Io ho sempre meno fiducia in questo governo

Intervista al Senatore Fernando Rossi

Insieme con l’Unione Verdi-Comunisti Italiani

Segretario della I Commissione permanente Affari Costituzionali e Finanze e Tesoro
Membro della Commissione permanente per le questioni regionali

Si è archiviato il caso Visco al Senato, la maggioranza andrà avanti a forza di Senatori a vita secondo lei?

Penso che quando sarà necessario vi si ricorrerà ancora, cioè quasi sempre.

La questione morale, sembra di nuovo essere oggetto delle cronache. Si spende troppo. Montecitorio ieri (4 ottobre) ha approvato la diminuzione dei Deputati da 630 a 512. Solo Forza Italia ha votato contro, secondo lei cosa significa?

In questo caso sarebbe da elogiare la posizione si F.I. Perché questi argomenti stanno diventando un po’ uno specchietto per le allodole. Nonostante il fronte delle povertà si allarghi. Persino l’Istat che ha tutti i dati taroccati, ammette una diffusa povertà latente. Parlare sempre e solo dei parlamentari, è proprio un inganno. Sostenere che i loro stipendi sono alti, le prebende eccessive ecc. è una moda ormai. Ma il vero dramma del paese è il sistema dei partiti; è l’assalto al denaro pubblico; è l’occultamento delle procedure corrette pur di favorire il voto di scambio e la clientela, gli amici degli amici. Senza contare che, tra loro i partiti si scambiano favori. E’ questo il vero bubbone.

I lavoratori saranno chiamati a votare un referendum sul protocollo welfare, se accetteranno il protocollo così come è stato redatto, nulla quaestio, ma se lo bocceranno?

Il sindacato, nella sua componente delle tute blu, i metalmeccanici, a differenza dei confederali, sono sempre stati, nella storia di questo paese un punto avanzato della democrazia. Loro sostengono il no al referendum ma dicono che non faranno campagna per il no autocensurandosi. Andiamo in campo cattolico la marcia Perugia Assisi, la marcia della pace. Ma siccome Margherita e DS sono infognati nella guerra, adesso diventa la marcia dei diritti. E quando si arriva a questo punto dove nemmeno le idee possono circolare, dove prima circolavano, vuol dire che è brutta. Io spero vinca il no. Ma vincerà il sì perché stanno andando ventre a terra. I funzionari sono obbligati a difendere il sì, chi difende il no sarà messo all’angolo.
Un altro punto basso è che mentre Confindustria dice che espellerà chi dei suoi soci sarà sorpreso a pagare il pizzo, l’assemblea di Napoli ha licenziato un dirigente sindacale che chiedeva ispezioni nei cantieri gestiti dalla malavita con il lavoro nero. Siamo all’assurdo.

Insomma, lei, questa finanziaria la voterà?

Sarà dura votarla. Io ho sempre meno fiducia in questo governo che ha fatto del programma elettorale una gruviera con i buchi sul 20% della tassazione. Poi sento Padoa Schoppa, addirittura che dice che i ragazzi che stanno in casa perché non riescono ad avere un lavoro e pagare un affitto, sono dei Bamboccioni. Ci prendono anche per i fondelli. E’ una caduta di stile e non è mica l’unica purtroppo. C’è una arroganza diffusa. Padoa Schioppa, lui che è un adepto della scuola di Francoforte dei ragazzi di Chicago, del liberismo, ci vuole portare al 2,7% rispetto al 3% consentito dall’accordo di Maastricht nel rapporto tra deficit e Pil. La sua scuola, i suoi economisti, hanno portato gli Usa ad andare oltre il 7%. Ci dice che non si possono fare debiti per investimenti, per il futuro. Prodi dice il paese va bene. Ma va bene il sistema bancario, andrà bene la Tim ma le famiglie sono quelle che non vanno bene. Persino, ripeto la taroccata Istat, lo ammette. Io sto mettendo in piedi un nuovo movimento politico, quello dei “cittadini”. Ci vuole tempo per costruirlo. Contro questo sistema dei partiti, non contro la politica. Vogliamo fare la politica con la “P” maiuscola non siamo anti politica siamo contro questo modo di fare politica. L’ho detto anche intervenendo al Senato ieri (4 ottobre), non si può andare avanti così e metterci dietro le foto di Togliatti, di De Gasperi e di Nenni. Quello che è successo sotto queste icone, sono cose da non raccontare a nessuno. La nostra è una politica degenerata. Non si rispettano nemmeno le regole della democrazia all’interno addirittura dei partiti che dovrebbero garantire la governabilità del paese. Allora bisogna far venire avanti cose nuove, nuove idee. Cosa nuove fuori da queste strutture e fuori da queste classi dirigenti. Chi continua a tollerare quello che accade nei partiti, non può gestire un altro partito. Lo possono chiamare democratico, lo possono chiamare quello che vogliono, ma se sono le stesse persone che hanno costruito o tollerato in silenzio quello che è accaduto e quello che avviene, non possono essere il futuro del paese. Non sono una prospettiva per le nuove generazioni.

