo con un apposito ODG presentato dall’esponente dell’IDV Giuseppe Astore intervenendo in Aula questa mattina alla Camera per l’approvazione della Legge Finanziaria.”
Astore, ancora una volta ha ricordato la tragedia del 31 ottobre 2002 ringraziando tutti quelli che hanno fatto il proprio dovere nella gestione dei Fondi ribadendo e richiamando l’attenzione di tutto il Parlamento, che tutta la questione doveva essere meglio affrontata in quanto non dovrebbero mai esistere cittadini di serie A e di serie B di fronte ad eventi drammatici come il terremoto.
L’esponente dipietrista annuncia per lunedì’ 17 c.m. alle ore 12,00 una Conferenza Stampa a Campobasso presso la sede dell’Italia dei Valori in Via Principe di Piemonte,1 per illustrare e relazionare l’Ordine del Giorno proposto.

ORDINE DEL GIORNO

La Camera
premesso che,

il principio di equità fiscale è uno dei cardini di ogni democrazia avanzata, di un sistema cioè nel quale al cittadino contribuente è riconosciuto il giusto livello di dignità e di rispetto un ruolo attivo e non solo passivo ed il medesimo principio di equità fiscale non può che avere tra i suoi criteri fondanti anche quello della corretta valutazione dei bisogni oggettivi della cittadinanza;

nel 2002 un’ampia area del Molise è stato colpita da un violento terremoto che ha interessato anche una parte della regione Puglia,

i danni provocati dal terremoto in Molise sono stati ingenti con conseguenze anche drammatiche come la morte di 27 bambini ed una maestra deceduti per il crollo della scuola Iovine di San Giuliano di Puglia;

purtroppo i danni non sono stati limitati nel tempo ma anzi si sono protratti come spesso accade nei mesi e negli anni successivi, durante i quali l’intera area coinvolta dal sisma si è di fatto trovata paralizzata;

la comunità locale ha sopportato e sopporta da anni una situazione di emergenza continua le attività economiche e produttive si sono in molti casi paralizzate in altre sono state notevolmente ridimensionate;

per comprendere bene la portata dei danni basta ricordare che la Regione Molise in pieno accordo con la Protezione civile ha richiesto per la ricostruzione la cifra di seimila miliardi di vecchie lire;

la ricostruzione in particolare delle strutture pubbliche continua a procedere a rilento;

tale situazione contrasta enormemente con ciò che è accaduto in altre regioni colpite da calamità naturali basti pensare che in Umbria a 4 anni di distanza come già ricordato fortunatamente si poteva registrare il rientro di oltre il 50% della popolazione e questa non è l’unica evidente differenza, con altre situazioni di calamità naturali accadute nel nostro Paese;

una delle conseguenze del terremoto è stata la decisione, comprensibile e necessaria, di prevedere la sospensione dei tributi e contributi per la popolazione interessata, ratificata con l’ordinanza del 29 novembre 2002, n.3253

successivamente si è provveduto ad individuare i territori i cui residenti potevano usufruire di tali benefici la cosi detta area del cratere con i decreti del ministro dell’economia e delle finanze del 14 e 15 novembre 2002 e del 9 gennaio 2003

il presidente della regione Molise, commissario delegato ai sensi della legge del 27 dicembre 2002 n.28,6 con proprio decreto n.7 del 19 febbraio 2003 decretava l’allargamento della suddetta area a tutta la provincia di Campobasso, disponendo che l’ordinanza del 29 novembre 2002, n.3253 venisse applicata ai soli fini della sospensione dei contributi previdenziali ed assistenziali;

attualmente tale sovrapposizione di differenti e continue ordinanze emesse nel tempo in aggiunta alle citate ha creato una inevitabile confusione ed una discriminante interpretazione delle norme con il risultato di evidenti incertezze interpretative;

in tale contesto si registra una forte insicurezza ed una grande confusione nella popolazione interessata;

allo stato nell’area del cosiddetto cratere l’area cioè delimitata specificatamente da tre distinti decreti del Ministro delle Finanze i contributi ed i tributi sono sospesi fino al 31 dicembre del corrente anno con inizio della restituzione dal primo gennaio 2008, sempre nel cratere sono previsti differenti tempi per la restituzione ed in particolare : tributi e contributi sospesi dal 2002 al 2005 dovranno essere restituiti in circa 24 anni a partire dal 1 gennaio 2008; i tributi e contributi sospesi nell’anno 2006 dovranno essere restituiti in 12 mesi sempre a partire dal 1 gennaio 2008; i tributi e contributi sospesi nell’anno 2007 dovranno essere restituiti in 24 mesi sempre a partire dal 1 gennaio 2008, il tutto mentre nel resto della provincia di Campobasso la restituzione è iniziata per i soli contributi dal 1 gennaio 2006 per la durata di 24 anni;

a tale contesto già enormemente complesso tanto da apparire grottesco si aggiunge l’esclusione successiva , dopo che in primo momento erano stati ricompresi, dei dipendenti pubblici dai benefici previsti dalla diverse ordinanze e decreti succedutesi

nel tempo, tale esclusione è stata disposta specificatamente dall’articolo 6, comma 1-bis, del decreto legge 9 ottobre 2006, convertito in legge 6 dicembre 2006;

attualmente tali dipendenti sono soggetti ad ingiunzione da parte dell’INPDAP per il recupero immediatamente esecutivo delle somme non versate, con inevitabile ricorso di quest’ultimi alla Corte Costituzionale in procinto di pronunciarsi in merito;

allo stato, in conseguenza di una normativa accumulatasi senza razionalità alcuna e non avendo l’attuale legge finanziaria provveduto a disciplinare conformemente a quanto disposto per altre regioni dal Paese colpite da calamità naturali, si viene a creare a partire dal primo gennaio 2008 a danno della cittadinanza della regione Molise, un accavallamento di eventuali restituzioni relative alla diverse sospensioni, che nei confronti, ad esempio dei dipendenti pubblici, provocano inevitabilmente effetti anche di evidente incostituzionalità, nonché enormi disagi quanto veri e propri danni, provocando di fatto una decurtazione delle buste paga sostanzialmente insostenibile;

la legge finanziaria per il 2008 non ha previsto alcun abbattimento delle somme da restituire;
IMPEGNA IL GOVERNO
Al fine di eliminare ogni forma di diseguaglianza fiscale e gli enormi disagi a cui è sottoposta la popolazione dei comuni colpiti dal sisma del 2002, ad intervenire con la massima urgenza ad emanare un’apposita ordinanza di protezione civile, ai sensi delle legge 225/1992 .Nel citata ordinanza deve essere previsto : la configurazione di un periodo di restituzione omogeneo e al quale ricondurre tutti i diversi periodi di sospensione, possibilmente previsto in 24 anni. Ripristinare l’inclusione nelle categorie beneficiate dalla sospensioni di tributi e contributi dei dipendenti pubblici. Definire in maniera organica strutturale ed uniforme l’abbattimento almeno del 50% della somma da restituire per i residenti nell’area del cratere, ai fini di omologare la popolazione della Regione Molise a quella delle altre Regioni italiane colpite da calamità dove tale intervento è stato coerentemente disposto.

A disporre norme per un giusto rilancio economico dell’area disastrata, in particolare a dichiarare zona franca quella del cratere individuato da appositi decreti Ministeriali.

Ad intervenire per modificare la legge quadro n.225 del 1992 in modo da renderla organica e stabilire diritti uguali per tutti i cittadini italiani nel caso di calamità naturale;

On Giuseppe Astore
Coordinatore IDV Molise

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