La spallata: palla destra o spalla sinistra?

L’errore, dovuto alla fretta, forse anche alla sconsiderata superficialità con la quale si affronta l’argomento, è stato quello di parlare di “spallata” a questo governo da un momento all’altro. Che tutti i parlamentari siano dotati di spalle, chi quadrate, curve, strette, alte, grosse, gobbe, è pacifico. Deputate all’appoggio di mani, bretelle, tracolle, borse, scialli e pesi, le spalle servono anche a farsi largo. Fare fuori l’avversario in un campo di calcio, aprire una porta della quale si è perso la chiave, serve anche a far cadere i governi. Ebbene, la metafora della spallata, in questo caso, sta a significare non una scelta ponderata e per questo moderata anche se dolorosa nella determinazione di una presa d’atto e di coscienza, bensì un fatto traumatico, quasi violento.
Sino ad oggi, questa auspicata spallata al governo Prodi non c’è stata. Nonostante quindi le difficoltà, le defezioni annunciate, le minacce promesse, i numeri risicati al Senato, la maggioranza non ha ricevuto e, sembra non ricevere, spallate. La delusione di chi ne ha parlato per primo, si può tagliare col coltello per quanto sia tanta. In questi casi, quando la delusione è forte, si parla di altre funzioni non riferite alle spalle ma ad altre allocazioni poco eleganti.
Non c’è ombra di dubbio che il termine “spallata” non sia né moderato né accomodante. In esso si legge l’insofferenza che esorbita dalla legittimazione avversaria a governare. Ci si arroga il diritto, con una spallata, di mandare a casa una maggioranza. Non con una pressante azione politica di contrapposizione costruttiva e propositiva, si badi bene, ma con un’azione mirata, un bliz definitivo di rottura. Ora, il clima della politica italiana non è certo dei migliori. Tutte le spalle, sia di destra che di sinistra, sono deluse. Vogliono far credere che le aspettative sono state deluse ed eluse da questo governo, gli uni. Vogliono far credere che le aspettative erano state deluse ed eluse da quell’altro governo, gli altri. Intanto, a dispetto della sicurezza del centrodestra di avere in pugno la prossima vittoria elettorale, nei cittadini sembra serpeggiare una certa paura di perdere questo governo. D’altro canto è comprensibile che ci si chieda cosa succederà dopo. L’errore grave che l’opposizione pone in essere da un anno e mezzo è quello di annunciare una caduta imminente di Prodi. Caduta che non arriva. Anzi, questa maggioranza, come una macchina schiacciasassi, si cimenta proprio nelle imprese più rischiose e con smargiasseria . Mostra, così facendo, il fianco alle spallate minacciate dimostrando alla gente che non ha paura perché ciò che fa è nell’interesse della nazione. Il messaggio che passa è quello della sicurezza, della buona fede e della operosità. Che questa maggioranza stia governando, male, ma che lo stia facendo, non può essere messo in dubbio. Allo stesso modo, non può essere messo in dubbio che questa spallata non arriva e chi sa se arriverà.

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