Senatore, fondamentalmente lei allora è d’accordo con quanto sostiene Grillo?

Grillo non dice molte cose. La cosa è che la gente, migliaia di migliaia di persone che non ne possono più, lo stava ad ascoltare. Ma di dire che i condannati, i criminali, non devono stare in Parlamento, non ci voleva certo Beppe Grillo. Nel dire: due legislature poi a casa, non ci voleva certo lui.

La semilibertà all’ex BR Piancone: lei è pro o contro i magistrati che l’hanno concessa?

Io sono pro magistrati che fanno il loro dovere, pro Vescovi, Cardinali che fanno il loro dovere pur essendo il sottoscritto ateo, sono pro politici che fanno il loro dovere e sono contro i magistrati che non fanno il loro dovere. Il magistrato che ha fatto la sentenza sui 27 bambini morti a San Giuliano, con il crollo di quella scuola e che ha dato la colpa al terremoto, quello non solo non dovrebbe fare il magistrato, ma non dovrebbe nemmeno essere a piede libero. Nel caso Piancone, il magistrato è sicuramente censurabile. Non si è comportato bene, ci mancherebbe altro. Un errore grandissimo. Così come non penso che abbia fatto bene il ministro a prendere provvedimenti nei confronti di giudici che fanno il loro dovere.

Ha paura della islamizzazione dell’ Europa? Questa mattina Frattini (5 ottobre) dice che a causa della immigrazione araba rischiamo di islamizzare l’Europa. E’ d’accordo?

Dovrei dire di no perché ci trovo dietro una esasperazione delle paure verso il diverso. Io penso che i valori culturali che sono stati conquisti della nostra civiltà, del nostro modo di vivere, abbiano ancora una grossa valenza. E’ che bisognerà farli vivere meglio di come li abbiamo fatti vivere sino ad oggi. Mi spiego. Chi viene nel mio paese, pretendo che rispetti le mie leggi. Detto questo, chiedo anche che ci debba essere un confronto tra le diverse culture, diverse concezioni della vita. Ma per avere un confronto noi dobbiamo avere una nostra visione forte, un nostro progetto forte per il futuro. Non è che il mondo debba pensarla come me. Poi è questo il concetto, alla fin fine, della proposta islamica. Io chiedo invece che la nostra cultura ci debba portare ad avere nel mondo la convivenza tra culture diverse, la possibilità di matrimoni misti tra diverse religioni. La cultura, la religione islamica, prevede che la coppia debba essere composta da islamici.

Sta formando un nuovo movimento”dei cittadini”. Ci dica quanti siete, come vi muovete e quali sono i vostri obiettivi.

Per ora siamo pochini. Siamo nati da dieci giorni anche se ci lavoriamo da un anno, ma andremo in assemblee in ogni regione entro fine novembre. Abbiamo la nostra segreteria nazionale, avremo una direzione generale, pur provvisoria in attesa di fare il Congresso il prossimo anno. Stiamo allestendo un sito nazionale. Domani pomeriggio (6 ottobre), la nostra coordinatrice nazionale parlerà anche alla iniziativa di Veltri in piazza Farnese. Abbiamo un collegamento con questo movimento, pur rimanendo autonomi ma cerchiamo di affinare un confronto, una discussione ed anche dei percorsi comuni. Noi speriamo che tra pochi anni il Parlamento sia composto davvero di rappresentanti dei cittadini e non della casta partitica.

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