La diga di Merowe e Firenze: l’Italia come il Sudan?

L’on. Guglielmo Picchi presenta una interrogazione a risposta scritta

Il Sudan e Firenze, hanno in comune, chi mai l’avrebbe potuto immaginare, il cinismo e l’incoscienza di politiche sul territorio irresponsabili. L’estate scorsa si è avuta la settimana mondiale dell’acqua per protestare contro la costruzione della diga di Marowe in Sudan. Questa condannerà 50.000 persone, popolazioni dei Manasir, Amri e Hamadab ad un esodo forzato. All’Egitto andranno 55,5 Km cubi di acqua, al Sudan 18,5. Le terre verranno infatti inondate a causa del riempimento del bacino di raccolta della diga. Per realizzare tutto questo che facilmente può definirsi scempio, sono state commesse ogni sorta di violazioni dei diritti umani, arresti arbitrari e persino i massacri. Nulla ha potuto l’incaricata speciale dell’ONU per i diritti umani, Signora Sima Samar in visita a Khartoum. Una trentina e più di villaggi, saranno distrutti. E con essi, saranno distrutte ogni forma di meraviglia archeologica di cui quelle terre sono ricche. Archeologi di tutto il mondo, hanno poco meno di un mese per recuperare il recuperabile: graffiti preistorici, disegni primordiali, rappresentazioni di animali estinti. Ma al sottosuolo inondato, verranno abbandonate interi gruppi architettonici che gli archeologi già sanno esistere. Il bacino di 175 Km con 18,5 miliardi di metri cubi di acqua, inonderà per sempre uno dei più grandi siti archeologici dell’Africa, la Nubia delle regine nere, della dinastia dei Maroe e di Kush, gli Etruschi ed i loro geroglifici.
A Firenze invece, il sindaco, di comune accordo con la sovrintendenza “inonderà” con una metropolitana di superficie i resti delle mura della città Romana facendo passare il treno accanto al Battistero di San Giovanni il quale, a causa delle forti e frequenti vibrazioni potrebbe essere danneggiato seriamente. Senza contare che la porta nord scolpita da Lorenzo Ghiberti, a soli tre metri dalla linea ferrata andrà incontro ad un destino infausto. Nell’area posteriore del Battistero sono presenti manufatti di età romana tra cui la pavimentazione originale dell’antico cardo maximus, la porta della città denominata contra aquilonem, con i resti di una delle due torri, tratti di mura urbane e di abitazioni antiche. Dal momento che questi manufatti si troverebbero a bassissima profondità, verrebbero distrutti per sempre. Poi, la colonna che segna il miracolo avvenuto ad opera di San Zanobi, importante oggetto di culto per fedeli, verrebbe spostata da dove si trova, di fronte alla porta del Ghiberti, non si sa bene dove. Infine il Palazzo Medici Riccardi (1444-1464), potrebbe essere minacciato seriamente nella sua stabilità.
Siamo a Firenze, in Toscana, in Italia. La città per eccellenza. Bella in quanto bella, colta, impettita, orgoglio dell’umanità. Siamo a Firenze, culla della civiltà italica, non in un deserto dilaniato dagli interessi, non a Khartoum. Il sindaco e la sovrintendenza, sembrano decisi a perorare il passaggio della linea n° 2 che passerebbe anche dal tratto stazione Santa Maria Novella.via Panzani-piazza del Duomo-via Cavour- piazza San marco. Un simbolo freddo e metallico che attraversa, calpestandolo e distruggendolo per sempre un punto del centro storico di Firenze inserito nei siti che l’Unesco ha definito patrimonio dell’umanità.
Nelle vesti italiane della signora Sima Samar, il deputato Guglielmo Picchi, toscano di nascita, ha fatto le proprie rimostranze con una interrogazione a risposta scritta che potremmo così sintetizzare e qui di seguito riportata integralmente: “ma la linea della metropolitana, proprio da qui deve passare? E’ possibile che in una città come Firenze, depositaria di uno dei patrimoni artistici più preziosi della terra, non sia stato posto il problema di una più attenta analisi topografica e di tutela dei tesori di cui dispone”?
Insomma, L’Italia come il Sudan?

Di seguito, in allegato, un'interrogazione a firma dell'On. Guglielmo PICCHI

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy