Ici alla Chiesa: Vince il Vaticano

Al Senato respinto l'emendamento dei socialisti

L'aula del Senato ha respinto l'emendamento presentato dai senatori della Costituente socialista Angius, Barbieri e Montalbano che prevedeva di far pagare l'Ici sugli immobili di proprieta' della Chiesa che svolgono un'attivita' commerciale “anche nel caso in cui” tale attivita' “abbia carattere accessorio rispetto alle finalita' istituzionali dei soggetti”. Sono stati 240 i contrari, 12 i senatori favorevoli e 48 gli astenuti.
A nulla e' valso l'appello di Accursio Montalbano che durante la dichiarazione di voto aveva chiesto ai colleghi della maggioranza di trasgredire la disciplina di partito “almeno” in cio' che non tocca la manovra nei suoi punti fondamentali. Infatti Prc, Sd e Verdi-Pdci, salvo qualche distinguo, si sono astenuti: “Una decisione sofferta- come aveva annunciato Rina Gagliardi- ma esclusivamente politica” nonostante l'adesione ideologica al contenuto dell'emendamento. Compatta nel no la Cdl.
“Il voto espresso dal centrosinistra questa mattina è semplicemente sconcertante.” – Lo afferma il Vice Presidente del Senato ed esponente del Partito socialista, Gavino Angius, commentando il voto contrario dell'aula all'emendamento socialista relativo al pagamento dell'Ici per gli immobili delle confessioni religiose esclusivamente adibiti ad attività commerciali.
“E' sorprendente ma non troppo che settori provenienti dai Ds, oggi Partito Democratico, in Senato abbiano votato contro un emendamento che interveniva su un provvedimento voluto dal precedente governo e da noi allora fortemente osteggiato. Certo ci rendiamo conto che l'abbraccio con alcuni settori Teodem (della margherita) comporti anche questo, tuttavia ci saremmo aspettati un po' di coerenza in più. In Senato, insomma, il Pd si dimostra ancora una volta prigioniero delle sue irrisolte contraddizioni e soprattutto del ruolo dominante della componente Teodem.
Ciò che veramente ha dell'incredibile è l'astensione dei senatori di Rifondazione comunista, Sinistra Democratica e del Gruppo Verdi – Comunisti italiani. La sinistra cosiddetta radicale, in questa circostanza 'flessibile', credo troverà qualche difficoltà – conclude Angius – a spiegare ai suoi elettori il voto sostanzialmente contrario espresso con la Cdl e con il Pd.”(ADL)

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