Guarda al futuro l’America che celebra a Homestead i suoi pionieri

UNA FINESTRA SUL PIANETA AMERICA

C’E’ BISOGNO DI UNA NUOVA FRONTIERA

HOUSTON, TEXAS – Ho voluto capire a che punto ci trovavamo in America con una guerra che tutti vogliono finire mentre nessuno si decide a farlo e che intanto vede aumentare il numero dei suoi giovani caduti. Per farlo ho deciso d’andare al Jones Park di Homestead qui a Houston dove si celebrava il diciottesimo Pioneer Day ed ho capito che nel nostro paese siamo pronti ancora una volta a fare punto e a capo.
Si sente bisogno di ritornare ai valori di base e di dirigerci verso una nuova frontiera che non è quella dello spazio, indicata come ultima da John Kennedy, ma di ritornare alla semplicità ed alla pulizia del passato.
L’americano che si rimbocca le maniche, che spiana una radura nei boschi e si costruisce una casa con le proprie mani utilizzando i tronchi degli alberi abbattuti, che si fa da mangiare con un po’ di farina di granoturco o si fila il proprio cotone per farne poi indumenti con cui proteggersi non è stato ancora dimenticato ed oggi è riproposto tra i boschi in una serie di “riproduzioni viventi” nel parco allietato dalla musica dei bei vecchi tempi in cui bastavano un violino o un banjo ed un sorso di whisky per farti passare le grandi fatiche di una giornata dedicata al duro lavoro e trascorsa senza l’aiuto dell’auto o della corrente elettrica. Questa sagra dell’epopea pionieristica americana, la mitologia di un popolo giovane che ha molto d’apprendere ma anche da insegnare e che attira a Houston visitatori da altri paesi, ha offerto a grandi e piccoli, squarci di vita dei primi colonizzatori del Texas orientale contadini, indiani, miliziani della Repubblica indipendente del Texas che combatterono per Sam Houston per la libertà contro il generale Santana e che si sacrificarono all'Alamo di San Antonio come gli Spartani alle Termopili.
La gioia di vestirsi e farsi fotografare nei panni di quei primi Americani ha tradito davanti agli obiettivi dei molti fotografi presenti e davanti al mio, proprio quel desiderio di fare un passo indietro per andare avanti, per chiudere un capitolo intessuto di lutti e che ha segnato una battuta d’arresto nella capacità del popolo che più d’ogni altro ha contribuire ad arrestare le ideologie liberticide del secolo scorso. Al Jones Park in una bella giornata d’autunno tra gli Americani di ieri e quelli di oggi che si preparano per il futuro ho scoperto con gli altri che non dovrà essere lo spazio ma la semplicità e la pace fra i popoli la nostra nuova frontiera se vogliamo poter dire ancora qualcosa d’importante al mondo e se vogliamo contribuire a farlo migliorare e, specialmente, a sopravvivere.

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