L’Italia vista dal New York Times

L’ITALIA VISTA DAL NY TIMES: E’ UN OFFESA ALLA NOSTRA DIGNITA’ NAZIONALE, ….. MA IL SENATORE TURANO CONCORDA!

Il lungo articolo di Jan Fisher, non nuovo a denigrare e ridicolizzare l’Italia, del 13 dicembre sul NY Times elenca tutta una serie di problemi che il Paese sta attraversando, che tutti noi conosciamo, che definisce malaise – malessere, elencancati con statistiche ed opinioni di personaggi illustri, dall’Ambasciatore degli Stati Uniti Ronald Spogli all’editorialista del Corriere Beppe Severgnini, per dimostrare, secondo lui, che l’Italia di oggi e’ afflitta da una depressione collettiva, che rischia di compromettere la sua storia secolare e il suo rilievo mondiale.

Sono offeso e voglio esprimere tutta la mia indignazione per un quadro cosi’ pessimistico che non rende giustizia alla dimensione reale delle nostre problematiche, che sono il frutto di un momento storico del Paese che sta’ affrontando conseguenze internazionali (leggi la globalizzazione dell’economia) che nascono, non a caso, dall’appetito sempre piu’ crescente delle corporations americane, che hanno stravolto (a loro vantaggio) tutte le regole del mercato mondiale “per un buck ($) in piu’!”, che sta’ devastando anche interi settori dell’economia domestica degli USA, come tutti i candidati del Partito Democratico e alcuni Repubblicani stanno raccontando agli elettori americani (vedi il recente dibattito televisivo per le primarie nello Stato dello Iowa).

Non abbiamo bisogno, caro Fisher di psico-analisti americani per capire i nostri guai!
La nostra millenaria storia ci ha allenato ai problemi ciclici e alla soluzione degli stessi, che e’ sempre venuta dal dentro, dal nostro DNA di Paese culla della cultura del mondo, che ha dimostrato ed insegnato sempre nei secoli da Roma al Rinascimento fino ad arrivare al miracolo economico degli anni sessanta, come reagire e costruire societa’ felici e di “success”, come direbbero gli americani.

“The ivy- l’erbaccia” che, secondo l’ambasciatore Spogli rischia di distruggere l’albero di 2.500 anni della nostra civilta’ che ha resistito a tanti assalti, sapra’ resistere anche a questo, e germogliare di nuovo piu’ forte di prima!
Come Benigni, nel suo memorabile, storico, eccezionale show della settimana scorsa sul Quinto Canto dell’Inferno, ha ricordato, a un audience record di oltre 10 milioni di spettatori, la grandezza storica dell’Italia e l’orgoglio di apppartenere a questa razza eletta, troveremo la soluzione dei problemi di oggi e continueremo quel cammino di progresso che ci ha sempre distinto.

Ho ritenuto doveroso e opportuno, con questo appello all’orgoglio nazionale che sono sicuro sara’ condiviso da tutti gli italiani veri (proprio quelli della canzone di Toto Cutugno) esprimere sia a livello personale, da emigrante che vive in questa parte del mondo, sia come “uomo pubblico” che e’ onorato e orgoglioso di rappresentare i valori e principi dell’UDC negli USA, la giusta indignazione ad un metodo giornalistico, che sistematicamente denigra il nostro grande Paese.
Come avevo gia’ proposto alcune settimane fa, a proposito della “class action”, dobbiamo reagire agli insulti alla nostra societa’, alla speculazione economica dei nostri prodotti e della nostra cultura, e bisogna mandare “a pescare” gente come “Fisher” (scusate il facile giuoco di parole) che sa’ solo offendere e non vede o non vuole vedere la grandezza e la profondita’della nostra cultura.

Sorprende, offende , ma caratterizza pienamente il personaggio, la dichiarazione del Senatore Turano, il “nostro primo senatore” che rappresenta ufficialmente a Roma i cittadini italiani iscritti all’AIRE, che hanno votato per fare sentire la loro voce in Italia, (e non gli italo-americani nati qui, ndr) che concorda con l’analisi pubblicata dal quotidiano americano, e dichiara “ci vorra’ un’atra generazione per cambiare”, come dire : quest’Italia fa schifo, la prossima forse si salvera’!
Caro Senatore Turano, proprio per gente come lei, Vittorio Gassman porto’ alla ribalta’ in una famosa serie televisiva, il personaggio dell’amico del giaguaro!
Ci vuole spiegare, l’imprenditore di successo negli USA che vive a Chicago, eletto nelle lista “proletaria” dell’Ulivo, da che parte sta’, e sopratutto se ha capito (a ottobre 2006 dichiarava al Senato della Repubblica che era li’ per imparare, ndr.) che deve fedelta’e priorita’ all’Italia che ufficialmente rappresenta, e non ai $ americani?

UDC-USA
www.massimoseracini.org
San Diego

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