Certificati verdi nel 2006: i commenti di Aper

A seguito della pubblicazione del bollettino del GSE, l’Associazione commenta l’andamento del meccanismo dei CV e ne denuncia le anomalie.

Milano, dicembre 2007 – L’offerta dei certificati verdi da parte dei produttori aumenta con un tasso superiore a quello della domanda soggetta all’obbligo ai sensi del decreto legislativo 79/99 di acquisto (attualmente 0,35%). Questo il messaggio che si evince dall’ultimo bollettino GSE, pubblicato a fine novembre, che attesa che nel 2006 il GSE non ha venduto alcun certificato al fine di coprire la domanda.
“In quest’ottica risulta quanto mai necessario – commenta Marco Pigni, direttore di APER – che il provvedimento contenuto nella Finanziaria 2008, che prevede l’incremento a 0,75% della quota d’obbligo per il periodo 2007-2012, superi indenne l’iter legislativo, che attualmente vede il provvedimento alla Camera in seconda lettura”.

Un ulteriore segnale preoccupante è registrato dalle previsioni per il 2007. Sulla base delle autocertificazioni dei produttori, si prevede una domanda pari a 112.000 CV, valore inferiore a quello del 2006 (118.316) nonostante l’aumento della quota d’obbligo che da 2,70% è passata a 3,05%. Uno squilibrio generato soprattutto dall’aumento dell’importazione da Francia, Slovenia e Svizzera di energia riconosciuta rinnovabile. Si consolida quindi la preoccupazione, già espressa dall’Associazione, che questo trend possa erodere quote di mercato di certificati verdi destinabili all’energia rinnovabile italiana, che rischia così di avere sempre meno spazio all’interno del meccanismo dei certificati verdi. Tutto ciò si somma all’endemico ed irrisolto problema delle esenzioni previste per la determinazione della produzione elettrica non rinnovabile soggetta all’obbligo. Si stima da più parti che tali esenzioni nel 2007 rappresenteranno in volume almeno il 37% di tutti i consumi elettrici del nostro Paese.

Per quanto riguarda infine i cosidetti “operatori inadempienti”, ovvero i soggetti che non hanno annullato i certificati nelle quote imposte loro per obbligo legislativo, APER denuncia come nel corso degli ultimi 3 anni, il numero degli operatori sanzionabili sia cresciuto dai 2 del 2004 ai ben 8 del 2006 per un totale di 1.982 CV solo nell’ultimo anno. “Una distorsione del sistema – commenta Pigni – che, andando a ridurre ulteriormente la reale domanda di CV, va corretta e sanzionata al più presto dagli organismi competenti, Autorità per l’energia elettrica e il gas in primis, perché solo così si può garantire al meccanismo dei CV stabilità, credibilità ed efficienza”.

Per ulteriori informazioni:

Claudia Abelli
Responsabile Comunicazione APER
Piazza Luigi di Savoia 24 – 20124 MILANO
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e-mail: claudia.abelli@aper.it

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