di LIETTA TORNABUONI
Coraggio: siamo quasi alla prima scadenza dell’evento (la creazione del Partito democratico) che ha fatto discutere sul nulla per mesi, che ha generato gaffes come l’invito rivolto da Walter Veltroni a Veronica Lario moglie di Berlusconi («Venga con noi», «Per ora no, grazie»), che ha visto il trionfo dell’astrazione. Naturalmente non è finita: nessuna situazione sembra più adatta a far nascere litigi e rivalità, ma intanto ci si potrà concedere una pausa e, tanto per cambiare, parlare di famiglie.
Famiglie e parenti si moltiplicano al centro della promozione televisiva di consumi domestici: e se in passato a dominare la spesa e la cucina era esclusivamente una donna assennata, adesso non manca mai l’uomo accanto a ragazze anche un po’ sfacciate. L’ha osservato il periodico Pubblicità Italia in un lavoro di Anna Abagna sul numero 32 dello scorso 5 ottobre.
A volte si tratta di famiglie vere: Alessandro Del Piero con la moglie Sonia, Ciro Ferrara con moglie e bambini, Fiona May con la figlia piccola Larissa, Loris Capirossi con la moglie Ingrid, i fratelli Bergamasco, Alessia Mancini e Flavio Montrucchio fanno pubblicità a gioielli, merendine, vestiti, mutui, detersivi. Altre volte si tratta di famiglie forse future: Christian Vieri e Melissa Satta per una linea di abiti. Altre volte ancora, per fare pubblicità a telefonini e biscotti, si tratta di coppie di spettacolo: Diego Abatantuono e Elena Sofia Ricci con i loro finti figli, Shreck e Fiona con il loro asinello. Di coppie nonno-nipotina, anonimi ma accompagnati dalla musica di Nicola Piovani, sinora ce n’è una sola: la moltiplicheranno certo con gli spot natalizi.
Così le famiglie promozionali usurpano quelle autentiche, dettano comportamenti, arredamenti domestici, eleganze, propongono o impongono consumi, diventano modelli, lanciano stili di vita. Come certi bellissimi paesaggi presenti negli spot pubblicitari (mare, foreste, dorate distese di grano maturo, candida neve d’inverno), esprimono una struggente nostalgia per quanto non c’è più: e non litigano mai.(Lastampa.it)
